Francesco Ferrini è il nuovo presidente del Distretto Vivaistico di Pistoia
Francesco Ferrini, professore ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Firenze, è il nuovo presidente del Distretto Vivaistico di Pistoia.
Cia Toscana Centro: "Molto soddisfatti"
Soddisfazione della Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro per la nomina a presidente del Distretto Vivaistico di Pistoia di Francesco Ferrini, professore ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Firenze (DAGRI).
Ferrini, che resterà in carica per un triennio, succede a Francesco Mati che aveva guidato il distretto pistoiese per due mandati.
“Siamo molto soddisfatti – sottolinea il presidente di Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini – perché Ferrini è una personalità di alto profilo, e perché è stato il nome da noi proposto come successore di Mati, per cui che ci sia stata piena condivisione non può che farci piacere. La sua nomina all’unanimità testimonia il clima di totale collaborazione all’interno del Distretto e ci permette di essere ottimisti. In una fase in cui i temi della sostenibilità ambientale e le novità fitosanitarie, ci impongono un sempre più stretto rapporto di collaborazione fra mondo della ricerca e imprese florovivaistiche. Il nome di Ferrini va in questa direzione. Un ringraziamento da parte di tutta la Cia va a Mati, per il grande lavoro svolto in questi anni, che hanno permesso una crescita dell’intero comparto”.
Durante l’intervento di saluto, il presidente uscente Mati ha ringraziato la Cia Toscana Centro per la collaborazione in questi anni ed ha ricordato Roberto Chiti, vivaista pistoiese e dirigente per molti anni, ma anche rappresentante Cia all’interno del Distretto vivaistico. “Il ricordo di Roberto – commenta Orlandini – che ci ha lasciati la scorsa estate a neanche 43 anni, da parte di Mati, ci ha riempito di commozione. Roberto è sempre nei nostri pensieri e il suo lavoro professionale, portato avanti all’interno del Distretto, è stato molto importante e tangibile”.
Confagricoltura Pistoia: "Figura capace di rappresentare il vivaismo pistoiese in Italia e nel mondo"
Il presidente di Confagricoltura Pistoia, Andrea Zelari, noto vivaista del distretto ornamentale pistoiese, esprime grande soddisfazione per l’elezione di oggi del prof. Francesco Ferrini alla presidenza del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e si congratula con lui a nome della sua organizzazione.
«Francesco Ferrini – commenta Zelari – è una figura di spessore nazionale ed internazionale nell’ambito dell’arboricoltura urbana e delle coltivazioni arboree e allo stesso tempo trasversale nel mondo associativo e produttivo, capace quindi di rappresentare unitariamente il vivaismo pistoiese in Italia e nel mondo».
Ferrini, neo presidente Distretto vivaistico pistoiese: "Più centralità ai vivai nel rinascimento verde delle città e consapevolezza del valore delle piante"
Le prime dichiarazioni del neo presidente e alcuni dei punti fondamentali di quello che sarà il suo programma
Francesco Ferrini, luminare di arboricoltura urbana dell’Università di Firenze, appena eletto presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, ha detto che si impegnerà a rappresentare tutti e ad ampliare il dialogo con le istituzioni anche di livello nazionale ed europeo. E ai vivaisti ha ricordato che «vendere una pianta è come vendere una medicina: una medicina biologica, a impatto zero, che non fa bene solamente al corpo, ma anche allo spirito». Prioritario aumentare gli investimenti nella ricerca ministeriali, adesso fermi allo 0,0004% del giro d’affari del settore florovivaistico, contro una «già bassa media nazionale dell’1,4%».
Oggi a Pistoia, presso il Circolo di Masiano, l’assemblea del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese ha scelto come nuovo presidente il professor Francesco Ferrini, ordinario di “Arboricoltura generale e coltivazioni arboree” dell’Università di Firenze, fra i massimi esperti a livello internazionale di arboricoltura urbana, insignito nel 2019 dell’Award of Merit della International Society of Arboriculture (ISA), che è l'onore più alto alla carriera conferito dall’ISA, ma anche vincitore nel 2009 del premio Fabio Rizzi per l’impegno «nella ricerca e nella divulgazione delle conoscenze tecnico-scientifiche in materia di vivaismo e arboricoltura ornamentale, in continuo contatto con i produttori in tutto il mondo».
Francesco Ferrini, che era stato proposto dal presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini e non ha trovato candidature alternative in seno a un’assemblea distrettuale a cui non ha partecipato Coldiretti, succede a Francesco Mati, che ha presieduto il Distretto delle piante per due mandati, dal 2015 ad oggi, durante i quali il vivaismo pistoiese ha saputo superare con forza vari momenti di crisi. Per Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, che è il soggetto referente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, «dal prof. Ferrini ci si aspetta un ulteriore salto di qualità scientifico nella divulgazione del settore vivaistico e dei benefici della produzione del verde per la salute e l’ambiente. E l’operato di AVI anche con la presidenza di Ferrini sarà improntato all’apertura, al coinvolgimento di tutti e alla trasparenza delle azioni al fine di rafforzare il distretto pistoiese».
