Teatro Romano di Volterra, restauro per il distacco di pietre
Hanno preso avvio gli interventi di restauro conservativo nel criptoportico del Teatro Romano. Tali interventi si rendono necessari per impedire il progredire dei fenomeni di distacco e caduta di materiale lapideo di diversa pezzatura e malta e risolvere così le patologie di degrado riscontrate a seguito di sopralluogo quali la presenza di patine biologiche e vegetazione nella parte superiore, disgregazione, polverizzazione e distacchi delle malte, fessurazioni in corrispondenza dei commenti di malta distacco e caduta di materiale lapideo di varie dimensioni ed infine l’ossidazione di elementi metallici ossidati quali chiodi e staffe.
Previa verifica puntuale delle condizioni di stabilità dei litotipi e delle malte anche con battitura con martellina, sarà possibile in primo luogo distinguere le malte distaccate o disgregate non più recuperabili.
È quindi prevista la rimozione degli elementi metallici quali chiodi e staffe oggetto di ossidazione e privi di qualsiasi funzionalità. Il consolidamento delle pietre prevederà l’impiego di leganti sia con base di resina epossidica sia con malta di calce.
La chiusura delle fessurazioni tra la malta e il materiale lapideo e tra le pietre stesse prevederà l’impiego di iniezioni con calce idraulica fluida (PLM). La rimozione della vegetazione verrà realizzata con iniezioni e spruzzi a base di idrazide maleica e acido pelargonico.
I lavori di restauro si concluderanno con la stuccatura dei commenti con malta di calce caricata con inerti di colore e granulometria coerente con la tessitura delle superfici circostanti.
L’operazione di stuccatura prevederà in ogni caso, preliminarmente, una serie di valutazioni da concordare con la Soprintendenza in merito alla presenza di interventi effettuati in passato con malta cementizia e rispetto alla natura e qualità dei premiscelati da utilizzare.
L’impegno di spesa previsto ammonta a complessivi 15.604 mila, i lavori sono stati commissioni ad due professionisti esperti volterrani, Gabellieri e Sirigatti.
Fonte: Comune di Volterra - Ufficio stampa