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Esumazioni al cimitero comunale di Empoli, cimeli e ricordi spazzati via

E’ una vicenda antipatica, quella che emerge dal ‘mare magnum’ dei social, antipatica perché coinvolge i defunti e la loro memoria.

A denunciarla con un post sul suo profilo e sul gruppo Facebook ‘Empoli nostra’ è Simona Bertini che stavolta non parla degli alberi in città (è la presidente del comitato Viale IV Novembre) ma di una vicenda personale che riguarda sua nonna morta nel 2003 e sepolta, fino a pochi giorni fa, nel cimitero comunale di Sant’Andrea ed ora esumata con modalità che definire sconcertanti è poco.

Quando, come fa ogni mese, è andata a visitare la tomba, l’amara sorpresa.

"Ho trovato tutto spianato, lapide rovesciata, ogni decorazione distrutta, tra cui un bellissimo prezioso vaso con una bella scultura in vetro di Murano.

Nonna era stata esumata senza che noi lo sapessimo visto che la raccomandata inviata dall’ufficio comunale non è pervenuta a mio padre che vive in altro Comune ed a noi nipoti, empolesi, che non abbiamo letto l'albo pretorio o gli avvisi affissi all'ingresso, peraltro non dentro la bacheca ma fuori, logori e strappati".

Insomma, lei non contesta certo la procedura visto che, nel mondo in cui viviamo dove ormai conta solo rispettare i protocolli, tutto è stato fatto in regola ma pone interrogativi di semplice buon senso e rispetto delle persone e della loro memoria.

"Costa molto mettere un pezzetto di carta su ogni tomba? O se si vede che il figlio 85enne della defunta non è reperibile, si fa così fatica a rintracciare i nipoti? In Comune esiste l'anagrafe" e, aggiungiamo noi, se ci fosse stato da pagare un bollettino di sicuro il modo di trovare gli eredi si sarebbe trovato.

Oltre a questo c’è poi un’altra cosa brutta, ovvero il totale disprezzo dei ricordi posti sulle tombe, un problema che riguarda non solo lei ma anche il marito di una donna morta giovane e la cui tomba ha subito lo stesso trattamento.

"La tomba ora è distrutta – scrive Claudio in un commento al post - a noi era arrivata la lettera del Comune con tutte le indicazioni. Avevo telefonato entro il 30 giugno sia al custode che all'ufficio servizi cimiteriali chiedendo cosa dovevo fare e dopo le spiegazioni date li avevo informati che noi volevamo ritirare la foto, le pietre e i ricordi. Il regolamento avvertiva di andare una settimana prima la data di esumazione: noi siamo andati otto giorni prima e abbiamo trovato tutto distrutto. È stata un’esperienza bruttissima".

Alcune semplici domande: è davvero così difficile aspettare la ricevuta di ritorno firmata?

È davvero così difficile, se arriva non consegnata, cercare comunque un parente in un mondo dove si sa anche quanti passi facciamo ogni giorno? E’ davvero così difficile portare rispetto ad una cosa sacra come una tomba ed i ricordi che ci sono sopra?

È davvero così difficile, prima di accendere la ruspa, prendere foto ed oggetti e metterli accanto all’urna con le ossa con cura e rispetto? È davvero così difficile non osservare solo i protocolli per poi dire “noi abbiamo fatto tutto in regola” ed usare non tanto, ma appena appena un briciolino di umanità?

È davvero così difficile capire che i morti sono una cosa molto delicata che merita il massimo del rispetto? È davvero così difficile pensare che, sia per chi crede che la tomba sia la fine di tutto che per chi pensa che invece sia l’inizio di una nuova vita, pensare che dentro quella tomba ed in quei ricordi ci sono tanta vita e tanti sentimenti? È davvero così difficile chiedere almeno scusa?

Se qualcuno vuol rispondere, siamo qui. Se qualcuno vuol scusarsi con i familiari sa dove trovarli. Nel 2021 è facile farlo, basta volerlo

Marco Mainardi

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