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Trascinato dai cilindri del macchinario, muore un operaio di 48 anni

Ancora un incidente sul lavoro in Toscana, ancora una tragedia. Un operaio di 48 anni sarebbe morto ieri sera a Campi Bisenzio, trascinato nei cilindri del macchinario a cui stava lavorando. L'episodio è accaduto all'Alma spa, industria specializzata nella produzione di moquette. L'uomo, Giuseppe Siino, sarebbe morto sul colpo. Sull'accaduto sono in corso accertamenti dei carabinieri e degli ispettori della Asl, coordinati dal pm Ornella Galeotti.

"Le titolari e l'azienda intera sono sconvolte per quanto accaduto ad uno dei suoi dipendenti, che lavorava presso l'Alma da quasi 20 anni. In questo momento di profondo dolore la proprietà e l'azienda sono vicine alla moglie e alla figlia, alle quali non faranno mancare ogni sostegno necessario anche in futuro. L'Alma rimane a disposizione degli organi inquirenti per tutti gli approfondimenti necessari a ricostruire la dinamica della disgrazia, consapevole che, da sempre, la società ha rivolto la massima attenzione ed ogni opportuno investimento per la tutela e la sicurezza dei propri lavoratori". A dirlo è il legale della società Alma spa.

Prime verifiche, nessun segno di manomissione del macchinario

Lunedì la procura di Firenze conferirà l'incarico per l'autopsia sul corpo dell'operaio di 48 anni. Il macchinario è stato sequestrato su disposizione del pm titolare delle indagini. L'uomo sarebbe rimasto schiacciato tra due rulli di stoffa e uno di gomma, riportando un trauma toracico che avrebbe provocato il decesso sul colpo. A liberarlo sono stati i colleghi di lavoro: per oltre 50 minuti i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma purtroppo non c'è stato niente da fare. Dalle prime verifiche, il macchinario non presenterebbe segni di manomissione riguardo ai dispositivi di sicurezza.


I COMMENTI

Aiazzi (Cgil Firenze): "Sconvolti, va posto rimedio alle evidenti insufficienze dei sistemi di prevenzione e controllo, le istituzioni e il Governo intervengano su questa emergenza”

“Assistiamo sconvolti all’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. Da mesi, anni sentiamo promesse di intervenire sulle mancanze e i limiti delle norme ma anche di porre rimedio alle evidenti insufficienze dei sistemi di prevenzione e controllo. Non ci si può giustificare con coloro che hanno perso il loro caro che ci sono delle lentezze burocratiche o altri tipi di spiegazioni nei ritardi a cui assistiamo. Si tratterebbe nel caso di ieri sera tra l’altro di un’azienda non sindacalizzata: non abbiamo certo la pretesa di risolvere tutti i problemi del mondo ma il Covid dimostra che la nostra presenza nelle aziende ha aiutato la difficile gestione della emergenza sanitaria. Alla Regione chiediamo di mantenere gli impegni presi per rafforzare la lotta per la sicurezza sul lavoro, al governo unitariamente abbiamo chiesto di aprire un confronto su questa emergenza nazionale che produca risultati concreti: è ora che si passi subito dalle parole ai fatti”.

Franchi (Cisl Firenze-Prato): "Subito investimenti per ispezioni e formazione"

“E’ una strage senza fine, che non può essere più tollerata in silenzio. Le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil al Governo devono essere ascoltate: servono importanti e immediati investimenti sul controllo ispettivo e sui percorsi formativi, per lavoratori e datori di lavoro.” E’ la prima reazione del segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi alla notizia di un’altra vittima sul lavoro nel nostro territorio. “Firenze, Prato, la Toscana sono state teatro di un numero intollerabile di incidenti mortali negli ultimi tempi. Non vogliamo più commentare morti sul lavoro, ripetendo ogni volta le stesse frasi, le stesse richieste, le stesse denunce. La cultura della sicurezza sul lavoro deve stare al centro delle politiche aziendali, deve stare al centro dello sviluppo civile di una società che ha le sue fondamenta sul lavoro. E non possono più essere solo parole.”

