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Pesca, Saccardi e Monni alla Laguna di Orbetello

Monia Monni

“Il futuro della pesca nella Laguna di Orbetello poggia sull’equilibrio tra esigenze ambientali e la pesca. Per questo adotteremo un approccio sistemico, integrato e a lungo termine all’insegna della sostenibilità”.

Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi durante la sua visita alla Laguna di Orbetello dove, con l'assessora all'ambiente Monia Monni, ha avuto un incontro con i pescatori. Circa 100, lavorano riuniti in cooperativa che è dedicata a preservare le antiche tradizioni della pesca lagunare e i suoi prodotti, soprattutto orate, saraghi e spigole. Se ne pescano 1500 quintali all’anno (la metà di quanto si pescava negli anni ‘90).

Saccardi e Monni hanno preso atto quindi della difficile e annosa situazione legata alle alghe con ricadute talvolta assai pesanti per i pescatori oltre che per l’ambiente.

“La Regione Toscana è impegnata – ha proseguito Saccardi – a garantire qualità dei prodotti alimentari e della pesca, che poi significa qualità dell’ambiente. I cambiamenti climatici e con essi l’innalzamento delle temperature, ci costringono a concepire le calamità naturali non più come eventi straordinari. Da qui discende la necessità di programmare periodicamente risorse adeguate e relativi progetti di sistema e di qualità che considerino le mutate condizioni ambientali e le misure conseguenti”.

“La laguna di Orbetello - ha detto quindi l’assessora all’ambiente Monia Monni - è un luogo dalla bellezza sconfinata e un patrimonio naturale inestimabile. È un luogo che può sopravvivere solo grazie al lavoro dell'uomo e che, contemporaneamente, offre lavoro ai pescatori. Oggi con Stefania Saccardi abbiamo condiviso con i pescatori i progetti per rendere meno vulnerabile la laguna e abbiamo parlato delle bonifiche che finalmente partiranno”.

Durante l’incontro la vicepresidente Sacardi ha avanzato anche una proposta: durante il G20 che si terrà a settembre portare all’attenzione del ministro Patuanelli le istanze del comparto e i problemi legati alla pesca come ad esempio la quota tonno e la quota gamberi, rispetto alle quali regioni come la Toscana sono penalizzate rispetto a quelle del Sud e si rendono necessari controlli efficaci della Guardia Costiera.

L’attenzione si è quindi concentrata sui fondi europei. Serviranno ulteriori risorse del Fondo per le politiche marittime per la sostituzione delle vecchie imbarcazioni. Ad oggi 250mila euro sono andati all’acquacoltura e la sostenibilità. Ma le risorse dovranno essere impiegate per rispondere a due esigenze: quella della sicurezza dei pescatori e quella della riduzione dell’inquinamento in mare.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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