"La notte dell'odio", la ristampa del libro di Alfio Dini presentata a Montelupo
Con molti mesi di ritardo, giovedì verrà finalmente presentata alla popolazione la ristampa del libro "La notte dell'odio" (Clichy edizioni, 2020) di Alfio Dini.
L'evento previsto inizialmente per l'8 marzo 2020 è stato rimandato a causa dell'emergenza sanitaria che per mesi ha bloccato lo svolgimento delle diverse iniziative.
Questa edizione del lavoro di Dini, proposta in una nuova veste grafica, era indispensabile in quanto quella uscita nel 2000 (a sua volta ristampa del 1988) risultava ormai fuori catalogo da tempo.
Il libro di Alfio Dini, alla sua uscita, nell’ormai lontano 1988, fu da subito apprezzato e discusso non solo all’interno del territorio, ma divenne un caso editoriale che precorse alcuni aspetti che si manifesteranno solo in anni successivi.
La vicenda della deportazione politica di Montelupo fu per la prima volta raccontata in maniera dettagliata e completa, ricostruendo le singole drammatiche vicende della notte fra il 7 e l’8 marzo, quando 21 (22 per l’esattezza, uno di loro venne rilasciato a Firenze) cittadini, in spregio ad ogni diritto e ad ogni umanità, vennero condotti in caserma da propri compaesani (e in qualche caso parenti) fascisti e autorità, trasportati a Firenze e poi, presi in carico dai padroni nazisti, chiusi nei vagoni piombati nei lager austriaci. Solo in 5 tornarono vivi, ma segnati per sempre nel fisico e nello spirito. Gli altri morirono fra sofferenze atroci.
Il volume non avrebbe avuto il successo che ebbe senza la capacità di scrittura dell’autore, che riuscì a produrre un testo letto e apprezzato da varie fasce di pubblico.
Oggi lo chiameremmo “Public History”, ma all’epoca non vi erano ancora tali definizioni e, malgrado ciò, questa modalità di narrativa storica riuscì a portare un episodio importantissimo e drammatico a conoscenza di tante persone in un contesto intergenerazionale.
Infatti questo non è un lavoro che possiamo considerare un saggio storico, non è rivolto agli addetti ai lavori, ma abbiamo la certezza che quello che Alfio Dini riportò corrisponde alla realtà storica e alle testimonianze che i deportati ancora in vita all’epoca gli rilasciarono.
Per questi motivi, “La Notte dell’Odio” non è più solo un libro che parla della deportazione, ma è un prezioso scrigno con le testimonianze di chi oggi non c’è più. I sopravvissuti ai lager. Per questo da racconto storico sulla tragedia dell’8 marzo 1944 il libro è ormai una fonte insostituibile.
Alfio Dini (1923-2003) fu il primo Sindaco eletto del dopoguerra, sfollato da Livorno divenne primo cittadino poco più che ventenne. Uno dei sindaci più giovani d’Italia. Quella sua esperienza della tragedia della guerra, la grande capacità oratoria e di scrittura (sarà autore di diversi libri anche di narrativa) unite alla sensibilità e al profondo antifascismo che lo legavamo anche umanamente ai cittadini che vollero testimoniare, fanno della “Notte dell’Odio” un testo fondamentale che ha attraversato le generazioni e che è destinato ancora a durare per molto.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio Stampa