Casa, slitta la legge regionale: l'allarme di Cgil e Sunia
Un numero incredibile di emendamenti, per la precisione 2249, sta strumentalmente bloccando il via libera da parte del consiglio regionale toscano, all’approvazione di un articolo della legge regionale 2/2019, che prevede l’abolizione del requisito temporale dell’anzianità di residenza in Toscana per poter presentare la domanda di assegnazione di una casa popolare di residenza in ottemperanza alle ripetute sentenze di illegittimità pronunciate su norme analoghe della Lombardia, Friuli ed Abruzzo dalla Corte Costituzionale.
La posizione assunta dalla Lega Toscana produrrà come unico effetto quello di creare ulteriori disagi, incertezza e precarietà a migliaia di famiglie toscane che da anni attendono di partecipare ai bandi comunali di assegnazione case popolari di fatto bloccati in attesa di questa modifica perché a rischio di annullamento e impugnazione.
Saranno anche 2249 le ragioni che spingono alcune forze di opposizione a bloccare l’approvazione di una norma indispensabile a dare il via ai bandi di assegnazione per le case popolari, ma si sappia che sono oltre 15000 le famiglie che sono in attesa di questo bando: famiglie di lavoratrici e lavoratori in affitto o con il mutuo da onorare che in questi anni hanno subito la crisi economica e sociale del covid, che hanno uno sfratto per morosità incolpevole e che confidano in una casa popolare. Questa non è politica, ma una insensata posizione strumentale che porterà ulteriori disagi a tante famiglie toscane.
Maurizio Brotini e Simone Porzio (Cgil Toscana), Laura Grandi (Sunia Toscana)