Sconto Tari a Firenze, CNA soddisfatta a metà: "Bene, ma non sufficiente"
“Apprezziamo la riduzione Tari che il Comune di Firenze ha predisposto per le attività economiche. Una misura che non è certo sufficiente per la ripresa, ma che costituisce un segnale di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti di tutte quelle attività alle prese con la crisi legata al Covid. In un momento così complesso sentire la vicinanza di chi guida le città è importante”.
Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sulla riduzione della Tari stabilità dal Comune di Firenze: tra il 20% e il 40% su base annua a seconda dei comparti interessati.
Una misura che va nella direzione auspicata da CNA, doppiamente apprezzabile perché adottata in un momento in cui Alia ha aumentato mediamente del 6.6% le tariffe nell’Ato Toscana Centro.
“Aumenti, quelli di Alia, Improponibili e inaccettabili, che fanno pagare a imprese e cittadini l’incompetenza della politica – prosegue Cioni - I costi di gestione aumentano? Logico (e prevedibile) se mancano gli impianti di trattamento e si decide di non costruire l’unico previsto, con la conseguenza di dover esportare i rifiuti fuori regione. Altrettanto se si decide di adottare la raccolta porta a porta che, per definizione, comporta un aumento di costi che avrebbero dovuto essere ben preventivati prima dell’introduzione del servizio”
“Il vero problema – prosegue Cioni – è la mancata adozione di un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, visto che quello esistente è ormai inadeguato. Accogliamo positivamente l’annuncio a mezzo stampa dell’Assessore Monni sul lavoro che la Regione sta facendo a tal proposito con la costruzione di tre/quattro impianti finalmente tecnologicamente avanzati. Quel che ci lascia perplessi è la volontà della Regione di non voler procedere alla localizzazione degli impianti, demandando tutto ai privati. Il problema è che il privato può solo chiedere l’autorizzazione, ma questa è concessa dalla Regione e, per la parte urbanista, dai comuni e la nostra storia è piena di esempi di Not In My Back Yard, con la nascita di comitati vari che si oppongono alle costruzioni, chiedendo che siano effettuate nel giardino di qualcun altro” commenta Cioni.
“Cosa deve fare la Regione? Prendere le decisioni politiche che le competono, quindi localizzare gli impianti, semplificare le procedure autorizzative e procedere ad una campagna educativo-culturale che spieghi ai cittadini che le nuove tecnologie sono sicure e che si muovono in ottica di tutela ambientale” conclude Cioni.
CNA sollecita inoltre la Regione a rendere noto il progetto, coinvolgendo tutti gli attori interessati, e a integrarlo con una previsione per il trattamento dei rifiuti speciali: circa 7/8 milioni di tonnellate annue che vengono esportate fuori Regione.
Fonte: CNA Firenze - Ufficio Stampa