«Coloro che mi hanno preceduto – ha detto Francesco Ferrini, dopo essere stato eletto, rivolgendosi a Mati e Vannucci - hanno permesso di attuare le molteplici attività del Distretto che ne hanno garantito la crescita, pur in un contesto di crisi come quello degli ultimi anni. Per cui a loro va il mio personale ringraziamento, che penso sia condiviso da tutti». «Le cose da fare sono tante – ha continuato Ferrini -, non perché non sono state fatte, ma perché semplicemente nell’ultimo anno e mezzo è cambiato tutto: è cambiata la prospettiva con cui si guarda al verde urbano».
«Il vivaista deve essere sempre più consapevole – ha affermato il neo-presidente Ferrini – che quando vende una pianta, vende una medicina. Non voglio esagerare, ma è come se vendesse una medicina biologica, a impatto zero, che non fa bene solamente al corpo, ma anche allo spirito. Questo è il punto preliminare. Un vivaista non vende un semplice prodotto ma molto di più, cioè tutta una serie di benefici diretti e indiretti per la vita dell’uomo che contano molto di più del mero valore estetico della pianta. Vende qualcosa che assorbe CO2, che intercetta le polveri sottili, che riduce l’inquinamento, che fa ombra e quindi mitiga gli effetti del cambiamento climatico».
Il presidente Ferrini, dopo aver sottolineato che si propone di coinvolgere tutti in modo che il distretto sia al servizio di tutte le imprese e del territorio, ha annunciato che si prenderà un po’ di tempo per stilare un vero e proprio programma. Ma intanto ha evidenziato alcuni punti fondamentali.
- Centralità dei vivai. Essi devono «diventare i driver del neo rinascimento verde che sta rivoluzionando le città e non essere contattati solo al momento dell’acquisto di piante, quando tutto è stato già deciso – ha detto Ferrini -. Non è pensabile piantare milioni di alberi, rendere le nostre città molto più verdi, senza partire dalle esigenze di chi tali piante le produce. Anche per favorire l’espansione delle attività e magari verso certi prodotti rispetto ad altri possibili».
- Più visibilità al distretto. Per Ferrini va «migliorata la visibilità dell’attività vivaistica, che è meno conosciuta di quanto si pensi», con molte persone ad esempio che anche in Toscana non hanno la minima percezione dell’importanza di livello internazionale del polo vivaistico pistoiese o non sanno che le piante che si vedono nelle città sono state prodotte nell’arco di 6, 7, 10 anni.
- Più internazionalità. Bisogna migliorare il dialogo con le istituzioni e allacciare nuovi rapporti anche a livello nazionale ed europeo. «E a onor del vero – ha detto Ferrini – questo punto è stato caldeggiato anche da chi mi ha preceduto».
- Più investimenti nella ricerca. Adesso gli investimenti nella ricerca per il florovivaismo sono fermi a circa lo 0,0004% del giro d’affari del settore florovivaistico, contro una «già bassa media nazionale dell’1,4%» di investimenti in ricerca sul Pil. Se il florovivaismo vale circa 2,5 miliardi di euro, l’1,4% significherebbe 35 milioni di euro, che sarebbero 35 volte di più di quanto viene investito oggi dal ministero competente.
- Informatizzazione. Il distretto dovrà dotarsi di un sito web dove saranno fornite tutte le informazioni sulle attività svolte e Ferrini invita i soci a sostenerlo nell’attuazione di questo cambiamento e a fornire il proprio contributo in termini di idee.
«Chiedo quindi a tutti i Soci di sentirsi direttamente coinvolti – ha concluso Ferrini -. Perché serve il contributo di tutti. Vi assicuro che ogni idea sarà apprezzata, ogni suggerimento valutato».
Francesco Ferrini. Professore ordinario di Arboricoltura e Coltivazioni Arboree Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali – Università di Firenze dal 2005. Presidente della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze dal 2015 al 2020 e attualmente componente del Senato Accademico.
Ha pubblicato oltre 330 lavori a stampa, fra cui 3 libri in italiano di carattere divulgativo e uno di carattere scientifico in inglese e ha presentato i risultati delle proprie ricerche in oltre 200 convegni sia in Italia, sia all’estero con relazioni sia scientifiche, sia di tipo tecnico-divulgativo
Ha ricoperto la carica di Presidente della Società Italiana di Arboricoltura dal febbraio 2005 al febbraio 2011 e dal 2005 al 2016 è stato membro del Board of Directors della International Society of Arboriculture (ISA). Ha ricevuto il riconoscimento Internazionale della International Society of Arboriculture “L.C. Chadwick Award for Arboricultural Research nel 2010 e l’ISA Award of Merit nel 2019.