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Santo Spirito, i residenti fiorentini: "No a eventi spot, il sagrato va protetto sempre"

“Bene le iniziative culturali promosse lo scorso weekend dal Comune, ma non si può più rimandare una presa di posizione netta in difesa di piazza Santo Spirito”.

Camilla Speranza, portavoce del Comitato Residenti di Santo Spirito, è sicura: il tempo delle mezze misure e delle soluzioni placebo è finito. Il concerto in piazza del Maestro Giuseppe Lanzetta (venerdì 25 giugno, ndr) e le partite di bridge (sabato 26 giugno, ndr) potranno aver sottratto il sagrato della basilica alle orde barbariche del popolo della notte, ma rischiano di rimanere soltanto degli eventi spot che non risolveranno il problema.

“Solo chiudendo il sagrato con una cancellata sotto al primo gradino, sull’esempio della basilica di Sant’Agostino a Roma, che protegga facciata, sacrato e abside, la basilica sarà finalmente al sicuro. I cordoni sono stati tagliati, i chiodi fiorentini divelti così come le piattaforme in cemento; il rovesciamento di queste ultime ha addirittura provocato gravi danni alla pietra serena del sacrato. Ora sono stati installati vasi con le piante e prontamente gli spacciatori ci nascondono le dosi di droga. Senza contare gli incivili che, nonostante il Comune abbia messo i bagni pubblici aperti e gratuiti - giovedì, venerdì e sabato dalle 21 fino alle 3 di notte, ndr - continuano a orinare sull’abside in via dei Coverelli e sulle pareti in via del Presto di San Martino, dove peraltro gli operai stanno conducendo lavori di manutenzione”.

Secondo i residenti, senza la cancellata la basilica resterà sempre indifesa, perché sarà impossibile presidiarla 24 ore su 24. Un triste esempio lo fornisce il Museo del Novecento, il cui direttore - spiega Speranza - ha ammesso che, private della protezione di una cancellata, le gradinate del museo erano completamente rovinate dopo solo un anno dal restauro.

A febbraio il Comitato aveva inviato un progetto sviluppato dall’architetto Giuseppe Cini (ex capo ufficio tecnico del Comune) al soprintendente Andrea Pessina, al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Eugenio Giani, nonché alle altre autorità politiche e religiose. La cancellata, alta un metro e ottanta e posizionata a protezione di tutta la gradinata - dalla piazza a via del Presto di San Martino, avrebbe un costo di 103mila euro. L’abside al momento non è compresa ma verrà “protetta” tramite progetti futuri.

“Le iniziative del Comune, per quanto positive, restano una toppa - conclude la portavoce -. Va ripensata completamente l’idea di piazza e sagrato, innanzitutto scindendo le due cose: la piazza va vissuta in un modo, ma il sacrato è un luogo - appunto - sacro; non è fatto per bere, cantare e suonare i bonghi. Attività di questo genere vanno consentite in ambienti decentrati della città. Ormai non siamo solo noi residenti che proponiamo una diversa gestione della piazza da parte del Comune, ma anche Confcommercio, Anci e i vertici del Quartiere 1”.

Giovanni Gaeta

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