Contratto di Fiume del torrente Pesa, Nesi: "Chi per Legge può contribuire alla pianificazione deve essere informato"
Il Contratto di Fiume del torrente Pesa (http://cdfpesa.it) ha aggregato a oggi 52 firmatari , portatori di interessi specifici riguardanti il torrente e la sua valle.
I firmatari hanno nominato gli organi di contratto che si riuniscono con regolarità lavorando alle azioni pianificate. Dal febbraio 2009 il contratto porta avanti con convinzione le due strategie definite, riguardanti la tutela della risorsa idrica, e il progetto di Parco agricolo multifunzionale dei paesaggi della Pesa. Esso fa parte del Piano Strategico metropolitano di Firenze e la Regione, dopo averne stimolato la nascita, ne ha preso atto con propria deliberazione.
Al momento gli organi sono alle prese con la produzione di osservazioni agli strumenti pianificatori dell’Autorità di Distretto, ovvero il Piano di Gestione delle Acque (PGA) e il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) al fine di raggiungere sulla Pesa gli obiettivi posti dalle direttive acque, alluvioni dell’UE entro il 2027. Inoltre stanno affrontando le gravi problematiche di carenza di acqua superficiale in bassa valle, ponendo in campo con la Regione stessa interventi per il salvataggio tramite spostamento della fauna ittica, e monitorando l’attuazione degli interventi di rinaturalizzazione win-win finanziati dal Ministero della Transizione ecologica in bassa valle, e di quello multifunzionale della Città Metropolitana relativo alla variante di San Vincenzo a Torri.
Occorre adesso, secondo i firmatari, fare un'ulteriore passo avanti riconoscendo ai contratti di fiume un ruolo definito in caso di procedimenti che riguardino il corso del fiume e la sua valle.
Da qui la scelta di scrivere una lettera al Presidente Giani, a firma dell'assessore all'ambiente del comune di Montelupo Fiorentino, Lorenzo Nesi, quale coordinatore delle 9 amministrazioni comunali firmatarie (Lastra a Signa, Montespertoli, Scandicci, San Casciano Val di Pesa, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti).
La riflessione all'interno dell'Osservatorio dei paesaggi fluviali (organo tecnico del Contratto di Fiume) è scaturita a seguito di un evento specifico: l’avvio di un procedimento autorizzatorio per una centrale mini-idroelettrica in media val di Pesa da parte della Direzione Energia.
Il coinvolgimento in conferenza dei servizi del solo Comune dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto non teneva conto -nel caso specifico- delle conseguenze che una centrale idroelettrica genera sulla continuità fluviale e sul deflusso della risorsa idrica a monte e a valle della stessa.
Ma a parte questo, trascurando l’esistenza in valle di un contratto di fiume, si è rinunciato a utilizzare un contesto organizzato di stakeholder specializzati che avrebbero potuto fornire un contributo essenziale, nella formazione partecipata di un provvedimento che contemperi al meglio l’interesse pubblico e privato, così come previsto dalla Legge di democratizzazione del procedimento amministrativo (L. 241/1990), nonché a risolvere preventivamente eventuali possibili conflitti con le comunità locali.
«La Regione, attraverso azioni di pubblicità legale rispetta le norme esistenti, che ad oggi non prevedono esplicitamente un coinvolgimento dei contratti di fiume nei procedimenti amministrativi. Tali norme, tuttavia, non solo non consentono di sfruttare le potenzialità derivanti dall’esistenza dei contratti stessi, ma vanificano in parte il lavoro immane dei firmatari, per lo più appartenenti ad associazioni di volontariato, che vedono realizzare interventi sul fiume senza esserne informati.
Da qui la richiesta al Presidente Giani, da sempre sensibile all’argomento, di dare disposizione agli assessorati che hanno competenza sui temi affrontati dal contratto di fiume (ambiente, difesa del suolo, energia, infrastrutture e mobilità, agro-alimentare, caccia e pesca, turismo) perché tengano presente l'esistenza del contratto e gli dedichino informazione specifica sui procedimenti in fase di avvio, al fine di garantire ai firmatari, il diritto di intervento nel procedimento sancito dall’articolo 9 della Legge 241/90», spiega Lorenzo Nesi, assessore all'ambiente del comune di Montelupo e coordinatore dei comuni firmatari.
Tale scelta potrebbe avere anche rilevanza nazionale dando valore all’esperienza dei contratti di fiume, recentemente citati anche nel DL 77/2021 detto “Semplificazioni bis” per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
«Occorre esser chiari: i contratti di fiume non sono uno scherzo.
Nei contratti di fiume confluisce il lavoro di tantissime persone, impegnate in sussidiarietà nella tutela e nella valorizzazione dei corsi d’acqua e delle loro valli. Da essi scaturisce inoltre un incredibile valore di sensibilizzazione sul contrasto al cambiamento climatico e alla salvaguardia del pianeta, valore che andrebbe riconosciuto, garantendone il sostentamento e integrando i loro piani di azione negli strumenti di programmazione regionale. Chiediamo aiuto al Presidente per poter fare in Toscana un passo avanti sui contratti di fiume.», conclude Nesi.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio Stampa