Licenziamenti Gkn, assemblea permanente nello stabilimento. Le motivazioni dell'azienda
Dopo la doccia fredda di ieri, la notizia dei 422 licenziamenti alla Gkn di Campi Bisenzio, una cinquantina di lavoratori hanno passato "una notte tranquilla" all'interno dello stabilimento come forma di protesta contro la decisione dell'azienda: dipendenti, rsu e sindacati hanno aperto da ieri un'assemblea permanente. Nello stabilimento lavorano 422 persone a tempo indeterminato: quattro dirigenti, 16 quadri, 67 impiegati e 335 operai.
Così Andrea Brunetti della Fiom Cgil di Firenze: "Una cinquantina di lavoratori sono rimasti qui, abbiamo passato una notte tranquilla e ci siamo svegliati con più consapevolezza di ieri. L'assemblea permanente andrà avanti a oltranza, nelle prossime ore decideremo cosa fare a partire da lunedì quando lo stabilimento avrebbe dovuto riaprire dopo il weekend. Sentiamo il sostegno della cittadinanza e delle istituzioni. Sono cose che fanno bene al morale".
Sulla vicenda, dopo i tanti commenti politici pervenuti tra ieri e oggi, è intervenuto anche il Ministro Orlando: "Ho sentito il sindaco di Campi Bisenzio e i miei uffici hanno contattato i sindacati, il Mise si sta muovendo per verificare le condizioni in cui è avvenuto l'episodio, ma si tratta di modalità che non possono essere accettate e su cui bisogna trovare tutti gli elementi per scongiurarle. Non ho mai nascosto le mie preoccupazioni davanti allo sblocco dei licenziamenti questa mi sembra però una questione che ha delle caratteristiche specifiche. Ci troviamo di fronte a un caso particolare".
Staffetta ad oltranza da parte dei sindaci
Anche la politica locale fa sentire il suo supporto ai lavoratori. Una vera e propria 'staffetta' di sindaci è iniziata con la visita di Sandro Fallani, primo cittadino di Scandicci. La 'staffetta' ad oltranza era stata annunciate fin da ieri dai sindaci della Città metropolitana di Firenze.
"Qui - ha detto il sindaco Fallani - vedo lavoratori maturi, scossi che hanno subìto una decisione inaspettata e inaccettabile nelle forme e nei modi. Abbiamo un esempio di capitalismo aggressivo che con una mail manda a casa 422 persone dopo un anno di pandemia, è una situazione che non afferisce soltanto a questo stabilimento e questo territorio, ma tocca un equilibrio più generale. Noi sindaci abbiamo deciso di dare una presenza istituzionale costante, stamattina ci sono io, oggi ci saranno altri colleghi perché la pressione istituzionale è fondamentale quasi al pari dell'azione sindacale. Di certo la Regione Toscana e lo Stato possono avere voce in capitolo su questa vicenda, anche perché, mi hanno spiegato dei dipendenti, lo stabilimento negli anni ha preso contributi pubblici. Non è accettabile che nella Toscana del 2021 arrivi una e-mail che comunica, senza mettersi a sedere a un tavolo di confronto, che non c'è più lavoro".
La lettera di GKN: le motivazioni della chiusura
Nella lettera con cui l'azienda ha annunciato il licenziamento degli operai la scelta della chiusura viene motivata con una serie di dati di mercato. Nello specifico l'azienda stima che nel 2025 la produzione di veicoli leggeri in Italia non supererà 1 milione, inferiore del 6% al 2016. Il comparto automotive in Italia, secondo l'azienda, "già nel 2020 si caratterizzava per andamento negativo che lasciava trasparire grande sofferenza" ma con la pandemia la sofferenza si è "amplificata" comportando "una pressione al ribasso dei prezzi".
In generale, continua l'analisi dell'azienda, il mercato automobilistico ha registrato nel tempo una "costante contrazione dei volumi e della domanda" con "un trend ribassista generalizzato" che ha manifestato "il proprio carattere strutturale ed irreversibile: ne sono la riprova le proiezioni di Ihs relativi ai volumi produttivi dei veicoli leggeri che ancora nel 2025 saranno al di sotto dei livelli raggiunti nel 2017".
"La struttura organizzativa del gruppo industriale Gkn Automotive si rivela non più sostenibile - si legge ancora nella lettera -, da ciò la necessità di immediate azioni di efficientamento, semplificazione nonché abbattimento dei costi".
Per quanto riguarda il fatturato per il 2025 le stime si attestano a circa 71 milioni di euro, importo inferiore di circa il 48% rispetto ai livelli di fatturato del 2019, prima della pandemia. "La prospettiva - si spiega nella lettera - è quella di una non sostenibilità dello stabilimento di Campi Bisenzio" da cui si è giunti alla "indifferibile e irreversibile decisione di chiudere lo stabilimento e cessare ogni attività presso di esso". La lettera informa infine che la società "non è nelle condizioni di ricorrere all'utilizzo di ammortizzatori sociali".
Nel pomeriggio di sabato, poi, i lavoratori della Gkn, mentre continuavano a tenere viva l'assemblea permanente in fabbrica, hanno organizzato un breve corteo intorno allo stabilimento, avanzando fino al centro commerciale I Gigli e bloccando per alcune decine di minuti il traffico.
Alcuni operai, hanno fatto sapere i portavoce della protesta, resteranno a dormire nella fabbrica, come già accaduto la notte scorsa.
Inoltre, i lavoratori hanno tolto sia la bandiera dell'azienda che quella dell'Europa davanti alla cancellata dello stabilimento, issando loro posto quella Fiom.
E' rimasta al suo posto, invece, la bandiera italiana.