Muore 43enne nel carcere di Sollicciano, lo sconforto del sindacato
Solo pochi giorni fa avevamo denunciato la situazione drammatica di Firenze Sollicciano con tutte le sue ataviche criticità strutturali e gestionali e stamani bisogna annoverare alla lista nazionale l’ennesima morte di un detenuto di circa 43 anni di nazionalità tunisina, morto ieri sera nella sezione transito – isolamento di Firenze.
Ne dà comunicazione il Segretario Generale Regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco.
"Le circostanze della morte non le conosciamo, ma rimane il fatto che ieri sera a Sollicciano oltre alla morte del detenuto un altro ha abbattuto nuovamente i muri della cella, per cui anche questo fatto pone sempre di più l’accento su di una struttura alquanto fragile visto quanto avvenuto l’11 luglio 2021".
"Condividiamo le parole del Sindaco Nardella circa la necessità di riedificare un nuovo carcere, perché Firenze Sollicciano è una struttura non più funzionale alla gestione della detenzione, giuridicamente e costituzionalmente per cui qualsiasi progetto che si voglia fare impatterà sempre con il luogo che è inadeguato alla sua primaria funzione", aggiunge Grieco.
"La situazione è davvero drammatica a Sollicciano, poiché le aggressioni violente e minacce al personale di polizia continuano, per cui queto è un paese strano ci si scandalizza per le aggressioni e minacce dei no vax ma poco si fa sulle aggressioni continue alla polizia penitenziaria nelle carceri che sono veri e propri infortuni sul lavoro.
Nota dolente è che ancora oggi manca il comandate e direttore titolare a Firenze Sollicciano, per cui anche la gestione del sistema è labile sotto ogni punto di vista e nessuno assume le giuste e conseguenziali decisioni.
Informa infine Grieco: "Registriamo anche l’assenza della politica regionale e fiorentina poiché a più riprese chiediamo di essere ascoltati e ricevuti per dare il nostro apporto di idee per una detenzione dignitosa che contava al 31.07.2021 nel distretto 3.032 detenuti di cui 1.455 stranieri e 85 donne".
Fonte: Uil-Pa