Rap come ponte tra carcere e Firenze, ecco 'Sbarre Mic check'
Il rap per dare un megafono a chi voce non ce l’ha: si terrà giovedì 29 luglio il secondo appuntamento di “Stream Talks – flussi d'arte tra carcere e città”, eventi sul delicato tema del rapporto tra arte e legalità della compagnia Interazioni Elementari, guidata da Claudio Suzzi.
In diretta social dall’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze, in programma alle ore 16.00 ‘Sbarre Mic check’, protagonisti i ragazzi che partecipano al laboratorio rap in carcere della Cooperativa CAT che dal 2007 usa la musica come forma espressiva per elaborare idee e far sentire la propria voce. Il rap è strumento di espressione, possibilità di comunicare in maniera semplice e diretta: bastano un microfono, una cassa e una base per tradurre in modo immediato l’urgenza di farsi ascoltare e capire.
L’evento sarà trasmesso sui canali social della compagnia (@interazioni.elementari). La performance sarà introdotta da Claudio Suzzi, direttore artistico della compagnia Interazioni Elementari, Daniele Bertusi della Cooperativa CAT che presenterà il laboratorio per dare poi voce ai ragazzi con le interviste a cui seguirà il concerto vero e proprio. Dopo il live, ci sarà spazio per un dibattito condotto da Sara Corradini di CAT a cui interverranno altri ospiti.
Grazie ai due operatori coinvolti (un educatore ed un tecnico musicale), il laboratorio si sviluppa sul doppio binario, da una parte la musica, con la trasmissione di competenza tecniche nella creazione musicale, e dall’altra l’interazione fra pari: i membri della crew si scambiano esperienze e competenze, collaborano e crescono, come individui e come gruppo. “La cultura dell’hip hop da quasi 50 anni favorisce il superamento degli spaccati della provenienza geografica, nazionale e internazionale in un mondo che non ha barriere di sorta, a parte quelle della cella. Ma dalla cella si può uscire, migliori e insieme. - dicono gli operatori di CAT - Attraverso uno sforzo positivo nel quale ognuno può imparare dall'altro, dove si capisce l’importanza del saper aspettare e saper ascoltare, in armonia, esercitando concentrazione, cura, calma, continuità e perseveranza. Il rap è un antidoto alla frustrazione”.
Il rap è strumento espressivo ed educativo unico, e sperimentato dalla CAT con successo da una ventina di anni in vari contesti, dai servizi educativi di strada ai centri giovani, ma anche e soprattutto in un contesto chiuso e ‘totalizzante’ come il carcere. Oltre alll’Istituto penitenziario per minori (IPM Meucci) di Firenze, viene portato avanti anche nell'Istituto Mario Gozzini, finanziato dalla Regione Toscana-Settore spettacolo, dal 2014.
“Stream Talks – flussi d'arte tra carcere e città” della compagnia Interazioni Elementari cerca di creare un ponte tra carcere e città, dentro e fuori, due luoghi che vengono uniti grazie al digitale. Il prossimo appuntamento in programma, incentrato sull’arte urbana, si terrà il 16 settembre e vedrà la partecipazione dell’artista Clet Abraham, ospite alla presentazione del laboratorio di arteterapia condotto dall'Associazione di Promozione Sociale PROGRESS all'interno dell'Istituto.
Fino a dicembre poi, si terranno incontri, laboratori, spettacoli in cui giovani attori detenuti entreranno in contatto con il mondo esterno, grazie alla diretta streaming dal carcere minorile di Firenze; viceversa, la città potrà toccare con mano l’attività all’interno dell’I.P.M. Meucci di Firenze. L’iniziativa nasce con l’intento di educare e formare i giovani ospiti dell’istituto penitenziario ai mestieri dello spettacolo, con particolare attenzione alla formazione dell’attore. Il teatro risponde quindi a due bisogni fondamentali del carcere minorile: comunicare con l’esterno, in un’ottica di superamento dei pregiudizi e delle differenze, e lavorare quotidianamente per imparare un mestiere in grado di aprire strade future.
Per tutto il periodo, saranno svolti percorsi di orientamento e formazione nel campo dei mestieri dello spettacolo. A chiusura del percorso, che sarà svelato nei prossimi mesi, il debutto della nuova produzione “One Man Jail - Le prigioni della mente”, per la regia di Suzzi, in cui i giovani attori detenuti, pur senza uscire dal carcere, avranno la possibilità di recitare in un vero teatro, in modo tale da presentare al pubblico il risultato del lavoro artistico svolto dal gruppo durante l’anno.
“STREAMING THEATER: un ponte tra carcere e città”, ha vinto il bando Giovani al Centro nell'ambito del programma GiovaniSì, il progetto della Regione Toscana per l'autonomia dei giovani ed è sostenuto finanziariamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministero delle Politiche Giovanili, dal Ministero Della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile di Comunità, dal Comune di Firenze, dalla Fondazione CR Firenze e dall’azienda Publiacqua S.p.A. attraverso il proprio Bando Cultura 2020. Importante presenza è quella del Media Sponsor: Linkem S.p.A.
Tutte le attività della Compagnia Interazioni Elementari sono sostenute dall’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze, di cui si ringrazia la Direttrice Antonella Bianco, gli educatori dell’Area Tecnica Pedagogica e tutto il Corpo di Polizia penitenziaria.
Facebook, Youtube, Instagram: @interazioni.elementari
Fonte: Ufficio Stampa