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Entro luglio si concluderanno tutti i lavori, resteranno aperti solo i cantieri di Docciola e Falciani

Entro la fine del mese di luglio si concluderanno tutti i lavori in corso, tranne i cantieri attivi in corrispondenza dei viadotti Docciola e Falciani per la cui ultimazione occorrerà attendere 8 mesi. È questa una delle buone notizie che i sindaci dei Comuni del Chianti Fiorentino, territori interessati dagli investimenti in fase di esecuzione lungo la Firenze Siena, hanno accolto con favore durante l'incontro che poche ore fa si è tenuto in forma digitale con Anas, la società che gestisce l'Autopalio. Nei prossimi giorni, probabilmente già per il weekend che si avvicina, saranno riaperte le due carreggiate all'altezza del Viadotto Terme e si chiuderanno i cantieri legati all'abbattimento delle alberature e alla pulizia delle scarpate nei tratti compresi tra San Casciano Nord e San Casciano Sud, San Casciano Sud e Bargino.

Un investimento quest'ultimo da circa €1000000, come hanno evidenziato i responsabili Anas, eseguito con l'obiettivo di aumentare il livello di sicurezza sulla Firenze Siena, infrastruttura tra le principali della Toscana, che vede transitare sul proprio piano viario un traffico giornaliero pari a 25000 veicoli. “L'incontro si è rivelato utile e positivo - esordiscono i sindaci Roberto Ciappi, Alessio Calamandrei, Paolo Sottani e David Baroncelli - siamo contenti dei tempi che ci sono stati indicati ma confidiamo che vengano rispettati e purtroppo quanto successo in passato non incoraggia. Avevamo ricevuto una comunicazione lo scorso 20 maggio che indicava la fine di maggio, il 30 per l'esattezza, come termine dei lavori nel cantiere aperto tra San Casciano e Impruneta, una tempistica non rispettata che ancora di fatto risulta inattesa”.

“Quello che chiediamo - rimarcano - è comunicazione, condivisione, responsabilità sulla tempistica e sulla programmazione dei cantieri. Siamo i primi a credere che le priorità, in tema di sicurezza, siano gli investimenti, indispensabili per l'adeguamento e il miglioramento della Firenze Siena, ma esigiamo coerenza e rispetto per le istituzioni e soprattutto le nostre comunità. Non siamo contro Anas e continueremo a mostrare massima collaborazione se verremo coinvolti in quella cabina di monitoraggio che abbiamo richiesto più volte e che per la verità ci era stata promessa due anni fa senza mai vederla nascere. Un tavolo che oggi riteniamo strumento di dialogo e confronto fondamentale, volto ad informare adeguatamente e in maniera costante le amministrazioni comunali, sedi di infrastrutture, sui decorsi dei lavori, lo stato di avanzamento e di attuazione degli investimenti”.

L'istanza, avanzata questa mattina dai primi cittadini di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Impruneta e Barberino Tavarnelle, è stata accordata immediatamente. I sindaci hanno ottenuto di poter disporre di tre punti di contatto, nonché sistemi di controllo e monitoraggio degli interventi in corso. “Abbiamo concordato l'utilizzo di un cronoprogramma cadenzato - precisano - che ci permetta di monitorare le tempistiche previste e ricevere elementi puntuali sui tempi di attuazione degli interventi, abbiamo chiesto e ottenuto inoltre una riunione con periodicità trimestrale per verificare e conoscere qualità e quantità dei lavori in corso e futuri, in terza battuta abbiamo stabilito un sopralluogo congiunto all'altezza del viadotto Falciani, già fissato per il 3 agosto, utile a verificare esigenze e aggiornamenti sui cantieri rimasti aperti”.

Per i sindaci il punto cruciale intorno al quale gravitano tutte le problematiche e le criticità, sorte soprattutto in questo periodo, è la mancata attività di informazione da parte di Anas nei confronti delle realtà territoriali. “Siamo convinti - aggiungono - che se mettiamo in piedi un modello di comunicazione, costruito sulla base di un impegno ed una volontà reciproca e condivisa, diminuiranno considerevolmente i disagi per i cittadini. Essere a conoscenza di ciò che accade su una delle nostre principali arterie di collegamento ci permette di agire preventivamente e stabilire un sistema di interventi sulle reti stradali comunali che non impatti sul territorio”. “Insomma aiutateci ad aiutarvi - concludono i sindaci rivolgendosi ad Anas - ma fate la vostra parte”.

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