Landini e Orlando, Empoli sede del dibattito sul green pass e non solo
Oltre un secolo di battaglie al fianco dei lavoratori e della democrazia: la Camera del Lavoro di Empoli ha festeggiato oggi il 120° anniversario dalla sua fondazione. A riconoscere l'importanza del sindacato per il territorio sono stati anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil e il Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, entrambi presenti all'iniziativa.
"Non ci sono tante organizzazioni sociali nel nostro Paese che possono vantare di compiere 120 anni ed essere in ottima salute, il valore della Camera del Lavoro indica l'obiettivo dell'unità e i diritti che le persone devono avere, riaffermando il valore della nostra Costituzione che dice che la Repubblica è fondata sul lavoro". Così Maurizio Landini, che poi fa una amara riflessione sul presente: "Oggi in molti casi quello che manca è il lavoro, c'è troppa precarietà, in molti casi manca la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Credo che sia importante non solo ricordare le nostre radici ma porci il problema di come si costruisce una società più giusta fondata sul lavoro come un diritto per tutti."
"Credo sia giusto ricordare - ha invece detto il Ministro Orlando - un'importante realtà - che ha contribuito a rafforzare il movimento dei lavoratori e poi anche punto di riferimento nella lotta antifascista per l'emancipazione del movimento operaio nel dopoguerra, credo che anche su questo si basi la nostra Repubblica per cui sia doveroso ricordare questi mattoni su cui si è progressivamente costituito".
Green Pass: visioni discordi tra Governo e sindacati
Nel corso dell'iniziativa si è avuto modo di affrontare anche il tema del green pass obbligatorio nei luoghi pubblici, con il Ministro Orlando che parla di "una valutazione diversa tra Governo e sindacati nel rispetto delle diverse opinioni".
Così Maurizio Landini sintetizza la vicenda: "La Cgil si è battuta da sempre per i vaccini e il messaggio che noi mandiamo è che tutte le persone, non solo nei luoghi di lavoro, si vaccinino. Nel confronto avuto con il Governo abbiamo espresso questa indicazione: avremmo preferito ci fosse una scelta di obbligo vaccinale in tutto il Paese proprio perché il virus si sconfigge in questo modo. Rispetto al provvedimento che il Governo ha assunto, quello che noi consideriamo un problema ancora aperto da affrontare nei prossimi giorni, riguarda che il green pass lo puoi avere, oltre che con la vaccinazione, con l'uso del tampone. Visto che il lavoro è legato alla possibilità di avere il greenpass, credo si ponga anche il problema che le persone per lavorare non siano messi nella condizione di dover pagare il tampone. Questo è un problema da affrontare perché non è stato ancora risolto, anche riducendo il costo del tampone" .
Secondo Orlando, però, rendere il tampone gratuito equivarrebbe a dare un messaggio a non vaccinarsi, o che comunque non sia necessario farlo. Da qui le vedute differenti tra Governo e sindacato.
Il Ministro parte dalal questione obbligo vaccinale sì o no: "Oggi è preferibile il Green Pass - ha detto Orlando - all'obbligo vaccinale in azienda perché quest'ultimo comporterebbe conseguenze sanzionatorie che porterebbero alla messa al bando di chi non si vaccina. L'obbligo rischierebbe di dividere la società in due dove si creerebbe una specie di minoranza in cui rischia di avere spazio e consenso la posizione complottista. Questo, se lo possiamo evitare, è meglio". Poi entra nel merito della gratuità del tampone: "Credo giusto che il tampone abbia anche un costo più basso, ma non gratuito, o sotto una certa soglia altrimenti passerebbe il messaggio politico per cui vaccinarsi o non vaccinarsi sarebbe la stessa cosa. La vera scelta di campo è dire che la vaccinazione va fatta. In ogni caso le notizie di ieri ci dicono che le prenotazioni sono in aumento e valuteremo gli effetti del decreto per riaprire un discorso. Se il Paese non si è mai fermato è perché il sindacato ha firmato i protocolli per permettere alle persone di rientrare al lavoro in sicurezza. Riprendiamo il filo da lì, per tornare al dialogo sociale come strumento di guida per i prossimi passaggi da fare per contrastare il virus".
"Nel provvedimento attuale che riconosce il pagamento del tampone ai lavoratori - puntualizza il Ministro - hai il problema del reddito della persona. Uno che prende 1.200 euro al mese, il 10% stipendio lo paga in tamponi ed è ben diverso da chi prende salari maggiori. Si può intervenire rifinanziando il credito di imposta, con accordi con le imprese, con i fondi sanitari integrativi, per una fase transitoria in cui convincerei il maggior numero possibile di persone a vaccinarsi".
Landini sulla Gkn: "Aspettiamo pronunciamento del tribunale"
"Sulla Gkn siamo in attesa del pronunciamento del tribunale dopo che la Fiom di Firenze ha depositato un articolo 28", il ricorso per comportamento antisindacale, "per come l'azienda si sia mossa al di fuori delle legge. Se il giudice trovasse fondamento su questo si riaprirebbe una pratica che renderebbe nulla la procedura che è stata aperta e riaprirebbe una partita rendendo nulla la procedura aperta. Mi auguro che negli incontri dei prossimi giorni si arrivi ai ritiri dei licenziamenti per dare un futuro industriale a quell'attività. Diventa importante arrivare a una legislazione che sia in grado di poter non solo essere informati prima sulle delocalizzazioni, ma favorire anche soluzioni per la continuità".
Orlando propone legge su smartworking
"Serve un accordo quadro nazionale sul lavoro da remoto, per questo convocherò le parti sociali per riaprire il discorso perché la contrattazione individuale non può rispondere a fenomeni che si sono sviluppati in questi mesi. Serve una legge che interessi la casa come luogo di lavoro, la responsabilità dei dati e della loro perdita, fornisca criteri in cui attivare questo tipo di percorso e dica come si costituisce una dotazione che sia sicura evitando quindi l'utilizzo del cellulare del figlio per motivi di lavoro, per fare un esempio". Questo quanto annunciato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.