Centri per l’impiego, 35mila colloqui nel primo semestre 2020. Servono 500 addetti
“Reimpostare le politiche attive del lavoro dopo la crisi legata alla pandemia non è solo utile ma necessario, ci permette di partire da una fotografia aggiornata della nostra Toscana per poter dare ossigeno e politiche aderenti alle necessità dei nostri distretti”. Così Ilaria Bugetti (Pd), presidente della commissione Sviluppo economico e rurale, dopo aver ascoltato l’assessore Alessandra Nardini in merito all’utilizzo delle risorse del PNRR e del React EU, nel campo delle politiche attive del lavoro e nell’ambito del rafforzamento dei centri per l’impiego.
Come sottolineato da Nardini, la Regione sta lavorando per aumentare la sinergia e il collegamento tra formazione e lavoro, ribaltando il paradigma, ovvero monitorando prima i fabbisogni dei singoli territori, per poi essere in grado di dare risposte adeguate, grazie ad oltre 53milioni di euro che si stanno sbloccando, per valorizzare patti territoriali e di filiera, in cooperazione tra servizi pubblici e privati, per incentivare l’occupazione, guardando in particolare a donne, giovani e a lavoratori meno qualificati, che hanno pagato maggiormente la crisi.
Sul fronte dei Centri per l’impiego, il piano straordinario presentato dalla Regione al Ministero, che è stato approvato, mira al rafforzamento infrastrutturale e degli organici, accanto a interventi sulle sedi. Come ricordato nel corso dell’audizione: i Centri per l’impiego in Toscana non hanno mai smesso di erogare servizi, neppure in pieno lockdown; solo un dato: nel primo semestre 2020 si sono registrati 35mila colloqui on line di orientamento e 20mila contatti. Il lavoro continua e si sta procedendo anche con le assunzioni, che ad oggi contano 500 addetti a fronte di un fabbisogno di 742 unità. Come proposto dalla presidente Bugetti, che ha parlato di “trend positivo” sulle politiche del lavoro, la commissione continuerà la riflessione e farà un nuovo punto con l’assessore Nardini dopo la pausa estiva.
Nel corso dei lavori la commissione ha approvato a maggioranza (con i voti favorevoli di Partito democratico, Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, e astensione di Forza Italia) la proposta di legge, di iniziativa della Giunta regionale, di modifica alla l.r. 59 del 2020, di disciplina dell’intervento straordinario ed urgente per fronteggiare le gravi conseguenze economiche relative al crollo del Viadotto di Albiano sul Fiume Magra, che collega l’abitato di Santo Stefano di Magra (SP) con l’abitato del comune di Aulla (MS).
All’atto è stato presentato un emendamento, approvato a maggioranza, di Ilaria Bugetti (Pd), che specifica che il sostegno finanziario venga concesso nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato (deminimis).
L’atto, che consta di 2 articoli, ha come obiettivo quello di annunciare, facendo proprie le istanze espresse dagli operatori economici e sociali del territorio, un ulteriore forma di aiuto che consenta alle imprese di poter accedere a un indennizzo forfettario delle perdite subite nel corso del 2020, mediante analogo approccio ai provvedimenti adottati, sia a livello nazionale che regionale, per la concessione di ristori alle categorie economiche maggiormente danneggiate dall’emergenza epidemiologica. Conseguentemente, la proposta di legge definisce – come dettato dalle norme nazionali – un criterio di accesso consistente in un calo di fatturato tra il 2020 e il 2019 pari ad almeno il 30 per cento.
L’atto, inoltre, prevede un importo forfettario massimo di 5mila euro e specifica che il contributo è cumulabile con altri ristori eventualmente percepiti per il calo di fatturato, fino alla concorrenza delle perdite totali tra il 2020 e il 2019. La proposta di legge, infine, specificando che la norma non determina nuovi oneri a carico del bilancio regionale, stabilisce che sia la Giunta regionale ad adottare gli atti conseguenti per l’erogazione del sostegno finanziario entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge. Come ricordato dall’assessore all’Economia Leonardo Marras, “abbiamo inteso semplificare il sistema degli aiuti, riconoscendo la cumulabilità dei ristori, per andare incontro alle imprese”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa