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Trasporti eccezionali limitati in A1, Assotir: "Così si blocca il paese"

(foto gonews.it)

Dopo la chiusura dei tratti A1 fra Calenzano e Barberino dello scorso fine settimana, sono state confermate anche per i trasporti eccezionali e non solo, limitazioni temporanee ai transiti sul tratto appenninico.
Assotir ha incontrato i responsabili della Direzione di Tronco di Firenze di Autostrade per l’Italia, concessionaria della A1 per il tratto interessato, per chiedere spiegazioni e soprattutto per individuare insieme soluzioni per gestire la temporanea limitazione al transito sul viadotto Torraccia. L’infrastruttura infatti, sulla base delle verifiche condotte da società esterne di ingegneria e nel rispetto delle indicazioni dettate dalle strutture tecniche del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, sarà interessata da un piano di lavori che hanno la finalità di rendere l’opera conforme ai parametri definiti dalla più recente normativa in materia.

Esiti soddisfacenti, secondo la delegazione Assotir che aveva chiesto l’incontro al concessionario la scorsa settimana, appena avuta notizia delle nuove limitazioni, composta da Alessandro Manzi responsabile Infrastrutture Assotir, Maurizio Bandecchi resp. Toscana Assotir, e Massimo Lenzi referente di zona Assotir e fra i più qualificati operatori del settore, perché si è cercato di dare risposte ai tre temi posti da Assotir: preavvisi più ampi specie in caso di ispezioni e lavori programmati, indicazione sul luogo e con ogni altro mezzo dei percorsi alternativi, e nel caso degli eccezionali, deroghe e soluzioni da concordare di volta in volta con la necessaria flessibilità operativa, tenendo al primo posto la sicurezza.

Premessa dell’incontro, secondo Assotir, è che “bloccare i trasporti eccezionali significa dare un altro colpo all’economia del paese che certo non ne sente il bisogno. I trasporti eccezionali sono un servizio essenziale alle produzioni ed alle industrie che rappresentano spesso una eccellenza nel mondo; che magari in luoghi non favorevoli per ubicazione e logistica, riescono a produrre (o ne hanno bisogno) apparati, macchinari.

Impianti, macchine, oggetti di grandi dimensioni e di grande peso: ecco perché si chiamano trasporti eccezionali. Bloccarli vuol dire bloccare una parte importante del Paese che si è rimessa in moto e che funziona. Aggiungiamo poi che questa nuova emergenza segue le molte, troppe emergenze che funestano le infrastrutture toscane e non solo, sistema autostradale compreso, appesantendosi di ulteriori, beffardi divieti.

Proprio i corridoi di percorso sulle autostrade (non solo la A1) sono di fatto gli unici possibili per i carichi eccezionali che possono essere tali per il peso oltre i limiti, oppure per le dimensioni. E visto lo stato drammaticamente inadeguato di strade, ponti e viadotti della viabilità locale, di fatto rappresentano una sorta di prigione per molte produzioni industriali toscane”.

Nel corso della riunione i responsabili del 4° Tronco di Autostrade per l’Italia hanno garantito il proprio impegno a comprimere al minimo, per quanto di propria competenza, le tempistiche per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori di adeguamento del viadotto, al termine dei quali, si potrà tornare alla normalità, anche per i trasporti eccezionali. Inoltre sono state anticipate procedure ‘ad hoc’ per le autorizzazioni ai transiti eccezionali con tempi certi di risposta e una task force dedicata.

Infine al termine dell’incontro è stato concordato di avviare, come peraltro già richiesto dalla stessa società Autostrade, un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, a cui Assotir “ha intenzione di partecipare attivamente e anzi si auspica che ci possa anche essere un interessamento a livello ministeriale perché i problemi da risolvere sono complessi e coinvolgono diversi ambiti istituzionali e quindi un ruolo trainante del Ministero ci parrebbe quantomeno utile per non dire indispensabile.

Del resto, - conclude la nota di Assotir- abbiamo già inoltrato anche con UNATRAS, la richiesta al Ministero per riattivare il tavolo Autotrasporto che fra i temi deve affrontare la disastrosa gestione infrastrutturale che si perpetra da anni sulla viabilità stradale e nei nodi portuali e logistici”, una richiesta che fa il paio con la necessità di avviare un serio confronto a livello regionale, di cui però ancora non c’è traccia.

Fonte: Assotir

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