Lavori alla Porta dei Cornacchini del Duomo di Firenze
Lunedì 13 settembre 2021 inizieranno i lavori di montaggio del cantiere di restauro della trecentesca monumentale Porta dei Cornacchini, sul lato nord della Cattedrale di Firenze, che andranno avanti per due settimane. Il restauro, che teminerà entro la fine di dicembre 2021, è reso possibile dall’Opera di Santa Maria del Fiore con il fondamentale contributo della Fondazione CR Firenze e sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Il lato nord della Cattedrale di Firenze, di cui la Porta dei Cornacchini fa parte, si presenta fortemente degradato negli elementi marmorei che lo rivestono. Fenomeni di degrado che interessano anche la Porta dei Cornacchini tra questi si osservano: notevoli depositi di sporco superficiale di varia natura; croste nere con sottostanti fenomeni di solfatazione presenti principalmente nelle zone non sottoposte al ruscellamento dell’acqua piovana e lavorate, come ad esempio le colonne, le mensole e i capitelli; parziale perdita di modellato nelle zone sottoposte al lavaggio dell'acqua piovana.
La Porta dei Cornacchini il cui nome deriva da una famiglia proprietaria di alcune case nei pressi del primo tratto di via del Cocomero, l'attuale via Ricasoli, è conosciuta anche come Porta di Balla per la vicinanza all'antica porta cittadina sulla prima cerchia muraria di Firenze, attraverso cui transitano quotidianamente le balle di lana.
Alla base del portale si trovano le statue di una leonessa con cuccioli e di un leone stilofori, celebri per la leggenda di “Anselmo e il sogno”, narrata nel Quattrocento da Giovanni Cavalcanti nelle sue Istorie Fiorentine. Un certo Anselmo, vissuto nei primi anni del XV secolo a Firenze, abitante in via del Cocomero, sognò una notte che un leone gli mordeva una mano e a causa di quel morso moriva. La mattina dopo uscendo da casa, rimasto molto impressionato dal sogno, si accorse che sulla Porta dei Cornacchini del Duomo c'erano due leoni scolpiti. Allora decise di mettere la mano in bocca ad uno dei due, dicendo fra sé e sé: “Io voglio che il sogno faccia il suo corso, accioché io esca di sì perverso immaginamento e sarò libero dal tristo annunzio”. Purtroppo all'interno della bocca del leone si era annidato uno scorpione che punto Anselmo in un dito della mano lo portò alla morte.
La prima notizia storica che testimonia l'esistenza della Porta dei Cornacchini risale al 4 gennaio 1358 quando, durante i lavori per la costruzione della Cattedrale, si studiò una soluzione per erigere le murature esterne «senza tochare la porta», che quindi esisteva già. Le decorazioni del portale sembrerebbero risalire a tre fasi: la prima incorniciatura risalente al 1342-48, la seconda nel 1353-64 nella quale, sotto la direzione di Francesco Talenti, furono realizzate le strombature, l’archivolto e la cuspide con il tondo al centro, e infine l'ultima fase (1380 circa) in cui furono situati i leoni stilofori che sorreggono le colonne tortili e il tabernacolo sopra la cuspide. Le decorazioni della porta, testimonianza della modernizzazione della Cattedrale in senso di “goticismo esasperato”, furono tuttavia eseguite in fasi successive.
Al periodo compreso tra il 1359 e il 1360 sembrerebbe risalire il Cristo Benedicente a mezza figura, posto nel tondo concavo del frontone della Porta. In posizione privilegiata, all'interno del timpano collocato sopra il portale, si trovano la Madonna col Bambino e, ai lati, i due Angeli adoranti che furono posti in sostituzione delle statue di San Giovanni Evangelista e di San Barnaba previste in un primo momento ai lati della Vergine. La Madonna col Bambino, attribuita allo scultore fiorentino Zanobi di Bartolo, mentre gli Angeli adoranti, a Simone Talenti figlio di Francesco.