Pancini (segretario generale della Camera del Lavoro di Prato): "Urgente un patto territoriale per la sicurezza"

"Piangiamo un altro operaio morto sul lavoro. Inconcepibile, intollerabile, ingiustificabile, insopportabile". Sono le parole pronunciate da Lorenzo Pancini, segretario generale della Camera del Lavoro di Prato, dopo l’ennesima tragedia in un’azienda del distretto tessile, fra Campi Bisenzio e Prato

"E’ la terza vittima dall’inizio dell’anno – continua Pancini – ancora per schiacciamento. E’ il terzo lavoratore, dopo Sabri e Luana, strappato a Prato agli affetti più cari, agli affetti della moglie e della figlia, a cui vanno la nostra vicinanza e solidarietà. Non può essere e non si invochi la fatalità – prosegue il segretario generale della Camera del Lavoro di Prato –. Chi ha il compito di farlo accerterà eventuali responsabilità o negligenze, ma se siamo al terzo lavoratore che in nove mesi muore sul lavoro, se come cinquant’anni orsono si continua a morire per schiacciamento, è evidente che c’è stato un abbassamento nei livelli di sicurezza, è evidente che la ripresa ha imposto ritmi per cui i macchinari devono sempre girare e non bloccarsi, è evidente che i sistemi di sicurezza degli stessi macchinari non sono pienamente attivati. Tutto ciò è ancor più inaudito e insopportabile, considerando il livello raggiunto dalle tecnologie, anche per quanto riguarda la sicurezza delle macchine industriali".

Pancini così continua: "Non possiamo attendere l’ennesimo incidente, più o meno grave, per mettere in campo tutte le iniziative necessarie ad evitare simili tragedie. Non c’è solo il Covid, bisogna che la produzione sia organizzata per tutelare la salute dei lavoratori da qualsiasi rischio, soprattutto in un periodo dove le esigenze produttive richiedono di stare al passo della ripresa in atto. A maggior ragione, da parte degli enti preposti, delle autorità sanitarie e dei loro uffici competenti, è urgente e necessario accentuare i controlli e le verifiche nei luoghi di lavoro".

"Il sindacato con patti e protocolli ha fatto, durante l’emergenza pandemica, un grande lavoro sulla sicurezza per consentire alle imprese di restare aperte. Cgil, Cisl e Uil Prato – chiude il segretario generale Pancini – hanno avanzato una “piattaforma unitaria” per “un patto territoriale” per “la salute e la sicurezza sul lavoro”, da sottoscrivere con le associazioni datoriali. La disponibilità c’è stata, è arrivato il momento di dare vita a quel patto, di mettere in campo misure che accrescano la sicurezza e prevengano gli incidenti. Si deve investire in formazione, nell’addestramento e nella qualità professionale dei lavoratori, si deve investire in sicurezza. Solo in questo modo si contribuirà ad arrestare questa dolorosa sequenza di tragedie. Il lavoro, anche nel nostro tempo, è riscatto, emancipazione, non dovrebbe mai associarsi alla morte. E’ anche per questa ragione, per ribadire il senso profondo del lavoro, che siamo in piazza con gli operai della Gkn, per contrastare la sua svalutazione, per cui si licenzia con un messaggio o si è vittima di un incidente mortale".

Mazzeo: "Mettere fine a questa insopportabile tragedia"

Un’altra morte sul lavoro, la numero 25 dall’inizio dell’anno. Una “vera e propria strage di fronte alla quale non è possibile aspettare un minuto di più”. Su questa ennesima vita spezzata a Campi Bisenzio il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, interviene deciso: “Tutte queste perdite di vite umane ci dicono che serve assolutamente intervenire ancora con più forza, a tutti i livelli, in prevenzione, formazione e sicurezza. Le risorse da destinare a questo settore non possono essere considerate costi, ma investimenti da fare a tutela del sacrosanto diritto al lavoro, alla salute e alla vita che devono essere garantiti ovunque senza se e senza ma”.

Appena qualche giorno fa Mazzeo, in accordo con il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni, aveva annunciato la convocazione di tutti i responsabili sicurezza delle Asl in modo da aprire un focus interno alla commissione per “intervenire subito e provare a mettere fine a questa insopportabile tragedia”.

Giani: "Le parole sono finite, ora fatti"

“Oggi un altro morto sul lavoro. E’ una conta macabra che ci addolora profondamente e ci atterrisce. Ora tutto il nostro impegno deve concentrarsi nell’interrompere questa catena di dolore”. A dirlo è il presidente della Regione Eugenio Giani scosso dopo l’incidente mortale sul lavoro avvenuto ieri sera a Campi Bisenzio dove un uomo ha perso la vita dopo essere stato trascinato nei cilindri del macchinario a cui stava lavorando. “Gli investimenti, i controlli e le sanzioni devono diventare la nostra ossessione- dice il presidente Giani- . Siamo di fronte ad un’emergenza nazionale. Dobbiamo accelerare l’impegno e arrivare a risultati concreti. Basta parole- conclude Giani-, occorre lavorare pancia a terra sulla prevenzione a tutti i livelli: assieme alle parti sociali e alle istituzioni locali, con le scuole e le aziende sanitarie, intervenendo con investimenti, controlli e sanzioni e fornendo alle imprese strumenti per investire di più e meglio nella sicurezza".

