Sant'Anna di Stazzema, la cerimonia per il 77esimo anniversario della strage
Si sono tenute questa mattina a Stazzema le celebrazioni in ricordo cerimonia per il 77esimo anniversario della strage avvenuta a Sant'Anna ad opera delle truppe naziste. Il 12 agosto del 1944 il paese in provincia di Lucca fu teatro del massacro di 560 persone - tutti civili, tra cui 130 bambini - da parte dei soldati delle SS.
Alla cerimonia hanno preso parte Deborah Bergamini, sottosegretaria ai rapporti con il parlamento, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, i parlamentari versiliesi, mentre il sindaco di Sant'Anna, Maurizio Verona, ha rilanciato la proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista, che sarà discussa a breve in Parlamento.
In rappresentanza della città e del Comune di Empoli, l’assessore Adolfo Bellucci e il Gonfalone civico sorretto dal gonfaloniere. "Questa commemorazione è fondamentale affinché il ricordo rimanga vivo per costruire un futuro migliore" ha detto l’assessore al termine della cerimonia
Mattarella: "Un sentimento profondo ci unisce ai familiari delle vittime"
"Il 12 agosto di settantasette anni or sono i militari delle SS compirono nelle frazioni di Stazzema un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell'intera guerra. Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni" ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece terra insanguinata, teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant'Anna. Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. E' iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani".
"In tanto dolore, in questo abisso di disumanità - continua il capo dello Stato - affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in Europa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell'annientamento. L'Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti ha generato nel nostro continente. La Repubblica oggi si inchina davanti al sacrario di Stazzema. Un sentimento profondo unisce gli italiani ai familiari delle vittime dell'eccidio e ai valorosi superstiti che per tutta la vita hanno portato il fardello di un dolore così grande, continuando a spendersi per far conoscere, per ricordare, per trasmettere, con la forza della loro testimonianza, il messaggio più semplice e potente: mai più".
"Il riscatto dall'oppressione e da tante sofferenze - ricorda ancora Mattarella - fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili, che il nostro popolo seppe far prevalere. La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni"
Fico: "Ferita profonda nella storia del nostro Paese"
"La strage di Sant'Anna di Stazzema è una ferita profonda nella storia del nostro Paese. Il 12 agosto 1944 le truppe naziste trucidarono 560 persone, tra cui bambini, donne, anziani. Custodire il ricordo delle vittime della barbarie nazifascista rappresenta un dovere civile e morale per ognuno di noi: perché è grazie alla memoria e alla consapevolezza che ne scaturisce che possiamo portare avanti come comunità un impegno costante contro odio e violenza" ha postato su Facebook il Presidente della Camera, Roberto Fico.
"Così come è dovere delle Istituzioni non lasciar calare nell'oblio un dramma che ha segnato la nostra comunità e impegnarsi fino in fondo per rimuovere ogni segreto e zona grigia che ancora avvolge alcune pagine drammatiche della storia d'Italia. Sul portale della Camera dedicato alle commissioni di inchiesta sono accessibili i documenti acquisiti dalla Commissione che ha indagato sulle anomale archiviazioni provvisorie e sull'occultamento dei 695 fascicoli ritrovati nell' 'armadio della vergogna' e riguardanti circa 15mila vittime".
"Da quell'abisso in cui eravamo sprofondati l'Italia è riuscita a rialzarsi, a reagire e a riscattarsi, riconoscendosi pienamente nei principi di libertà e di democrazia della nostra Carta Costituzionale e nel patrimonio di valori ispirati alla solidarietà ed al rispetto dei diritti di ogni individuo. Valori che nulla hanno perso della loro forza e vitalità e che devono continuare a guidare le nostre scelte, per superare le sfide più difficili del nostro presente e costruire così un futuro di progresso, giustizia e pace per noi e per le generazioni che verranno" .
Giani: Mai più odio, mai più violenza e sopraffazione”
“La Toscana non dimentica. Siamo qui oggi come ogni anno e sempre lo saremo per dire mai più. Mai più odio, mai più violenza e sopraffazione”.
Lo ha detto il presidente Eugenio Giani, questa mattina a Sant'Anna di Stazzema alla cerimonia per il 77esimo anniversario della strage.
“Il quel terribile 12 agosto del 1944 – continua Giani - qua furono trucidate 560 persone inermi. Tra queste 130 bambini. La più piccola, Anna Pardini, aveva soltanto venti giorni e fu uccisa tra le braccia della madre. E’ stato uno degli eccidi più atroci, uno degli episodi più brutali e disumani di quella guerra, una delle più drammatiche stragi nazifasciste della storia del nostro Paese. E quanto accaduto non dovrà mai essere dimenticato. Perché dimenticare rende più fragili e più esposti alle insidie che si nascondono dietro l’intolleranza e l’ostilità, piaghe ancora attuali.
"Oggi è un giorno solenne di raccoglimento e di memoria e Sant’Anna riassume lo spirito di tutta la Toscana e di tutta Italia perché i segni devastanti delle ideologie totalitarie devono essere monito per recuperare quello spirito di libertà, di solidarietà e democrazia che ha visto la nascita della nostra Costituzione e della Repubblica, non dimentichiamolo, democratica fondata sul lavoro. E i lavoratori della Gkn, anche loro oggi qua insieme a noi, sono venuti a Sant’Anna per ricordarlo e per per ribadirlo”.
Bini: "Nostro dovere mantenere vivo il ricordo
"Sono trascorsi 77 anni dall'eccidio di Sant'Anna di #Stazzema. Il 12 agosto 1944, vennero uccisi - per mano nazifascista - 560 civili, di cui 130 bambini. È nostro dovere mantenere vivo il ricordo di questa terribile strage e il sacrificio di donne e uomini innocenti."
Sono le parole della sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Caterina Bini su Facebbok.
Fratoni: "La memoria è un nostro preciso dovere"
“L'eccidio di Sant'Anna rappresenta una tappa fondamentale della storia recente del nostro paese, di quel cammino disseminato di tante vittime civili, oltre 4mila in Toscana, che ha portato alla libertà. La memoria è un nostro preciso dovere, è riaffermazione costante dei valori sui quali si fonda la nostra carta costituzionale, è la scelta convinta di stare dalla parte giusta della storia, è l'argine forte e irrinunciabile contro l'odio e la violenza”.
Così Federica Fratoni, consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza, che questa mattina a Sant'Anna di Stazzema ha rappresentato il Consiglio regionale alla cerimonia per il 77esimo anniversario della strage. La consigliera regionale ha preso parte alla deposizione delle corone di fiori, alla Santa Messa, celebrata sul sagrato della chiesa dall’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, quindi al Corteo che è salito al Monumento Ossario nell’area sacrale, dove si sono tenuti i discorsi delle autorità, e all’inaugurazione mostra ‘Colori Per La Pace’ e della ‘Panchina Per La Libertà Di Stampa’.
“Sono tornata molte volte in questo luogo – dice Federica Fratoni –. Essere qui oggi in rappresentanza di tutto il Consiglio Regionale è per me motivo di profondo orgoglio. Ma è anche un monito a proseguire nella testimonianza e nell'impegno di rafforzare la vocazione democratica delle nostre istituzioni, per garantire uguaglianza e giustizia sociale ai nostri cittadini, soprattutto ai più deboli che soltanto in un paese unito e solidale possono sentirsi accolti. Credo sia questo l'unico modo per onorare la memoria dei caduti e non disperdere quel messaggio di responsabilità e fiducia che ne deriva, per la costruzione di un futuro migliore al quale tutti noi dobbiamo contribuire”.
Mazzeo: "Non dimenticheremo"
Quel giorno ne ammazzarono 560. Erano inermi. Erano anziani. Erano donne. 130 erano bambini, la più piccola si chiamava Anna Pardini ed aveva solo 20 giorni. Quel giorno era il 12 agosto 1944 e quello che le SS misero in atto a Sant'Anna di Stazzema fu, e resterà per sempre, uno degli abissi più profondi, infami e imperdonabili della nostra storia. Noi non dimentichiamo. Noi non dimenticheremo. Mai.
E' il post su Facebook del Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo.
Melio: "Da questo orrore deve nascere il ripudio verso l'odio"
"560 morti, dei quali 130 bambini. Trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Poi incendiati in piazza Sant’Anna. La sentite? Riuscite a sentirla, la puzza dell’inferno? È ciò che è successo il 12 Agosto 1944, in una delle stragi più efferate della storia, quella di Stazzema, rifugio degli sfollati del mondo. Rastrellati casa per casa, cancellati in un attimo".
Sono le parole del consigliere regionale Iacopo Melio.
"Ma è proprio da quella disumanità che non dobbiamo smettere di coltivare il ripudio verso l’odio, perpetrando la libertà conquistata a fatica. La stessa che qualcuno, oggi, sostiene esserci tolta di nuovo, proprio come allora.
Assurdo e irrispettoso, soprattutto per quei bambini. E sta proprio lì il dovere della memoria e del giusto peso delle parole: che già basta il ricordo, fin troppo vivo, a schiacciarci sul petto".
Callaioli, consigliere di Castelfiorentino: "Fratellanza e solidarietà"
Questo corteo silenzioso ci porta a vivere una situazione di impotenza e di fallimento. Per aver permesso che l’uomo potesse arrivare a tanto”.
Sono le prime impressioni a caldo che Silvia Callaioli, consigliere delegato alla memoria del Comune di Castelfiorentino, ha voluto esprimere questa mattina nel partecipare insieme al Presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Romei, alla cerimonia di commemorazione delle vittime di Sant’Anna di Stazzema, dove il 12 agosto 1944 i nazisti si macchiarono della strage più efferata commessa in Toscana: 560 persone massacrate senza alcuna pietà, in prevalenza donne, minori e bambini.
Anche per questo motivo, Sant’Anna di Stazzema è da sempre un luogo-simbolo della crudeltà della guerra nei confronti della popolazione civile, l’esempio emblematico di quella “politica del massacro” che come ha ricordato lo storico Paolo Pezzino i nazisti portarono avanti con fredda determinazione nell’intera regione.
La delegazione di Castelfiorentino ha partecipato alla cerimonia con un sentimento autentico di commozione e angoscia, unito alla consapevolezza dell’importanza di condividere questo giorno (come avviene puntualmente ogni anno) insieme ai familiari delle vittime e dei sopravvissuti.
“Impossibile da spiegare – prosegue Silvia Callaioli - questa emozione di fratellanza e solidarietà che emerge da ogni persona presente. Dagli anziani che ti ringraziano per ogni espressione che condividi con loro, ai giovani che cercano di capire qualcosa impossibile da spiegare. Torno con un bagaglio di emozioni che i familiari dei sopravvissuti mi lasciano dentro”
“È un onore e una grandissima emozione – osserva il presidente del consiglio Comunale, Gabriele Romei - essere qui presenti a ricordare i martiri di Sant'Anna di Stazzema. "Non c'è una singola realtà nella quale non si possa costruire qualcosa di migliore, di più umano" è stato detto stamani dall'Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto. È nostro dovere di rappresentanti delle istituzioni ricordare e trasmettere ai nostri cittadini ciò che è avvenuto in questi luoghi, affinché queste tragedie non si ripetano più”.
Come si ricorderà, i nomi dei responsabili della strage – come è avvenuto per altri crimini commessi dai nazisti in Italia – sono stati dolosamente occultati fino al 1994 in un armadio della procura militare di Roma (che presentava, evidentemente non a caso, le ante rivolte verso il muro), poi ribattezzato dal giornalista Franco Giustolisi come “l’Armadio della vergogna”. Le indagini che ne sono scaturite hanno portato nel 2005 alla condanna all’ergastolo di dieci imputati, che nessuno ha mai scontato per l’età avanzata.
Giuseppe Forastiero, vice sindaco di Montemurlo: "Coltivare il valore della memoria"
Questa mattina c'era anche il Comune di Montemurlo alla commemorazione di una delle stragi nazi-fasciste più terribili della storia del nostro Paese, quella di Sant'Anna di Stazzema, di cui proprio oggi, 12 agosto, ricorre il 77 esimo anniversario. Il Comune di Montemurlo ha partecipato in forma ufficiale alla celebrazione commemorativa dell'eccidio e a rappresentare l'amministrazione comunale era presente il vice-sindaco Giuseppe Forastiero insieme al gonfalone comunale e alla polizia municipale. Dopo la Messa in ricordo delle 560 vittime della strage, il corteo composto dai gonfaloni dei comuni toscani, è salito al monumento-ossario con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità.
"Sono state raccolte oltre 250 mila firme ora tocca al Parlamento legiferare - sottolinea il vice sindaco Giuseppe Forastiero -. Sant'Anna Di Stazzema una ferita aperta in questo paese. È importante coltivare il valore della memoria e far capire alle generazioni più giovani che perseguire certe ideologie è una mossa criminale".
Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant'Anna. I numeri della strage sono agghiaccianti: 560 vittime, di cui 130 bambini( la più piccola Anna Pardini aveva solo 20 giorni), mentre sono 695 fascicoli i sulla strage nazifascista ritrovati casualmente nell'armadio della vergogna, riguardanti i crimini di guerra commessi dai repubblichini e dai nazisti.
