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La casa dopo l'accoglienza: nell'Empolese Valdelsa il progetto Evvai

La casa come uno dei punti di partenza per costruire una nuova vita, dopo il periodo (spesso ben più lungo di quanto ci si aspettasse) di accoglienza. Da questo principio nasce uno degli impegni di Evvai (Empolese Valdarno Valdelsa Aperti ed Inclusivi), il progetto finanziato all'interno del programma Fami 2014-2020, che ha come obiettivo il completamento del percorso di autonomia di persone migranti.

Il progetto vede come capofila il Consorzio CO&SO Empoli, e può contare su una folta rete di partner composta da Arci Empolese Valdelsa, l'associazione Nosotras, l'associazione Arturo, la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, Consorzio Opere di Misericordia, Movimento Shalom e le cooperative La Pietra d'Angolo e Lo Spigolo.

Proprio tramite Evvai sono per il momento tre persone e un nucleo familiare ad aver iniziato un nuovo percorso. Il progetto, infatti, mette a disposizione parte dei propri fondi per finanziare una parte della quota di affitto per i primi sei mesi, in modo da poter fornire un aiuto concreto, in attesa del raggiungimento di una completa autonomia.

Uno dei primi appartamenti è stato occupato da Baba e Baradji, due trentenni arrivati dal Mali nel 2014 che, dal 2 marzo, abitano nel centro di Certaldo. A Fucecchio è invece iniziata la nuova vita di Caroline, una giovane nigeriana arrivata in Italia nel 2017 e che nel suo mini appartamento, arredato con cura, ha fatto confluire tutta la sua personalità. A Fucecchio vivono anche Sylvie, il marito e i loro due bambini, che dopo anni nelle strutture di accoglienza possono vivere come una famiglia.

Tre storie diverse le loro, accomunate dal forte desiderio di ricominciare, di essere indipendenti e parte di una comunità.

 

Fonte: Co&so Empoli - Ufficio stampa

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