Dopo giorni di attesa ed apprensione, si conclude positivamente la vicenda della coppia fiorentina, Elisabetta e
Francesco, che il 21 maggio erano volati a Manila per l’affidamento del figlio adottivo, risultato positivo al covid
il giorno prima del volo per il ritorno in Italia.
Dal 5 giugno la coppia ed il bambino hanno atteso i tempi previsti per la quarantena e finalmente martedì 15
la buona notizia: il piccolo C. si è negativizzato ed anche entrambi i genitori sono risultati negativi.
Un grande sospiro di sollievo per Elisabetta, la quale non si era potuta vaccinare per l'autorizzazione negata dalla Regione Toscana ad anticipare il data del suo vaccino.
La coppia ha subito attivato tutti i canali possibili per riuscire a imbarcarsi sul primo volo utile per ritornare in
Italia e mercoledì scorso, finalmente, si sono potuti ricongiungere con il figlio primogenito che era rimasto a
Firenze insieme al nonno, aspettando il rientro dei genitori ed il fratellino adottivo.
Nonostante la conclusione positiva della vicenda, rimane la rabbia e la frustrazione per il vaccino negato dalla
Regione Toscana, che nel caso di Elisabetta e Francesco ha portato “solo” a vivere momenti di preoccupazione
ed apprensione, ma che per altre coppie ha avuto conseguenze ben più gravi.
“Speriamo che il nostro caso possa servire ad aprire gli occhi alle istituzioni sui problemi legati al percorso
adottivo in tempo di pandemia - dicono Elisabetta e Francesco -. Per noi c’è stato un lieto fine ma non possiamo non pensare a Simonetta ed Enzo, la coppia che ha contratto il COVID durante il viaggio per l’adozione della loro bimba in India, per i quali invece la situazione è ancora molto critica, in un paese dove i politici di ogni colore fanno proclami sull’importanza della famiglia, non è accettabile rischiare la propria vita per formarne una”.
La coppia desidera ringraziare tutte le persone che nei giorni di quarantena si sono prodigate per risolvere la
loro situazione e per dimostrare loro vicinanza e solidarietà.
In particolare, il loro ente adottivo “I 5 pani” che non ha mai fatto mancare loro il supporto, sia con l’appoggio psicologico quotidiano dell’assistente sociale Chiara che con il prezioso aiuto della corrispondente in loco a Manila e l'Ambasciata Italiana a Manila che, dopo una freddezza iniziale, si è interessata e si è attivata per dare assistenza alla coppia.
Fonte: Ufficio Stampa
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