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Uffici postali: ecco tutte le difficoltà della riapertura

La completa riapertura degli Uffici postali in provincia di Arezzo e, in particolare, nel centro storico di Monte San Savino, è al centro di due interrogazioni del consigliere Marco Casucci (Lega). Al termine della seduta di ieri della commissione Affari istituzionali, guidata da Giacomo Bugliani (Pd), è stato l’assessore Stefano Ciuoffo a rispondere nel merito.

“Rispetto alle scelte fatte da Poste italiane, la Regione ha la possibilità di chiedere chiarimenti e fare sollecitazioni di carattere politico e amministrativo, ma non ha quel rapporto diretto che le consenta di incidere con maggiore autorevolezza” ha precisato l’assessore, riconoscendo che le chiusure degli uffici postali in corrispondenza dei picchi della pandemia sono fatti inconfutabili e si sono manifestati su tutto il territorio regionale.

“Gli uffici postali sono stati di fatto falcidiati dalla prima ondata della pandemia. Non solo il dipendente che ha contratto il contagio, ma la semplice positività al tampone ha costretto Poste italiane ad intervenire ripetutamente per ridistribuire il personale nei vari uffici con disagi indicibili - ha aggiunto Ciuoffo – Anche la seconda ondata si è fatta sentire e ci ha riportato, se  possibile, alla situazione di partenza. Due uffici nella provincia di Arezzo sono stati chiusi: Ponticino, per problemi infrastrutturali, e Monte San Savino centro storico, per emergenza Covid. Il comune sarà comunque servito dall’altro ufficio e da quello di Montagnano Alberolo, aperti con orari standard su sei giorni”.

Secondo l’assessore, Poste ha affrontato la situazione nel modo più efficace possibile nelle condizioni date. Le difficoltà odierne per la riapertura nascono dal numero elevato di tamponi positivi. I sani, inoltre, hanno lavorato oltre il normale e devono consumare le ferie accumulate entro il quindici settembre prossimo. A suo parere, l’approccio di oggi è molto diverso dal passato, quando il principio dell’efficienza economica aveva portato alla chiusura di numerosi uffici nelle zone periferiche.

“La digitalizzazione sta aprendo una stagione nuova nel rapporto tra cittadini, istituzioni e servizi. Poste italiane è uno dei protagonisti. Il maggior numero di identità digitali sono state raccolte proprio da Poste in Toscana – ha osservato l’assessore – Il digital divide deve essere progressivamente colmato anche dai meno giovani, da chi incontra più difficoltà a utilizzare l’innovazione tecnologica. La digitalizzazione non sostituirà mai integralmente il servizio sul territorio, ma va accompagnata anche dall’attualizzazione delle competenze”. In questa prospettiva Stefano Ciuoffo ha ricordato che Poste italiane in questi mesi ha fatto accordi con la federazione nazionale tabaccai e con i distributori di carburante Esso per erogare servizi postali come il pagamento dei bollettini e la distribuzione dei pacchi”.

“Sono meno soddisfatto della scorsa volta – ha replicato Marco Casucci – Certe chiusure di oltre un anno e mezzo non sono più tollerabili. Cominciamo a fare pressioni e alziamo i toni”.

L’assessore Ciuoffo ha precisato di avere chiesto a Poste italiane un incontro in tempi strettissimi per affrontare questi nodi.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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