Il grido della Ciclofficina Empolese: "Non tagliate i germogli sulla Provinciale Limitese"
"Gli alberi ci parlano e ci fanno vivere Chi non ricorda la via Provinciale Limitese, nel primo tratto appena si esce dal centro abitato di Limite sull’Arno per andare verso Capraia? Sembrava un bel viale, la strada con spartitraffico alberato accanto alla pista ciclabile. Quegli alberi nello spartitraffico non solo abbellivano la strada ma assicuravano frescura ai ciclisti e ai pedoni che numerosi passano sulla corsia protetta. Ebbene quegli alberi sono stati tagliati un po' di tempo fa".
Sono le parole della Ciclofficina Empolese, il cui comunicato aggiunge che "dalle ceppaie poi sono rispuntati i ributti, molto rigogliosi, quasi a voler affermare la voglia di continuare a vivere. Macché, una decisione ottusa e inspiegabile ha stabilito che là non c’era più posto per gli alberi e quindi tutti i ributti dovevano essere, e sono stati, falcidiati. La determinazione degli alberi è però più forte dell’ottusità umana".
"Recentemente la forza rigogliosa dei vegetali è rispuntata, quasi a voler ribadire che loro ci sono e che hanno diritto a esserci, ma anche a far capire che lo fanno per il bene degli umani. Speriamo soltanto che questa volta quelli che prendono le decisioni anziché mandare una squadra per falcidiare questi nuovi germogli, mandino una persona sensibile e competente che scelga i migliori ributti e li lasci crescere in modo da alberare nuovamente la strada".
"Sarebbe un grande passo in avanti - conclude il comunicato - una buona pratica nella direzione della mitigazione del riscaldamento del pianeta. Si parla tanto della necessità di fare nuove piantumazioni, facciamo allora crescere quegli alberi che già ci sono".
Fonte: Ufficio Stampa