Discarica La Grillaia, gli esiti del controllo Arpat: conferimento rifiuti non ancora iniziato
Nel mese di marzo 2021, in accordo al Programma Operativo del Dipartimento di Pisa, gli operatori ARPAT hanno effettuato un controllo presso la discarica denominata La Grillaia, gestita dalla Nuova Servizi Ambiente Srl, ubicata nel Comune di Chianni, in un’area limitrofa ai territori dei comuni di Terricciola e di Lajatico, in Provincia di Pisa. Tale installazione è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), in quanto ricadente nella categoria 5.4 "Discariche, che ricevono più di 10 Mg (tonnellate) di rifiuti al giorno o con una capacità totale di oltre 25000 Mg, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti della Direttiva IED" (titolo III-bis della parte II del D. Lgs. 152/2006).
La Regione Toscana ha autorizzato con AIA un progetto che prevede di realizzare, per il corpo discarica esistente, un intervento di Messa In Sicurezza definitiva e ripristino ambientale (MIS), realizzando una copertura (capping) definitiva, al fine di garantire il completo isolamento rispetto all’ambiente esterno. Attraverso questo intervento sulla porzione sommitale della discarica è stata individuata un’area su cui realizzare un recupero volumetrico, finalizzato a colmare il cavo attualmente presente, che si è venuto a creare con l'interruzione anticipata dei conferimenti dei rifiuti e alla conseguente prematura chiusura della discarica, avvenuta nel 1998, con un mancato conferimento di circa 300 000 m3 di rifiuti, rispetto alle volumetrie previste dal progetto approvato dalla Provincia di Pisa (DD nr. 205 del 15.01.2014).
Il progetto prevede di destinare i volumi residui (pari a circa 270000 m3) allo smaltimento di materiali edili contenenti amianto. In generale, senza entrare nel dibattito in corso, oggettivamente l’utilizzo di rifiuti contenenti amianto, come tipologia di rifiuti prevista per l'intervento di recupero volumetrico, ha il vantaggio di non produrre biogas, di dar luogo ad un percolato particolarmente povero di sostanze inquinanti e di non essere soggetta a rilevanti cedimenti differenziali, consentendo di realizzare la copertura definitiva della discarica.
La messa in sicurezza comporterà, come diretta conseguenza, una rilevante riduzione della produzione di percolato e di emissione di biogas; il recupero volumetrico da realizzare sull'area sommitale potrà costituire anche messa in sicurezza definitiva dei rifiuti sottostanti e dovrà essere idraulicamente separato dal corpo della discarica esistente, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 121/2020.
Il controllo di ottemperanza delle condizioni/prescrizioni di cui all'AIA è attribuito ad ARPAT che ha effettuato 2 sopralluoghi presso la discarica. Gli esiti dell’attività di controllo sono stati inviati alla Regione, in qualità di Autorità Competente. In sintesi è emerso che:
attualmente i conferimenti di rifiuti non sono ancora iniziati, perché la Ditta sta ancora ultimando le operazioni preliminari, dedicate ad allestire le opere necessarie all’avvio della fase di coltivazione;
presso l'installazione è implementato un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla normativa ISO 14001 dall'11.08.2020. L'Audit per il rilascio della certificazione si chiuse senza non conformità e con 4 Opportunità di miglioramento;
l'impianto di abbattimento del biogas è costituito da una torcia per la combustione ad alta temperatura, a monte della quale è installato un sistema di monitoraggio in continuo delle principali caratteristiche del flusso aspirato. Il biogas estratto è avviato interamente a termodistruzione, poiché è stato verificato che la produzione di biogas per l'intero periodo di gestione della discarica non supera la soglia stabilita (125 Nm3/h di biogas) per la praticabilità tecnica del recupero energetico tramite un motore alimentato a biogas. Sono presenti 2 sistemi di collettamento del biogas che vanno a 2 centraline di scarico delle condense, da qui il biogas viene aspirato, previo passaggio in 2 separatori di condensa, per poi essere inviato alla torcia. Sul quadro locale era visualizzato il quantitativo totalizzato di biogas trattato;
ai fini del conferimento in discarica, il rifiuto contenente amianto (CER 170605* Materiali da costruzione contenenti amianto) potrà essere accettato, solo se confezionato, in modo tale da impedire la dispersione in aria della fibra libera; il carico dovrà essere ispezionato onde valutare l’integrità di ogni confezione, l’assenza di eventuale materiale disperso sul pianale interno del camion, l’adeguatezza degli imballaggi, la corretta disposizione del carico e la presenza di un pallet a perdere integro, sotto ogni big bag. Qualora vengano rilevate eventuali non conformità il carico non dovrà essere accettato e verrà rispedito al produttore;
il controllo documentale relativo alla gestione dei rifiuti (registro carico/scarico, FIR, ecc.) non ha evidenziato alcuna criticità. Sostanzialmente la Ditta spedisce all'esterno, come rifiuto, solo il proprio percolato;
è stato effettuato il campionamento degli 8 piezometri di monitoraggio, realizzati per il controllo delle acque sotterranee relativamente alla falda freatica. Le analisi hanno evidenziato, per 2 piezometri, la presenza di cloruro di vinile e benzene, di cui si ritiene scontata la natura antropica dovuta all'attività passata. Al riguardo è stato richiesto alla Ditta un approfondimento di indagine;
è stato effettuato il campionamento del percolato dalle cui analisi è scaturita la presenza di una elevata carica contaminante, frutto di un’attività degradativa ancora particolarmente sviluppata. Tale fenomeno, inusuale per una discarica di questa età, è probabilmente legato sia alla natura del rifiuto conferito, che comprendeva anche rifiuti industriali, sia alle condizioni di saturazione eccessiva, che hanno interessato per un lungo periodo la discarica.
La discarica di Chianni è stata attivata nel 1990 e sono stati conferiti rifiuti, ivi compresi fanghi di depurazione dell'industria conciaria, dal luglio 1992 al 31/05/1998, quando è intervenuta la chiusura anticipata dell'impianto, prevista dalla Delibera della Giunta Provinciale n. 182 del 29/05/1998, anche a seguito delle forti proteste di comitati e cittadini per le maleodoranze causate dall'impianto. Complessivamente sono stati conferiti nella discarica circa 1.900.000 tonnellate di rifiuti, dei quali circa il 73% (1.485.000 t) di rifiuti solidi urbani, circa 8% (164.630 t) di rifiuti solidi urbani assimilati, circa 9% (175.194 t) di rifiuti speciali non pericolosi e circa 6% (131.518 t) di fanghi.
Fonte: Arpat - Ufficio Stampa