"Chiudi la finestra", presentato in Regione il libro di Scaramelli sulla sfida al Covid
“Chiudi la finestra. La sfida invisibile al Covid” è il libro testimonianza del vice presidente del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Scaramelli, pubblicato da Betti Editore con la prefazione dello scienziato Rino Rappuoli, a capo di un team di giovani e straordinari studiosi, dediti alla ricerca di una cura efficace della malattia tramite gli anticorpi monoclonali.
Presentato oggi in Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della Giunta regionale, alla presenza del presidente della Toscana, Eugenio Giani, il libro ripercorre i ricordi di un’esperienza personale e familiare, affrontata con coraggio e messa al servizio della ricerca scientifica, con una sola e generosa finalità: aiutare i pazienti Covid a superare le insidie di un virus non ancora conosciuto.
“Questo libro va oltre la testimonianza diretta di un’esperienza vissuta insieme alla propria famiglia colpita dal Covid. E’ un messaggio forte di speranza, di fiducia nella scienza e di sostegno concreto alla ricerca, che Toscana Life sciences sta portando avanti con la sperimentazione degli anticorpi monoclonali, l’unica medicina che al momento può sconfiggere la malattia" commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani.
"Lo scienziato Rino Rappuoli, alla guida di un gruppo di giovani e talentuosi ricercatori, ci aiuterà a vincere questa sfida, consegnando alla comunità intera un farmaco per la cura dei pazienti Covid. Stefano Scaramelli ha creduto subito in questa sperimentazione ed è stato il primo a donare il proprio sangue. Oggi, con altrettanto altruismo e spirito di servizio di uomo delle istituzioni, racconta la sua storia, per sensibilizzare sul tema e invitare a partecipare alla terza fase della sperimentazione del farmaco, il primo in Europa. Questa è una grande opportunità, che ci offre la scienza e che non possiamo sprecare”.
“E’ la testimonianza vista con gli occhi di un bambino, che vuole chiudere la finestra per lasciare fuori il Covid, senza sapere che la sua famiglia è già malata - spiega Stefano Scaramelli -. Si racconta per non dimenticare, per i tanti che non ce l’hanno fatta, per dare un contributo profondamente sentito alla ricerca scientifica. In Toscana abbiamo Tls, una Fondazione straordinaria che sta portando avanti, in Europa, un progetto pilota per la cura dei pazienti Covid, e che merita tutte le nostre energie e risorse. Ognuno di noi in Toscana può essere partecipe di un progetto straordinario. Mi fa molto piacere che il presidente Giani - prosegue - abbia accolto positivamente in Consiglio regionale la mia risoluzione, per chiedere un impegno costante alle aziende sanitarie, per fare sperimentazione e per consentire alle persone di dare il proprio contributo alla scienza. Il mondo ha bisogno di superare questa pandemia con un farmaco, che è pronto, prodotto in Toscana, unico in Europa. Questa è una sfida da vincere insieme”.
La trama
Siamo in Toscana, sono i primi giorni di marzo del 2020: la pandemia da Covid-19 sta entrando nelle case e nelle vite di tutto il mondo. Stefano e la sua famiglia si ritrovano a essere tra i primi malati di Coronavirus, escluso il piccolo Lorenzo. Nello scorrere lento delle settimane trovano spazio paure e speranze, sogni e realtà, fino a delineare mediante la donazione del sangue la genesi del progetto degli anticorpi monoclonali del luminare dei vaccini Rino Rappuoli, che del racconto è autorevole firma della prefazione.
Il racconto è ambientato in Toscana. A Siena, Scaramelli ha donato il sangue per la cura del Covid-19. Nei 49 giorni di malattia il pensiero costante, come emerge dal racconto, è ancorato alla convinzione che dalla pandemia sia possibile uscire solo affrontandola tutti insieme, come comunità.
Il racconto, profondamente umano, narra paura, sofferenza, ma anche speranza nella possibilità di contribuire a scrivere una pagina importante della storia della medicina e uscire dall’incubo della pandemia.
Il libro affronta uno dei temi più cari a Scaramelli: la necessità inderogabile di investire nella ricerca. Ricerca e sviluppo non devono mai essere accantonati, ma sostenuti con sempre maggiore determinazione. La cura degli anticorpi nata a Siena è importante anche alla luce dell'attuale dibattito su uno (o più) possibili richiami del vaccino. Mentre la comunità scientifica raccoglie dati sulla durata dell’immunità acquisita dopo la vaccinazione (e più in generale dopo l’esposizione al Coronavirus), la Toscana con Siena è riuscita a mettere in sperimentazione e, a breve, a disposizione un farmaco, che può dare risposte e contributi importanti anche su questo fronte.
Il libro ha già riscosso grande interesse, tanto da essere stata messa in calendario una serie di presentazioni tra giugno e luglio.
Di seguito si riportano le prime dieci tappe toscane dove il volume sarà presentato alla presenza dell’autore, Stefano Scaramelli: il 21 giugno a Livorno, il 23 giugno a Firenze, il 24 giugno a Quarrata (in provincia di Pistoia), il 25 giugno a Poggibonsi (Si), il 28 giugno ad Abbadia San Salvatore (Si), il 30 giugno a Grosseto, il primo luglio a Monteriggioni (Si), il 5 luglio a Marina di Massa, il 7 luglio a Scandicci (Fi), e il 23 luglio a Cetona (Si).
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa