gonews.it

Covid, Asl Toscana Centro: "Ricoveri in crescita, ma le vaccinazioni proseguono bene"

Foto Massimo Sestini

Allarme giallo. In questa torrida estate non sono solamente i gradi segnati sul termometro a salire, ma anche e purtroppo i numeri registrati dagli ospedali fiorentini alla voce “ricoveri Covid”.

Il bollettino rilasciato ieri dall’Azienda Usl Toscana Centro, infatti, riportava che in questa settimana nelle strutture delle province di Firenze, Prato e Pistoia risultassero ricoverati 146 pazienti, di cui 120 in degenza ordinaria, 6 in terapia intensiva e 26 in cure intermedie.

Più precisamente, si contano 27 pazienti ricoverati presso l’Ospedale di Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli, 24 al San Jacopo di Pistoia, 27 al Santo Stefano di Prato, 11 al San Giuseppe di Empoli e 7 al Santa Maria Nuova di Firenze, che lunedì scorso ha aperto un’area Covid con 11 posti letto.

Secondo i dati della scorsa settimana, forniti dalla dottoressa Daniela Matarrese, direttore rete ospedaliera Asl Toscana Centro e direttore sanitario ospedale Santo Stefano di Prato, i posti letto occupati in Asl Toscana Centro da pazienti Covid erano in totale 106: 75 in degenza ordinaria, 8 in terapia intensiva e 23 in cure intermedie.

Per quanto riguardava i singoli ospedali, 25 pazienti erano ricoverati nell'Ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli, 16 nell'Ospedale San Jacopo di Pistoia, 23 nell'Ospedale Santo Stefano di Prato e 5 nell'Ospedale San Giuseppe di Empoli.

Un trend decisamente in salita che preoccupa il direttore Matarrese: “L'apertura di ulteriori posti letto segue la curva dell'andamento epidemiologico della malattia, per cui, poiché sono in aumento i casi positivi nel territorio della nostra Asl, esiste la possibilità di dover riaprire ulteriori posti letto nelle prossime settimane. La migliore difesa rimane la vaccinazione”.

Infatti, secondo i dati della scorsa settimana il 72% dei pazienti ricoverati non era vaccinato (62%) o non aveva completato il ciclo vaccinale. Inoltre il 100% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva con sintomatologia da Covid non risultava vaccinato. I dati rilasciati ieri, invece, riportano che circa il 67% dei pazienti Covid attualmente ricoverati in Asl Centro non risulti vaccinato e che il 12% di questi abbia ricevuto soltanto una dose di vaccino, con la quasi totalità dei ricoverati under 50 non vaccinata. L’età media dei ricoverati è 61 anni.

Se da una parte il numero dei ricoveri continua a salire, dall’altra anche l’esercito dei vaccinati diventa ogni giorno più corposo.

“La campagna vaccinale sta proseguendo con un buon ritmo” assicura il dottor Renzo Berti, direttore dipartimento prevenzione Asl Toscana Centro. “In Asl Toscana Centro a domenica 8 agosto avevamo somministrato quasi 1.900.000 dosi di vaccino raggiungendo circa il 60% della popolazione generale (1.600.000 persone che presuppongono circa 3.200.000 dosi vaccinali), che comprende anche circa 150.000 soggetti al momento non vaccinabili in quanto minori di 12 anni. Siamo quindi a due terzi del percorso complessivo e mancano 500.000 dosi al raggiungimento del 75% della popolazione generale, obiettivo che contiamo di raggiungere entro la fine di settembre”.

“In questo contesto le differenze tra le adesioni nei vari territori sono minime e probabilmente frutto di fattori contingenti. In particolare possiamo giudicare molto buona la copertura raggiunta nelle fasce anagrafiche più a rischio come gli ultraottantenni con il 98,6% e i settantenni con il 90,6%”.

“Ma anche le fasce più giovani – prosegue Berti – stanno risalendo posizioni e al netto dei minorenni che hanno avuto la possibilità solo recentemente siamo sopra il 60% di prime dosi in tutte le età”.

Berti, comunque, conferma la preoccupazione espressa dal Presidente Spinelli, giustificata dalla consapevolezza che la vaccinazione è l’arma fondamentale per vincere la battaglia contro la pandemia e quindi sarebbe importante progredire il più velocemente possibile alla copertura della maggior parte della popolazione per far scattare l’immunità diffusa ovvero la tutela indiretta anche dei non vaccinati.

“Sono davvero preoccupanti e al tempo stesso incomprensibili le contrarietà e le proteste espresse al riguardo dai cosiddetti no vax. Il Green Pass può rappresentare un punto di equilibrio tra il rispetto della volontà di una persona di non sottoporsi alla vaccinazione e la tutela della salute collettiva”.

“Insomma, rispetto la tua scelta ma ti pongo dei limiti affinché la stessa non metta a rischio la salute degli altri. Ciò detto stiamo vedendo che la sua introduzione sta rafforzando molto in questi giorni l’adesione alla vaccinazione”.

Giovanni Gaeta

Exit mobile version