Detenuto morto a Sollicciano, è il momento dello sdegno: "Situazione drammatica"
Dopo l'intervento del Segretario Generale Regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco, non si sono fatte attendere le reazioni del mondo della politica locale in seguito alla morte di un detenuto avvenuta nel carcere di Sollicciano.
Sara Funaro: “Grande dispiacere per la morte del detenuto”
“C’è grande dispiacere per la drammatica morte del detenuto. In questo momento di dolore siamo vicini alla sua famiglia, e in particolare alla sorella, alla direttrice della struttura e a tutto il personale”.
Lo afferma l’assessore a Welfare Sara Funaro, commentando la notizia della scomparsa del 43enne nel carcere di Sollicciano. Morte, che porta ancora una volta a riflettere sulla difficile situazione e sulle numerose criticità anche a livello strutturale in cui si trova il penitenziario fiorentino.
“Come diciamo da tempo con il sindaco Nardella, Sollicciano ha bisogno di essere ricostruito - afferma Funaro - per renderlo più funzionale e per garantire dignitose condizioni di vita ai detenuti e di lavoro a tutti coloro che vi operano. Nell’immediato però sono necessari interventi per affrontare le criticità esistenti. Serve un penitenziario all’altezza di una città come Firenze, che da sempre è città di accoglienza e integrazione”.
Continueremo a impegnarci e a tenere alta l’attenzione sulla necessità di intervenire sulla struttura confrontandoci con il governo”, prosegue l’assessore. Che aggiunge: “La reclusione va intesa non come punizione, ma come rieducazione e il carcere deve essere un luogo di rinascita, di ripartenza, e non di dolore e sofferenza. Le persone devono uscire migliori rispetto a quando sono entrate.
Per questo stiamo portando avanti progetti di recupero dei detenuti - conclude Funaro -, sia dentro che fuori il carcere. E’ dando loro opportunità per mettersi alla prova che si può diminuire il tasso di recidiva e offrire possibilità per condurre una vita diversa”.
Emanuele Cocollini: "La situazione è sempre più drammatica"
“La situazione nel carcere di Sollicciano è sempre più drammatica. Da tempo è stato chiesto un intervento da parte dell’Amministrazione e di tutte le istituzioni per porre rimedio ad una situazione non più rinviabile. Adesso c’è stato anche un suicidio – spiega il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – mentre un altro detenuto ha abbattuto nuovamente i muri della cella, mettendo in evidenza una struttura alquanto fragile. Sono importanti le parole del sindaco Nardella che parla di riedificare un nuovo carcere, perché Sollicciano è una struttura non più funzionale alla gestione della detenzione, giuridicamente e costituzionalmente, ma quest’ultimo episodio dimostra, ancora una volta, che non è più il tempo delle parole.
Il sindacato di Polizia penitenziaria è tornato a denunciare una situazione che deve essere affrontata rapidamente. Un luogo fatiscente – conclude il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – dove la detenzione non solo non è dignitosa, ma degradante anche per chi ci deve lavorare ogni giorno”.
Lega Firenze: “Sia demolito e ricostruito, basta attese”
“Come Lega – dichiara il Capogruppo e Commissario della Lega a Firenze Federico Bussolin – abbiamo potuto constatare il dramma denunciato nuovamente dal Sindacato di Polizia Penitenziaria, anche attraverso visite con i nostri parlamentari. Esperienza che ci porta a condividere la richiesta di demolire Sollicciano per poi ricostruirlo, così da avere un carcere funzionale e moderno ma, soprattutto, sicuro”.
“Dispiace – continua Bussolin – che la Mozione presentata anzitempo dalla Lega, contenente anche le dichiarazioni del Sindaco Nardella non lontane dalle nostre richieste, è stata respinta dalla maggioranza del Partito Democratico”.
Continuiamo con forza quindi – conclude Bussolin – ad avviare un iter serio da parte della politica, che porti a demolire e ricostruire il carcere di Sollicciano.
Interviene sul tema anche Cecilia Cappelletti, Consigliere della Città Metropolitana e Responsabile Provinciale del dipartimento Giustizia per la Lega: “Sono assolutamente d'accordo con il sindacato di polizia penitenziaria nel considerare la struttura carceraria di Sollicciano una struttura che non soddisfa più la funzione rieducativa e riparatoria della pena detentiva; strutture così fatiscenti e di vecchia concezione, comportano solo una responsabilità maggiore per il personale tutto che vi lavora che deve, in prima persona, assumersi gli effetti di queste conseguenze nefaste.
Più che un carcere – conclude – Sollicciano ormai assomiglia ad un set cinematografico di film horror: andrebbe demolito e ricostruito, meglio ancora se ri-localizzato”.
