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Morte Duccio Dini, cinque pene confermate. Ci sono altre due condanne

Duccio Dini, la vittima dell'inseguimento in via Canova

“Non c’è entusiasmo possibile per una sentenza che decide una vicenda così tragica ma per  l’amministrazione comunale è importante che si sia fatta, ancora una volta, giustizia”. Così l’assessore all’Avvocatura Titta Meucci in merito alla sentenza di oggi della Corte di assise d’Appello per il processo per la morte di Duccio Dini: la Corte di assise di Appello, in accoglimento dell’appello del procuratore generale e delle parti civili, ha condannato anche i due conducenti a sette anni di reclusione per tentato omicidio con interdizione perpetua dai pubblici uffici, confermando per il resto le condanne già inflitte in primo grado. “L’11 giugno 2018 rimarrà per sempre nella nostra memoria - ha proseguito l’assessore Meucci - e purtroppo non c’è sentenza che possa restituire all’affetto dei suoi cari il giovane Duccio, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel momento e nel luogo sbagliati. Spero che la  decisione di oggi contribuisca, per quanto ciò sia possibile, a dare serenità alla famiglia Dini alla quale rinnovo tutta la nostra vicinanza”.

Il 30 giugno 2020 si chiudeva il processo di primo grado per l’omicidio del giovane Duccio Dini. In quella occasione la Corte di Assise condannava cinque dei sette imputati alla pena di 25 anni di reclusione oltre al risarcimento delle parti civili; assolveva invece i due conducenti del furgone sopraggiunto sul luogo della tragedia in un secondo momento. Oggi la Corte di assise di Appello ha deciso sull’appello del procuratore generale e degli imputati e, in accoglimento dell’appello del procuratore generale e delle parti civili, ha condannato anche i due conducenti a sette anni di reclusione per tentato omicidio con interdizione perpetua dai pubblici uffici, confermando per il resto le condanne già inflitte in primo grado”.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

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