Lara Ceccarelli, assessore di San Giuliano Terme: "Promuovere la cultura della pace"
Il Comune di San Giuliano Terme ha partecipato alle celebrazioni dell'anniversario della strage di Sant'Anna di Stazzema organizzate dal Comune di Stazzema e dal Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema.
L'amministrazione comunale è stata rappresentata dall'assessora all'istruzione e alle pari opportunità Lara Ceccarelli, accompagnata dalla Polizia Municipale con gonfalone al seguito. Dopo la commemorazione e gli interventi istituzionali, l'assessora ha deposto sull'ossario un fiore donato dai ragazzi della scuola "Mameli" di Mezzana.
"È un onore rappresentare l'amministrazione comunale in questa giornata così importante ed emozionante - commenta Ceccarelli -. Quel 'mai più' che i superstiti e i parenti delle vittime della strage di Sant'Anna hanno ripetuto per anni e continuano ancora oggi a ripetere non può lasciarci indifferenti: dobbiamo raccogliere questi insegnamenti e promuovere la cultura della pace soprattutto a partire dalle scuole. Essere qui oggi è un dovere civico e morale, contro tutti i fascismi, l'intolleranza e la violenza".
Bergamini: " Senza memoria non c'è futuro"
"Il 12 agosto è un giorno che non può essere dimenticato: 77 anni fa a Sant'Anna di Stazzema, in Toscana, si consumò, per mano dei nazi-fascisti, uno dei più atroci eccidi commessi ai danni di centinaia di civili, donne e bambini. Oggi siamo a Sant'Anna per commemorare quelle vittime innocenti ma anche per guardare con speranza al futuro, per assolvere ad uno dei più importanti doveri della vita civile ed istituzionale della nostra Repubblica: il dovere della memoria e dell’onore al sacrificio di chi ci ha preceduti. Senza memoria non vi è futuro, né per noi né per le generazioni successive. E senza saper rendere onore, non potremmo dirci cittadini, non saremmo nulla".
Lo ha detto il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini, nel corso dell’orazione tenuta oggi in occasione della commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema.
"Così come gli Italiani di allora sono stati straordinari costruttori dell’Europa e di quella stagione di riscatto, di rinascita, di unità sgorgata dalla Seconda Guerra Mondiale, così gli Italiani di oggi devono saper guardare con speranza e fiducia, dedizione e determinazione, alla nuova stagione che si apre per l’Italia.
Infine ai giovani dico di tenere alta la guardia contro ogni forma di odio - a partire da quello razziale - di intolleranza o di prepotenza”.
Sinistra Civica Ecologista: "Il Parlamento approvi la legge contro la propaganda nazifascista"
"Settantasette anni fa l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, uno dei più efferati e sanguinosi di tutta la seconda guerra mondiale. Il 12 agosto 1944 tre reparti delle SS, appartenenti alla 16ª divisione 'Reichsführer', guidati dai collaborazionisti fascisti della RSI, trucidarono 560 persone, perlopiù donne, anziani e bambini. Una ferita profondissima che non potrà mai essere cancellata. Oggi ricordiamo quei martiri e con loro, idealmente, tutte le vittime delle stragi nazifasciste. Quello di Sant'Anna non fu un episodio isolato. In quei mesi la barbarie nazista colpì duramente il territorio toscano: gli eccidi furono oltre 280, i morti civili circa 4.500".
Lo rende noto il coordinamento regionale di Sinistra Civica Ecologista.
"Come comunità, come cittadini, come antifascisti abbiamo il dovere di coltivare questa memoria e di mantenerla viva, ancorata alle grandi questioni del nostro tempo. Per questo ci auguriamo che il Parlamento italiano possa discutere e approvare quanto prima la legge di iniziativa popolare, nata proprio a Sant'Anna di Stazzema, contro la propaganda nazista e fascista. Una proposta necessaria visto il riemergere in tutta Europa di fenomeni che richiamo vicende che speravamo sepolte una volta per sempre. E al presidente del consiglio Mario Draghi diciamo una cosa semplice: oggi, 12 agosto, è il giorno giusto per rimuovere Claudio Durigon dal ruolo di sottosegretario all’economia. Perché chi non si riconosce nel valore fondante dell’antifascismo, non può stare al governo e rappresentare le istituzioni democratiche nate dalla Resistenza".
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Fonte: Ufficio Stampa