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Il giornalismo toscano piange la scomparsa di Marcello Petrozziello

La comunicazione toscana piange Marcello Petrozziello, deceduto a 66 anni per un malore. Responsabile della comunicazione per Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, era stato anche portavoce delle amministrazioni lucchesi. Lavorava nell'agenzia di comunicazione Clip Comunicare. Lascia la moglie Piera e la figlia Giulia.

Menesini: "Se ne va un professionista"

Con Marcello Petrozziello non se ne va solo un grande professionista e un grande comunicatore, se ne va soprattutto una persona sempre attenta al mondo che la circondava, che guardava con occhio lucido e sapeva comprendere con estrema chiarezza.

Se ne va una persona generosa, che sapeva spendersi per gli altri e lo faceva senza risparmiarsi.

La città sicuramente perde una delle sue voci più autorevoli per quanto riguarda il mondo della comunicazione e tutto quello che vi ruota attorno, ma ci resta la sua esperienza e il suo esempio che sicuramente hanno lasciato un profondo segno.

Alla famiglia di Marcello va tutta la mia vicinanza in questo triste momento, anche a nome della Provincia, che lo ha visto tra i suoi collaboratori per diverso tempo.

Il cordoglio dell'Associazione Musicale Lucchese

Il presidente dell’Associazione Musicale Lucchese Marco Cattani e il direttore artistico Simone Soldati esprimono il cordoglio loro e di tutta l’AML per la scomparsa di Marcello Petrozziello, apprezzato giornalista e comunicatore.

«Con Marcello se ne va un punto di riferimento per la comunicazione e, più in generale, per la cultura nella nostra città – dicono Cattani e Soldati – sempre sensibile agli eventi e alle manifestazioni volti a valorizzare il nostro territorio. Ci uniamo al dolore della famiglia e esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla moglie Piera e alla figlia Giulia».

Fondazione CRL, l'ultimo saluto

Se ne è andato nella serata di ieri (29 giugno), Marcello Petrozziello, Coordinatore dell’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Decano e pioniere della comunicazione sul territorio lucchese, in oltre quarant’anni di carriera ha ricoperto vari incarichi prima di ‘approdare’ in Fondazione nel 2002 dove ha da subito contribuito alla creazione di una strategia comunicativa che per il mondo delle fondazioni di origine bancaria si presentava allora come un’assoluta novità.

“Avevamo parlato spesso in questi giorni” lo ricorda il presidente Marcello Bertocchini “Idee, progetti, strategie… il solito Marcello. Non semplicemente una ‘risorsa’ per la Fondazione, ma la memoria storica della città in grado di trasferire nel presente le esperienze e le conoscenze di una vita, con una finestra sempre aperta sul futuro. Futuro su cui scherzava continuamente parlando in maniera scaramantica e quasi dissacrante della propria salute. È banale dirlo, ma non eravamo preparati – e chi lo è? – siamo tutti rimasti senza parole.”

“Il mio pensiero – ha concluso – corre adesso a Piera e a Giulia, cui voglio trasmettere il cordoglio del Consiglio di Amministrazione, assieme, ovviamente, all’abbraccio affettuoso di tutti i colleghi.”

Baccelli: "Perdo un amico"

Profondo cordoglio da parte dell’assessore a trasporti e infrastrutture, Stefano Baccelli, per la scomparsa del giornalista  Marcello Petrozziello, responsabile della comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e anima dell’agenzia Clip Comunicare.

“Marcello - ricorda Baccelli - era uno che c’era sempre. Con i suoi modi, i suoi tempi, i suoi riti ma, al dunque, sempre al tuo fianco. Quel che caratterizza gli autentici amici. Mica una frequentazione assidua, nemmeno costanti identità di vedute, ma una naturale complicità affettuosa che scattava al bisogno, fosse una situazione critica, come un’idea creativa, un progetto da immaginare assieme. Era dolce e generoso, spiritoso ed autocritico e così affettuoso. Uno stratega con tratti di amabile ingenuità. Un talento esplosivo ed appassionato. Mancherai a tanti, tantissimi, mica solo a me”. Petrozziello lascia la moglie Piera e la figlia Giulia . “A loro - conclude Baccelli - un abbraccio forte forte”.

 

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