gonews.it

Aree interne, Confcooperative Toscana Nord in Consiglio regionale: 5 proposte per lo sviluppo

Incrementare le risorse a disposizione delle aree interne, cercando anche di coordinare le azioni con le altre politiche e i fondi disponibili; collaborare con il ‘privato cooperativo’ per aiutare gli enti pubblici nella progettazione di interventi finanzianti con il Pnrr; mettere in campo la co-programmazione e la co-progettazione per la realizzazione degli interventi; valorizzare le esperienze delle cooperative di comunità e istituzionalizzare il metodo di lavoro dei Gal per il sostegno delle aree interne. Sono queste le principali proposte avanzate da Confcooperative Toscana Nord in occasione dell’audizione nella Commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, avvenuta ieri.

Umberto Giorgi, vicepresidente Confcooperative Toscana Nord ha sottolineato “con soddisfazione l’attenzione che la politica regionale, e nazionale, ha posto sul tema del rilancio delle zone montane e delle zone più lontane dai centri urbani, e ringraziamo il Consiglio regionale per questa occasione di confronto su temi che per lo sviluppo dei territori che rappresentiamo sono fortemente strategici. Ci auguriamo che le nostre proposte possano essere un contributo nell’individuazione di strumenti e politiche che agevolino il conseguimento di questi obbiettivi”.

L’attenzione del Consiglio regionale sui temi delle aree interne è confermata oggi dall’approvazione all’unanimità della mozione ‘In merito alla pianificazione delle aree Leader per i territori compresi in Comuni parzialmente montani’ che impegna la Giunta a pianificare quanto prima i criteri per la definizione delle aree esigibili al metodo Leader e, inoltre, di valutare la possibilità di aumentare le risorse complessive da destinare ai Gruppi di azione locale (Gal) che operano in Toscana. “Si tratta di un atto molto importante - commenta Giorgi - che interessa le provincie di Massa Carrara, Lucca, Pistoia, Prato, Firenze e Arezzo che sono tutte interessate dal tema delle aree interne. Auspico che questo atto possa segnare un cambio di passo nello sviluppo di Comuni che, seppur non interamente montani, hanno nel proprio territorio grandi aree montuose. Questi Comuni, per esempio quello di Pistoia, potranno così partecipare ai bandi pensati per la montagna accedendo ad aiuti e risorse aggiuntive”.

Exit mobile version