Premio Giuseppe Sciacca per il Cardinale Simoni
Sabato 11 Settembre, il Cardinale Simoni si è recato a Roma per ritirare il Premio Internazionale intitolato a “Giuseppe Sciacca”, un giovane studente di architettura, il quale durante l’esistenza terrena, ha dato prova di forte dirittura morale e grande generosità verso il prossimo, volato al cielo prematuramente nel settembre 1986 a causa di un incidente (mancata apertura del paracadute) durante i festeggiamenti in onore della Beata Vergine del Divino Amore, nel cielo sovrastante il venerato Santuario romano. Il Premio Internazionale viene indetto dalla omonima Fondazione “Giuseppe Sciacca”, la quale dalla sua costituzione persegue finalità di solidarietà sociale con lo scopo di tutelare, valorizzare e salvaguardare minori, anziani diversamente abili ed indigenti di ogni parte del mondo. La solenne cerimonia, per la XIX Edizione ha avuto luogo presso il Palazzo Senatorio del Campidoglio – Aula Giulio Cesare – alla presenza di Em.ni Cardinali, autorità ecclesiastiche, civili, militari ed esponenti del Corpo Diplomatico. L’Istituzione Culturale, ha conferito al Cardinale Simoni il Premio Cultura “San Josè Sanchez Del Rio Martire”, dichiarato Martire da Papa Benedetto XVI nel novembre del 2005. Giovane cristiano messicano ucciso nel febbraio del 1928 da un ufficiale governativo, per non aver rinnegato la sua fede, il quale durante le durissime torture mentre veniva pugnalato ad ogni ferita gridava “Viva Cristo Re”, il giovane Josè agonizzante, spirò dopo essere riuscito a tracciare una croce sul terreno con il suo sangue. Prima della premiazione è stato trasmesso un breve documentario realizzato da TV2000, nella quale intervista Sua Eminenza ripercorreva la sua vita e la prigionia durata 28 anni, tra lavori forzati, nei campi di concentramento, nelle miniere dove estraeva rame e pirite e nelle fogne di Scutari. Anni bui del Regime Ateo Albanese a cui capo vi era il Dittatore Enver Hoxha che brutalmente perseguitò il clero albanese; anni di sofferenze atroci, vissuti con rassegnazione da Don Ernest, il quale si prodigava aiutando quotidianamente i suoi compagni di prigionia, perdonando e pregando per i suoi carcerieri. Don Simoni, testimone di fede e degli alti valori morali per la persecuzione e la sofferenza vissuta alla luce del Vangelo, definito da Papa Francesco un “Martire Vivente” che nel novembre 2016 lo crea Cardinale annoverandolo nel Collegio Cardinalizio. Sua Eminenza, è stato accompagnato nel viaggio pastorale da Don Cristian Meriggi Parroco di San Donato a Livizzano, in rappresentanza di tutti i fedeli della Parrocchia di Montespertoli tanto cara e visitata più volte dal Cardinale, Don Meriggi , ha così portato la vicinanza e l’affetto di tutti. Il Porporato, giunto nell’Urbe, si è recato nella Chiesa di San Marcello al Corso, dove ha partecipato alla Celebrazione Eucaristica all’altare ai piedi del “Crocifisso Miracoloso” accolto con grande affetto dal Rettore Padre Enrico Casini e da tutta la Comunità dei Servi di Maria, Ordine religioso fondato proprio a Firenze. Il Crocifisso ligneo risale al XV secolo di scuola senese ed è custodito nella Chiesa di San Marcello assegnata dal Santo Padre Benedetto XVI come titolo al Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze annoverandolo nel Collegio Cardinalizio nel febbraio del 2012. Papa Francesco nel marzo dello scorso anno, dopo essersi recato a pregare davanti al Crocifisso, lo volle far portare in San Pietro, dove fu esposto sul sagrato della Basilica il giorno venerdì 27 marzo, indicendo uno speciale momento di preghiera per la pandemia, impartendo la Benedizione Urbi Et Orbi. Numerose le storie di miracoli collegate al Crocifisso tanto caro da sempre ai romani, nel 1519, un incendio distrusse la chiesa e la mattina successiva, quando i fedeli andarono a visitare il rogo, trovarono tra la cenere ancora fumante il crocifisso rimasto miracolosamente illeso. Altro episodio prodigioso di rilievo risale al 1522 quando una grave pestilenza aveva colpito la Città Eterna, i romani, ricordandosi del miracolo del 1519, decisero di portare in processione il Crocifisso dalla Chiesa di San Marcello alla Basilica di San Pietro. Fu il Cardinale spagnolo Raimondo Vich, titolare allora della Chiesa, a promuovere tale iniziativa. Dalla Chiesa di San Marcello, si mosse una solenne processione penitenziale dal 04 al 20 agosto, con l’intera popolazione romana a seguito del famoso Crocifisso portato a spalla, le autorità, temendo un aumento del contagio, tentarono invano, di bloccare il corteo. Lo stesso giorno, la peste scomparve da Roma, i cronisti dell’epoca sono concordi nell’affermare che dove passava la processione nei diversi rioni la peste cessava. Il Cardinale, ha pregato a lungo ai piedi del Crocifisso, per tutte le vittime della pandemia che ancora oggi ammorba il mondo e per tutti i malati che lottano contro la malattia, ricordando i tanti uomini e donne di buona volontà che in questi mesi si sono adoperati verso il prossimo. Prima di lasciare la Chiesa Sua Eminenza, ha portato il saluto affettuoso del Cardinale Giuseppe Betori, il quale con grande affetto fraterno, ha accolto nella Diocesi Fiorentina il Cardinale Simoni, dopo essere stato creato Cardinale nel 2016 nominandolo Canonico Onorario della Cattedrale di Firenze.
Fonte: Ufficio stampa