Forza Italia: "Profondamente addolorati"

“La notizia del decesso di Giuseppe Siino, mentre lavorava ad un macchinario composto da due rulli all’interno dello stabilimento dell’azienda Alma di Campi Bisenzio ci lascia sgomenti e profondamente addolorati. Per prima cosa intendiamo rivolgere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia del lavoratore residente a Prato.

Conosciamo da moltissimi anni l’azienda Alma che produce moquette a Campi Bisenzio e che conta 130 dipendenti. Una azienda seria e ben gestita che esporta prodotti in tutta il mondo, per questo non abbiamo dubbi sul fatto che abbia messo in campo tutte le misure di sicurezza necessarie, assicurando una idonea formazione anche a tutte le maestranze. Talvolta la fatalità e l'imprevedibilità sono dietro l'angolo, ma questo non spetta a noi dirlo e sarà verificato e accertato dalle indagini che seguiranno”. Così si esprimono in una nota Paolo Gandola, consigliere metropolitano e Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio e Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale azzurro a Campi Bisenzio.

Nocentini (UIL Toscana): "I lavoratori vogliono risposte"

“Cinque morti sul lavoro in Toscana nel giro di tre settimane. Ormai è difficile anche trovare le parole giuste per esprimere lo sdegno per l’ennesima tragedia che colpisce al cuore tutto il Paese. Non possiamo abbassare la guardia, né girare la testa da un’altra parte: le lavoratrici e i lavoratori chiedono, vogliono risposte. La sicurezza sui luoghi di lavoro non è un diritto sui cui si può mercanteggiare”. Queste le parole del Segretario UIL Toscana Generale Annalisa Nocentini a proposito dell’incidente mortale avvenuto a Campi Bisenzio (Firenze), dove un operaio di 48 anni ha perso la vita ieri sera.

“Lo ribadiamo ancora una volta: servono strumenti idonei ed efficaci per condurre una battaglia che assume i contorni di una vertenza nazionale - aggiunge Nocentini - Governo e istituzioni devono mettere in campo ogni sforzo per fermare uno stillicidio quotidiano indecente che si consuma nell’indifferenza generale”.

Il cordoglio di Confindustria Toscana Nord

Incredulità e sgomento: queste le reazioni del mondo delle imprese di Confindustria Toscana Nord alla notizia dell'incidente mortale avvenuto nel distretto pratese.

Al di là dell'evento in sé, la cui dinamica non è ancora accertata, il problema della sicurezza sul lavoro torna prepotentemente alla ribalta col suo carico di dolore e, in casi estremi come questo, di morte.

Confindustria Toscana Nord ribadisce il proprio impegno, che considera primario fra i tanti che le competono come associazione di imprese, rispetto a questo tema. Protocolli e iniziative congiunte con le parti sociali e con gli stessi organismi di controllo, diffusione della cultura della sicurezza con tutti i mezzi e i canali, anche digitali, e soprattutto formazione: sono state e non possono che rimanere queste le linee direttrici delle strategie dell'associazione per arginare gli infortuni.

Colpisce particolarmente vedere come sede di incidenti anche aziende ritenute da tutti, fondatamente, di specchiata correttezza nell'applicazione delle misure di sicurezza come in tutti gli altri ambiti aziendali. Come tutti i settori che implicano l'impiego di macchinari pesanti, il tessile (tessile in senso stretto: la produzione di tessuti e filati) è oggetto di particolare attenzione per limitare i rischi. Ormai l'evoluzione dei sistemi di sicurezza delle macchine, i massicci investimenti fatti nella formazione e gli obblighi previsti dalla legge costituiscono, se correttamente adottati e applicati, un baluardo che solo fattori remoti e imponderabili potrebbero rendere valicabili.

Ogni caso è un caso a sé, con le sue dinamiche e responsabilità, ma rimangono sempre il dolore per vite prematuramente spezzate e la volontà forte di continuare a fare tutto quanto il possibile per promuovere e realizzare la sicurezza sul lavoro.

Confindustria Toscana Nord esprime il suo più profondo cordoglio alla famiglia dell'operaio deceduto.

Biffoni, sindaco di Prato: "Anno orribile per la Toscana"

Si tratta della terza vittima sul lavoro nel distretto dell'area vasta Firenze-Prato da inizio anno. Ad affermarlo è il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha sottolineato come questo 2021 per la Toscana sia "un anno orribile per infortuni e decessi sul lavoro". I tre decessi nell'area vasta (a Montale, Montemurlo e Campi Bisenzio) sono "tre vicende diverse, accomunate dal grande dolore".

In Toscana dai dati dell'Inail, dal 2016 al 2020 ogni settimana si è registrata una morte sul lavoro. Da gennaio 2021 ad oggi sono 25 le persone che hanno perso la vita lavorando. "Un'emergenza nazionale - aggiunge il sindaco - serve una maggiore cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro".

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