Dardano (lista Nardella): “Fatto grave e drammatico.
“Dolore e costernazione per quanto accaduto a Sollicciano. Un fatto grave e drammatico. Ho avuto modo di sentire il Garante dei Detenuti di Firenze non appena venuta a conoscenza dell’accaduto e siamo in contatto costante. Su quanto successo adesso sarà ovviamente fatta piena luce e non possiamo che attendere che venga chiarita con esattezza la dinamica. Il mio pensiero in questo momento va indubbiamente al giovane uomo che ha perso la vita in circostanze ancora da chiarire ma anche alla direttrice del carcere e a tutti coloro che lavorano nella struttura spesso in condizioni difficili e ora alle prese con questa situazione drammatica. Come Commissione continueremo a tenere alta l’attenzione sulla situazione del penitenziario, portando avanti il percorso di ascolto e confronto di questa realtà che abbiamo già intrapreso in modo da essere da stimolo anche a livello nazionale per un intervento concreto sulla situazione carceraria”.
Così Mimma Dardano, presidente commissione Politiche sociali, in merito alla morte di un detenuto avvenuta nel carcere di Sollicciano.
Palagi e Bundu: "Non serve costruire una nuova Sollicciano"
"In carcere non ci si deve stare, se non in casi estremi e numericamente limitati: mancano pene alternative e risorse adeguate per dare concretezze a quanto prevede la Costituzioni in questo ambito".
Queste le parole di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune
"Ci aggiungiamo al dolore per la morte di cui è stata data notizia in questi giorni, che però vorremmo non fosse associata alla necessità di costruire un nuovo carcere.
Lo abbiamo detto all'inizio di questa consiliatura, commentando la richiesta del Sindaco: serve un lavoro sistematico che riporti le strutture penitenziarie al centro della città. Costruire una nuova struttura per allargare il numero di persone da metterci dentro è quanto di peggio si può proporre, lo diciamo con il massimo rispetto.
Per citare chi ci ha accompagnato nelle visite di questi anni, a partire dall'Associazione Progetto Firenze, vogliamo ribadire che ogni morte in carcere è una morte annunciata, a prescindere persino dalle circostanze. Dobbiamo parlare di questo tema fuori dall'emergenza costante: la situazione è insostenibile per chiari errori a cui occorre porre rimedio cambiando le logiche. Ripeterle, con più soldi per farli in misura maggiore, sarebbe una follia".
Giuseppe Fanfani: " La struttura è inadeguata e fuori dal tempo"
“La notizia della morte di un giovane detenuto, avvenuta questa notte nel carcere di Sollicciano, riempie di dolore tutti coloro che hanno come valore primario il rispetto della vita delle persone e l’umanità del carcere. Alla memoria di questo giovane va tutto il nostro pensiero, ed alla sua famiglia tutta la nostra vicinanza di uomini prima che di Istituzioni. A lui auguriamo di riposare con quella pace che probabilmente non ha avuto in vita. Noi attendiamo di conoscere le cause della morte”. Così il Garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, appresa la notizia del detenuto trovato morto nella sua cella a Sollicciano.
“La sua morte - continua Fanfani - ripropone con durezza rutti i temi inevasi della condizione carceraria che già l'anno passato, con tre suicidi, erano balzati all’attenzione dell'opinione pubblica. In carcere non si muore per caso. Il carcere così come lo conosciamo noi è la precondizione per forme psichiatriche più o meno gravi che quasi sempre portano ad atti autolesionistici, l'anno passato solo a Sollicciano se ne sono contati 700, e spesso portano al suicidio”.
“Se nessuno resta insensibile alla morte di un detenuto, nessuno può esimersi dal denunciare con fermezza che il sistema carcerario quale attualmente è, salvo rare eccezioni, è indegno di un Paese civile”. “In carcere – prosegue il Garante - manca tutto ma soprattutto manca la prospettiva di una vita futura migliore di quella lasciata che non possono garantire da soli né la grande opera del volontariato, né piccoli interventi settoriali delle Istituzioni che rispetto alla dimensione del fenomeno sono piccolissima cosa”. Sollicciano non è da meno, perché accanto ai problemi del sistema carcerario italiano, assomma i difetti di una struttura inadeguata che ormai si pone fuori del tempo”.
Il sistema carcerario nel suo complesso, a detta di Fanfani, “avrebbe necessità di una visione umanistica ed antropocentrica che esaltasse il dettato costituzionale, avendo come unica prospettiva il recupero della dignità e umanità dei singoli. Forse in questo modo si eviterebbe qualche morto”.