Anno scolastico in presenza, il garante dell'infanzia: "Bene, ma proteggere di più i diritti dei ragazzi"
La Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana, Camilla Bianchi, apprezza la decisione del Governo di avviare il prossimo anno scolastico assicurando la didattica in presenza. Infatti, come ha evidenziato nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, la didattica in presenza costituisce non solo lo strumento essenziale per la formazione degli studenti, ma anche il momento imprescindibile e indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico, di strutturazione della personalità e dell’abitudine alla socializzazione, la cui mancanza può negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale e psico-affettiva delle future generazioni.
Nella stessa lettera, peraltro, la Garante evidenzia le forti preoccupazioni espresse in numerose segnalazioni da parte dei genitori in ordine alle molteplici e complesse criticità collegate all’avvio dell’anno scolastico. Rileva come nelle segnalazioni venga accoratamente chiesto che sia garantito agli studenti l’utilizzo di mezzi di trasporto dedicati, ricorrendo anche a convenzionamenti con società private e prevedendo adeguate forme di sostegno, al fine di ridurre al minimo i rischi di contagio.
Tra le richieste dei genitori anche quella di procedere tempestivamente alla individuazione e predisposizione degli spazi scolastici, anche attraverso il reperimento di quelli attualmente non utilizzati o sotto utilizzati, al fine di garantire condizioni logistiche che consentano di effettuare al meglio la didattica in presenza.
Viene anche evidenziata una grave carenza nella assegnazione di risorse finanziarie, materiali e di personale a disposizione degli Istituti scolastici, indispensabili per poter fronteggiare adeguatamente l’emergenza sanitaria, nonché la mancanza di una specifica e adeguata regolamentazione della quarantena per evitare disparità di trattamento tra studenti.
Vengono infine avanzate forti perplessità con riguardo all’inoculazione del vaccino nei giovanissimi, attesi i possibili effetti pregiudizievoli ancora ignoti dello stesso in questa fascia di età molto delicata e in pieno sviluppo e considerato anche che se la maggioranza della popolazione anziana risulta vaccinata, il pericolo di contagio non dovrebbe esistere o dovrebbe comunque essere talmente ridotto da non giustificare i rischi che la vaccinazione comunque comporta.
Viene così espressa una netta contrarietà all’introduzione generalizzata del green pass, in quanto le ragazze e i ragazzi che per varie motivazioni non siano vaccinati, non saranno più in grado di poter pienamente socializzare, divertirsi, coltivare le loro passioni (sport, cinema, teatri, biblioteche...), senza considerare inoltre le incresciose situazioni che possono determinarsi nel caso di genitori separati che abbiano opinioni diverse in ordine alla vaccinazione.
Stessi contenuti nella nota inviata anche alle Istituzioni regionali, tra cui il presidente della Regione, Eugenio Giani, i competenti assessorati e il presidente dell’Assemblea regionale, Antonio Mazzeo.
La Garante invita infine i competenti organi di governo ad adottare i provvedimenti del caso ai fini del migliore avvio dell’anno scolastico, alla luce di quanto evidenziato. Al riguardo, infatti, non sottace “come le misure da assumere a tutela prioritaria della salute pubblica, ancorché necessarie, vengano a gravare in particolar modo su bambine e bambini, ragazze e ragazzi che vivono in questo momento una condizione di maggiore fragilità che non può essere sottovalutata né posposta ai bisogni e agli interessi degli altri cittadini di questo Paese”.
Fonte: Regione Toscana