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Ordinanza anti alcol a Pisa, associazioni di categoria chiedono l'annullamento

Confesercenti e Confcommercio contro alla misura che frena la movida: i commenti

L'ordinanza che mette un freno alla movida pisana, in vigore da oggi fino al 31 agosto, firmata due giorni fa dal sindaco Michele Conti (Qui la notizia) trova opposizione nelle associazioni di categoria.


Confcommercio provincia di Pisa scrive al sindaco: "Ripristinare la somministrazione ai locali in regola"

“Quell'ordinanza è troppo penalizzante per i pubblici esercizi, chiediamo che il sindaco la ritiri o la riveda sul punto della somministrazione”. In una lettera ufficiale Confcommercio Provincia di Pisa scrive a Michele Conti chiedendo il ritiro dell'ordinanza o in subordine la cancellazione del punto 2, dove si vieta la somministrazione di bevande alcoliche, con la sola eccezione del servizio assistito al tavolo e al banco.

“Fermo restando la nostra piena condivisione di quelle azioni di contrasto finalizzate a scongiurare degrado, insicurezza, abusivismo e disordine cittadino e considerando che nella battaglia della cosiddetta “malamovida” la tenuta e la valorizzazione dei locali e dei pubblici esercizi rappresentano un autentico ed efficace antidoto a questi fenomeni di degrado ” - scrive il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli rivolto al sindaco - “l'ordinanza al punto 2 amputa fortemente la possibilità di somministrazione degli esercizi in regola, che subiscono un danno economico pesantissimo, considerando il numero limitato di posti a sedere di cui questi locali dispongono”.

Una limitazione essenziale e decisiva “che grava sui locali pubblici del centro storico e che paradossalmente finisce con alimentare il fiume crescente dello spaccio illegale di alcool, spaccio che crediamo nessuno voglia ulteriormente ingrassare” - scrive Confcommercio nella missiva, che proprio con le finalità di garantire maggior sicurezza e ordine pubblico, salvaguardando gli interessi fondamentali e quindi la sopravvivenza dei locali in regola chiede - “il ritiro dell'ordinanza o la cancellazione dell'articolo 2, ripristinando la piena facoltà di somministrazione ai locali autorizzati, utilizzando allo scopo bicchieri di di plastica per contrastare l'eccessiva diffusione di contenitori in vetro”.

Confesercenti Toscana Nord:  Ztl sui lungarni e divieto di alcolici, il Comune deve modificare i provvedimenti

A quasi un mese dall’entrata in vigore della ztl sui lungarni a partire dalle 19,30, Confesercenti Toscana Nord torna a dialogare con il sindaco Michele Conti per trovare margini di allargamento del provvedimento.

«L'ipotesi di chiudere i lungarni prima delle 22 – spiega il responsabile pubblici esercizi Fiepet Federico Benacquista - era stata messa sul tavolo in un incontro a maggio tra le associazioni di categoria e l'amministrazione. Noi al contrario di altri avevamo subito espresso perplessità visto che la chiusura non avrebbe portato all’ampliamento degli spazi esterni per i pubblici esercizi trattandosi di ztl e non di pedonalizzazione. I lungarni sono infatti chiusi al traffico veicolare tradizionale, ma rimane il passaggio di autobus, mezzi di soccorso, taxi e in generale di chi ne ha il permesso. Si tratta quindi di una zona "ibrida", e non di un'area pedonale a pieno regime. Senza considerare che visto la mancanza di parcheggi in quella zona, vengono utilizzati come attraversamento della città». Secondo Confesercenti Toscana Nord “questo provvedimento disincentiva l'affluenza in città verso le attività poste all'interno del centro storico, che si trovano penalizzate. L’amministrazione comunale – conclude Benacquista - ci ha spiegato le motivazioni che stanno a monte del suo provvedimento, motivazioni che difficilmente permetteranno di tornare indietro sull’ordinanza. Visto il carattere sperimentale della chiusura crediamo che un ragionevole compromesso potrebbe individuare le 21 come nuovo orario di chiusura, orario che riteniamo importante per far affluire anziani e le famiglie con bambini in città”.

Confesercenti che invece parla di mancata concertazione sulla questione della nuova ordinanza alcolici. “Dobbiamo purtroppo constatare che su questo delicatissimo è mancata la concertazione – spiega il presidente area pisana Luigi Micheletti - nonostante che abbiamo chiesto da settimane un incontro sul tema movida e siamo ancora in attesa di riscontro. Il provvedimento firmato da palazzo Gambacorti penalizza in maniera trasversale, senza prendere in esame situazioni specifiche come le enoteche e gli esercizi di vicinato che vendono prodotti tipici. Il problema, lo ribadiamo da troppo tempo, è il controllo dell'abusivismo come dimostra il fatto che in queste settimane i molti episodi si sono verificati tutti dopo la chiusura dei locali”.

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