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Ospedale di Volterra, gli attivisti si incatenano davanti al Consiglio regionale

Continua la battaglia per l'Ospedale di Volterra. Gli esponenti del Comitato Pro-Ospedale Volterra-Val di Cecina hanno incontrato il Consigliere Regionale Enrico Sostegni, presidente della Commissione Sanità della Toscana.

"Un incontro cordiale - spiega il Comitato in una nota - nel quale il comitato ha potuto esporre tutte le problematiche dell'ospedale di Volterra con i timori connessi, insistendo sulla questione della cardiologia h24 e sui punti più salienti".

"Il consigliere regionale ha ascoltato con attenzione, senza prendere impegni, illustrando la situazione generale della sanità Toscana, con tutte le sue problematiche, dicendo di portare le istanze volterrane agli Stati generali della Sanità che si terranno e promettendo un nuovo incontro nel mese di settembre per fare il punto sulla situazione. Sicuramente esiste un problema nel reperire il personale sanitario in Toscana, ma è anche vero che l'ospedale di Volterra ha già dato, e con abbondanza".

"Noi continueremo a fare sentire la voce dei cittadini - promettono gli attivisti - affinché il servizio di cardiologia, attivo nella modalità h24 fino al 1 marzo, torni operativo, e affinché al Santa Maria Maddalena sia mandato il personale medico necessario per la salute dei cittadini dell'Alta Val di Cecina".

Più movimentata la manifestazione di Sos Volterra, cui militanti si sono incatenati sotto la sede del Consiglio regionale.

Meini (Lega): "No al depotenziamento della struttura"

“Siamo più volte intervenuti sulla questione relativa al colpevole depotenziamento dell’ospedale di Volterra - afferma Elena Meini, Consigliere regionale della Lega - e vogliamo, dunque, ribadire la nostra indignazione per il comportamento di chi amministra la Regione che, a parole, dice di voler valorizzare la sanità territoriale, ma poi nei fatti è lontano anni luce dalle naturali esigenze dei cittadini”.

“Il fatto che delle persone arrivino ad incatenarsi fuori da un palazzo delle istituzioni - prosegue il Consigliere - è sintomatico, dunque, dell’esasperazione dei volterrani, che si sentono chiaramente presi in giro da chi promette senza mantenere”.

“I tagli in sanità sono, dunque, come un sonoro ceffone alle normali esigenze assistenziali delle persone - precisa l’esponente leghista - e quanto sta avvenendo nel nosocomio volterrano è inaccettabile; soppresso il reparto sub-intensivo, ridimensionamento della pediatria e dimezzamento di oncologia, queste alcune criticità evidenziate da chi oggi ha civilmente, ma fermamente protestato sotto la Regione”.

“Da parte nostra - conclude la rappresentante della Lega - continueremo, quindi, ad appoggiare con forza le giuste richieste dei volterrani, confidando che, finalmente, qualcuno sappia veramente calarsi nella realtà quotidiana e non si limiti a fare vacue promesse da marinaio”.

Petrucci (Fdi): “I comitati vengano ascoltati in Commissione”

Stamani il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha incontrato gli esponenti dei comitati pro-ospedale, che sono tornati ad incatenarsi sotto la sede del Parlamento regionale.

“Sono al fianco delle associazioni che si battono per la difesa dell’ospedale. Per farsi ascoltare gli esponenti dei comitati sono dovuti tornare ad incatenarsi sotto la sede del Consiglio regionale. Gli esponenti dei comitati devono essere sentiti in Commissione Sanità, si deve dar loro la possibilità di esporre tutte le criticità che stanno condizionando i servizi dell’ospedale di Volterra. Sono inaccettabili i tagli a cardiologia e la mancata attivazione dei posti letto per le cure intensive, l’Alta Valdicecina è un territorio troppo vasto e con una viabilità difficile per potersi permettere il lusso di perdere servizi” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, che ha incontrato i comitati a Firenze.

“La Regione a parole difende i piccoli ospedali, quelli periferici e montani, e nei fatti prosegue, invece, nella politica dei tagli inaugurata dal duo Rossi-Saccardi, che ha accentrato i servizi nei grandi centri urbani. I piccoli presidi sanitari, come pandemia ha insegnato, sono essenziali per la sanità territoriale” sottolinea Petrucci.

Veneri (Fdi): “Dall'Aslona nati tutti i problemi”

“Ho dato la mia solidarietà ai comitati di cittadini che si battono per la difesa degli ospedali del Casentino, Massa Marittima e Volterra. Trovo assurdo che cittadini siano costretti a partire dalle loro abitazioni e venire ad incatenarsi sotto la sede del Consiglio regionale soltanto per poter far sentire la propria voce".

Sono le parole del Consigliere regionale Gabriele Veneri, primo firmatario di un’interrogazione di Fratelli d’Italia per sapere quanti e quali reparti di medicina sono al momento attivi negli ospedali dell’Asl Toscana Sud-Est e gli organici disponibili. Tutti gli ospedali dell’Asl presentano identici problemi di tagli e disservizi.

Il problema irrisolto per eccellenza deriva dalla creazione della Aslona, sul modello ideato dal duo Rossi-Saccardi, che ha trasformato il mondo della sanità in un mondo della non sanità, tanto che sono aumentati i costi e diminuiti i servizi. Tutti gli ospedali hanno avuto una riduzione in termini di organici e servizi. Invece, i servizi essenziali della sanità devono essere garantiti in città quanto nelle zone montane e periferiche, dal pronto soccorso, alla medicina generale, alla pediatria, alla cardiologia, alla rianimazione. Ci batteremo per tornare alle Usl, le unità sanitarie locali, non all'azienda sanitaria. Vogliamo una sanità più vicina ai cittadini e ai territori”.

“Serve una presa di coscienza immediata da parte della Regione Toscana per non svuotare l’ospedale del Casentino di funzionalità e operatività, i presidi periferici sono punto di riferimento per un territorio vasto e la cui importanza è stata evidenziata anche in questa fase pandemica. La carenza di personale, che si protrae da troppo tempo, da problema si è trasformata in emergenza. Questa carenza porta pesanti ricadute sui cittadini vedi l’intasamento dei pronto soccorso e l’allungarsi delle liste di attesa” sottolinea Veneri.

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