Manifestazione in Santo Spirito: "No alla chiusura delle piazze fiorentine"
“Non è questa la città che vogliamo! Contro ordinanze e divieti, speculazioni, minacce di sgombero e licenziamenti”.
È il grido di battaglia lanciato su Facebook del gruppo Firenze Antifascista, con il quale annuncia la manifestazione che stasera alle 21 animerà piazza Santo Spirito.
Oltre che di Firenze Antifascista, il post porta la firma di CPA Fi sud, Krisis, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, CSA nEXt Emerson, Rifondazione Comunista Firenze, Sinistra Progetto Comune, Partito Comunista sez. Firenze, Rete Antirazzista, Firenze Città Aperta, Occupazione Via del Leone, Partito dei Carc.
“Viviamo in una città in cui un'ordinanza di Sindaco e Prefetto vieta il libero accesso alle piazze snaturando la loro funzione di incontro, scambio e socialità” si legge nel post.
“La volontà di chi governa la città è quella di rimuovere da quei contesti tutti i soggetti e i gruppi che risultano incompatibili con "la città del decoro e del consumo".
“Non è un caso che queste misure vadano di pari passo con la crescita delle distese di tavoli che invadono quegli stessi spazi: lo spazio pubblico ormai è considerato come estensione delle attività private che si affacciano su quelle piazze e per chi non consuma non c'è spazio e per chi proprio non capisce la risposta è la repressione: multe, denunce, sorveglianza speciale, polizia e guardie private”.
“Questo aspetto mette in evidenza quale sia l'idea che Palazzo Vecchio ha della nostra Firenze: un museo a cielo aperto dove dovrebbe accedere solo chi paga il prezzo del biglietto e in cui le zone periferiche sono ridotte a dormitori, le cui novità sono solo ed esclusivamente speculazioni private ad uso e consumo del turismo di lusso”.
“Prova ne è la vicenda che sta vivendo il nEXt Emerson a Castello dove il centro sociale, inserito ormai da anni nel tessuto del quartiere, viene messo all'asta proprio nella logica di costruire al suo posto una struttura turistico-ricettiva. Su questa linea, anche i continui attacchi al progetto di recupero e lotta di Mondeggi Bene Comune dimostrano che l'amministrazione comunale conosce solo due strade: l'abbandono e il degrado da un lato e la privatizzazione e l'alienazione dall'altro”.
“Vorremmo sapere con quale coerenza il Sindaco Nardella si rechi allo stabilimento Gkn occupato dagli operai definendo scandaloso il comportamento di un fondo d'investimento che licenzia più di 500 operai”.
“Proprio lui, abituato a girare l'Europa come fosse un agente immobiliare pronto a vendere pezzi della nostra città un tanto al chilo al migliore offerente, oppure a blindare e privatizzare intere porzioni di città per cene di gala, sfilate e matrimoni. Come può non comprendere e non considerarsi complice di chi fa del calcolo economico, della sete di profitto e di divisione degli utili la propria bussola?”
“Non è questa la città che vogliamo”.
“Noi vogliamo una città in cui "riqualificare", parola tanto in uso, significhi costruire scuole, ambulatori e dotare un quartiere dei servizi essenziali, costruire piazze con verde e panchine perché siano luoghi di incontro e non solo di passaggio, valorizzare le esperienze di autogestione e protagonismo di chi si organizza al di fuori delle logiche di mercificazione della socialità, dello sport e della cultura”.
“Vogliamo una società e una città più giuste, i cui spazi pubblici possano esser vissuti anche da chi di soldi in tasca non ne ha o ne ha meno di altri! Vogliamo una città in cui non si debba pagare o consumare per accedere alle piazze!”
“Insorgiamo!”
“Per queste ragioni saremo in piazza venerdì 23 luglio: per chiedere il ritiro immediato delle ordinanze di divieto e chiusura delle piazze, per opporci ad ogni forma di privatizzazione del patrimonio pubblico, per gridare il nostro sostegno alla lotta degli operai GKN”.