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Crisi Saint-Gobain, 29 licenziamenti in arrivo

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Saint-Gobain Glass Italia ha annunciato in data 25 agosto 2021 la decisione di ricorrere ad un piano di riorganizzazione dello stabilimento di Pisa.

La situazione del mercato italiano del vetro piano registra uno scompenso dell’equilibrio tra domanda e offerta che, con la ripartenza nel 2019 di un forno nel Sud Italia da parte della concorrenza, ha determinato una sovraccapacità rispetto alle richieste del mercato italiano.
Questo ha creato un problema di competitività importante, che ha portato la società a predisporre un piano di riorganizzazione per il recupero di redditività attraverso un intervento di riduzione dei costi fissi dello stabilimento di Pisa che, se non attuato, metterebbe a repentaglio un equilibrio economico sostenibile per il business.

I fattori contingenti (crisi Covid-19 e relative disposizioni legislative) hanno ritardato in modo significativo l’attuazione del piano di riorganizzazione, pertanto la Società non può più attendere.

I risultati economici del 2020 sono stati inoltre particolarmente negativi (impattati anche dalla crisi Covid-19), e purtroppo anche il 1° semestre 2021 registra una perdita operativa significativa, che conferma la necessità di interventi strutturali.

La società ha dunque aperto una procedura al termine della quale è prevista la riduzione di 29 risorse su un totale di oltre 300 addetti presso lo stabilimento di Pisa.

In data 30 agosto si è tenuto il primo confronto tra l’Azienda e le OO.SS. presso l’Unione Industriale Pisana, durante il quale le parti sono entrate nel merito e nel dettaglio della procedura.

L’incontro si è svolto in un clima che ha permesso di avanzare, nel rispetto dei singoli ruoli istituzionali, nel percorso di analisi e approfondimento delle ragioni all’origine della procedura stessa e delle migliori modalità di attuazione.

Il tavolo negoziale si è aggiornato al prossimo 7 settembre per il prosieguo della discussione, con l’obiettivo di iniziare a trovare soluzioni propedeutiche alla finalizzazione della procedura.

Sgb Pisa annuncia lo sciopero

La Saint-Gobain ha annunciato di voler licenziare almeno 30 lavoratori, per dare in appalto ad una ditta esterna il loro lavoro. Sant-Gobain sta facendo esattamente quello che tanti altri padroni oggi fanno: utilizzano l'accordo del 29 Giugno 2021 fra Confindustria, governo, Cgil, Cisl e Uil per operare licenziamenti collettivi. Questi sono i fatti, le scuse per nascondere questa verità, fanno parte delle meschinità di chi tira le pietre e poi nasconde la mano.

I padroni vogliono uscire da questa pandemia da virus con delle ristrutturazioni dei processi produttivi che comporteranno maggiore innovazione tecnologica e meno lavoratori. Per attuare questo processo Confindustria, di cui la Saint-Gobain fa parte, ha chiesto al governo una montagna di soldi pubblici, si parla di 100 miliardi per ristrutturare i processi produttivi, riducendo i costi di produzione per acquisire più competitività sui mercati.

La cosa grave è che la Saint-Gobain, come la GKN di Firenze e tante altre grosse industrie, non sono fabbriche in crisi, ma fanno ciò per la loro famelica ricerca di maggior competizione sui mercati e profitti da mettersi in tasca, ma anche per aumentare il loro potere politico di dominio sul movimento dei lavoratori. Addirittura la multinazionale francese vuole licenziare per esternalizzare il lavoro, a una delle tante dittarelle o cooperative sempre pronte a pagare meno gli operai e a dargli meno tutele.

Gli operai fino a quando manderanno a trattare per loro conto sigle sindacali che hanno firmato i loro licenziamenti, al massimo potranno ottenere qualche breve ammortizzatore sociale.

L'11 ottobre tutto il sindacalismo di base ha indetto lo sciopero generale nazionale contro i licenziamenti e la macelleria sociale del governo e del padronato. E' ora di far rispettare l'articolo 1 della nostra Costituzione “L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” (non sulla disoccupazione) e rivendicare con forza una drastica riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, per lavorare meno, lavorare tutti e vivere meglio.

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