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Protesta nel carcere di Sollicciano, detenuti sul tetto

Dalla tarda serata di ieri è in atto presso il carcere fiorentino di Sollicciano una protesta da parte di alcuni detenuti, i quali dopo aver rotto le finestre dei locali docce sono riusciti ad arrampicarsi e a raggiungere i tetti della struttura detentiva. I detenuti, secondo quanto appreso, sarebbero tutti di origine straniera.

A renderlo noto con una nota il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria. Dalle prime notizie dell’accaduto, "sembrerebbe che tale protesta sia diretta nei confronti della magistratura di sorveglianza ma queste sono notizie ancora da appurare definitivamente". A darne la notizia è Mautone Antonio, Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria di Firenze, che aggiunge: "Ancora una volta dobbiamo denunciare eventi violenti che riguardano l’istituto detentivo fiorentino. La UIL proprio pochi giorni fa aveva denunciato lo stato di abbandono in cui versa Sollicciano, un istituto che ogni giorno vede registrare al suo interno manifestazioni di violenza sia tra la stessa popolazione detenuta che verso gli operatori di Polizia Penitenziaria che quotidianamente operano all’interno della struttura.È ovvio che queste nostre denunce non devono creare allarmismi, conclude Mautone, ma è del tutto evidente che la frequenza con la quale si registrano eventi critici all'interno delle carceri impone di suggerire ai vertici dell'amministrazione un cambio di rotta e soluzioni immediate a tutela degli operatori che vi operano quotidianamente."

Per Antonio Mautone, segretario generale territoriale Uil Pa di Firenze, "ancora una volta dobbiamo denunciare eventi violenti che riguardano l'istituto detentivo fiorentino. La Uil proprio pochi giorni fa aveva rappresentato lo stato di abbandono in cui versa Sollicciano, un istituto che ogni giorno vede registrare al suo interno manifestazioni di violenza sia tra la stessa popolazione detenuta che verso gli operatori di Polizia Penitenziaria che quotidianamente operano all'interno della struttura. È ovvio che queste nostre denunce non devono creare allarmismi ma è del tutto evidente che la frequenza con la quale si registrano eventi critici all'interno delle carceri impone di suggerire ai vertici dell'amministrazione un cambio di rotta e soluzioni immediate a tutela degli operatori che vi operano quotidianamente"

La protesta è terminata nel primo pomeriggio. "Ora che la protesta è terminata –dichiara invece il vice segretario generale O.S.A.P.P. Giuseppe Proietti Consalvi –ci auspichiamo che l’amministrazione penitenziaria, a tutti i livelli, da quello locale a quello centrale, adotti i dovuti provvedimenti nei confronti dei detenuti in questione, anche alla luce di quanto previsto dalla normativa vigente e dalla circolare esplicativa dello scorso anno, a firma dell’attuale Capo del D.A.P., Bernardo Petralia. Ciò significherebbe che, chi non rispetta le regole dell’ordinamento penitenziario, deve essere cosciente di andar incontro a delle dovute conseguenze, a livello penale e disciplinare, finanche al trasferimento per ordine e sicurezza.Diversamente, aggiunge Giuseppe Proietti Consalvi, lo Stato darebbe un segnale di debolezza e tali episodi potrebbero essere molteplici, sia a Firenze che sul territorio nazionale. E’bene ribadire, conclude il vice segretario generale dell’O.S.A.P., due cose: la necessità di una riforma in senso generale del sistema penitenziario, sia dal punto di vista ‘premiale’ che da un punto di vista ‘sanzionatorio’, anche partendo dalla riforma del Corpo di Polizia Penitenziaria e da un’urgente modifica dell’ordinamento penitenziario. Così è da sottolineare che, il ripristino dell’ordine e della sicurezza negli istituti penitenziari, è un compito istituzionale del Corpo di Polizia Penitenziaria e non di altre figure chiamate dal vertice centrale dell’amministrazione penitenziaria".


FdI: "Situazione sempre più al limite"

La situazione del carcere fiorentino di Sollicciano è sempre più al limite. La scorsa notte otto detenuti sono riusciti a salire sul tetto per protesta. Un grave episodio che non può passare inosservato e che pone nuovamente l'accento sulle penose condizioni della casa circondariale. Se uno dei detenuti fosse caduto dal tetto a chi sarebbe ricaduta la colpa? Agli agenti della penitenziaria che tutti i giorni sono costretti a lavorare in condizioni disumane? E poi come è possibile che in un carcere vengano abbattute finestre o sfondati addirittura muri per uscire su tetto? Servono un cambio di passo ed interventi immediati per migliorare le condizioni di chi, nel carcere, lavora ogni giorno e di chi è detenuto. Per questo chiediamo che il Ministero invii propri ispettori”. Dichiara Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. 

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