Claudia Firenze, prima donna presidente di Avis Toscana. L'intervista e l'appello al dono
Appena compiuti 18 anni, neanche un mese dopo, la prima donazione di sangue. Nasce da quel momento una "buona piccola abitudine", come la definisce e che oggi all’età di quasi 43 anni continua. Dopo questa premessa, non poteva che essere lei la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente Avis Toscana.
L'intervista a Claudia Firenze, presidente Avis Toscana: l'invito a donare
Claudia Firenze nei giorni scorsi è stata eletta presidentessa dell'Avis regionale, prima figura femminile nella storia dell'associazione in Toscana ad avere questo incarico. Eletta all'unanimità durante la prima seduta del nuovo consiglio regionale, dove è stato definito anche tutto l'esecutivo: "In Avis Toscana tutti gli uomini e le donne di buona volontà si sono sempre dati da fare - afferma Claudia Firenze - ma essere eletta all'unanimità è comunque motivo di commozione e orgoglio". Come una seconda famiglia, Avis ha accompagnato la neo presidentessa durante la crescita, dall'adolescenza all'età adulta, da quando era studentessa al primo lavoro. "Avis c'è sempre stata e continuerà ad esserci - prosegue Firenze - è una grande parte di me e del mio cuore". Più gli anni da donatrice che quelli effettivi: infatti il 18 settembre 2021 il centro trasfusionale aspetta la presidentessa per una nuova donazione, a distanza di 25 anni precisi dalla prima, nel 1996.
Da nuova presidente di Avis Toscana, che obiettivi poni per il futuro dell'associazione donatori di sangue?
"Gli obiettivi non dipendono e derivano solo da me" - precisa Claudia Firenze, poiché nelle proposte programmatiche Avis Toscana tiene conto delle proposte fatte negli anni anche dalle altre associazioni del dono, sulla linea di obiettivi condivisi a tutela del patrimonio pubblico, ovvero del sistema trasfusionale della Regione. Ma tra i capisaldi resta sempre "la tutela dei malati e la tutela del donatore e della donatrice, perché in tutta la Toscana ci siano gli stessi diritti e doveri e anche centri trasfusionali più a misura di donatore" ad esempio con orari anche nel fine settimana, precisa Firenze.
Un po' di dati. Nel 2020, nonostante l'emergenza Covid, Avis Toscana chiude in positivo. Le donazioni complessive di sangue, plasma e multicomponenti sono aumentate dell'1,5%, 112.982 sono state quelle targate Avis ovvero 53% della raccolta totale nella regione (in Toscana, secondo i dati del Centro Regionale Sangue, nel 2020 sono state effettuate 212.897 in calo dello 0,2% rispetto al 2019). Nel 2020 è aumentato anche il numero dei nuovi donatori Avis: +15% che corrisponde a 7.959 persone coinvolte a fronte delle 6.885 del 2019. Donazione plasma: cresce nel 2020 di circa 3.500 donazioni in più rispetto all'anno precedente (+13,6%).
Sempre nel 2020, spostando la lente sulla zona di Empoli, Avis ha raggiunto 1.639 donazioni. Nell'area Empolese e Cuoio in totale sono state 5.700 le donazioni, nei tre centri trasfusionali di Castelfiorentino, Empoli e Fucecchio.
"Abbiamo spiegato che c'era bisogno di donare in pandemia, e la risposta c'è stata tutta - afferma con orgoglio la presidente Firenze, che continua - ora però non possiamo abbassare la guardia perché sono ripartite tutte le operazioni programmate, i consumi sono ripresi in maniera significativa e dunque c'è bisogno di uno sforzo in più".
Emergenza sangue: l'appello a donatori e donatrici
Si registra qualche problema di carenza. Sempre come indicato da Avis Toscana, i gruppi sanguigni che registrano una necessità più alta di donazioni di sangue intero sono in questo momento gli A e 0 sia positivi sia negativi, fragile anche la disponibilità del gruppo B sia positivo sia negativo. Risulta stabile e soddisfacente la raccolta di sangue intero del gruppo AB, per il quale in ogni caso Avis invita a non abbassare la guardia, ricordando che per i gruppi sanguigni per cui la disponibilità è più ampia si suggerisce caldamente di optare per la plasmaferesi.
"In generale mi sento di fare un appello a tutti i donatori e le donatrici - continua Claudia Firenze - perché prenotino la donazione nella propria Asl di riferimento di sangue e di plasma. Fortunatamente siamo in un momento in cui tutto riparte, ritorniamo alla vita, siamo positivi rispetto anche all'arrivo dell'estate ma dobbiamo avere senso di responsabilità e dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo avere un approccio positivo e di speranza ma anche di impegno e passione, come sempre".
La direzione di Avis Empolese Valdelsa è adesso nelle mani del nuovo presidente Guido Crudeli. "L'idea è quella di essere presenti su tutti i nostri territori per fare un appello alla donazione - conclude la neo presidente di Avis Toscana - i bisogni non vanno in vacanza, i malati nemmeno e in questo momento c'è bisogno di uno sforzo in più, perché la carenza morde".
Margherita Cecchin