La Protezione civile toscana attiva un modulo della colonna mobile per i "fragili"
Un modulo della Colonna Mobile Regione Toscana specifico per persone fragili, in particolare non vedenti e ipovedenti, da attivare in caso di emergenze di protezione civile, quando viene allestito il campo di assistenza alla popolazione.
Ci sta lavorando la Protezione civile regionale grazie alla collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana (UICI) nata in piena emergenza Covid, quando l'associazione ha offerto alla Protezione civile regionale una donazione in favore di tutto il sistema con l’obiettivo di agevolare l’accoglienza, l'accompagnamento e l’orientamento delle persone con disabilità visiva nei campo di assistenza.
Il progetto che ha preso vita con questa collaborazione, si inquadra in un contesto ancora più importante ovvero quello all’abbattimento delle barriere architettoniche del campo, si è concretizzato sia con un momento formativo rivolto ai volontari della Protezione civile che con l’acquisto di un sistema chiamato LetiSMART.
Questo sistema, composto da un bastone per ciechi leggermente modificato con l'ausilio delle nanotecnologie e alcuni radiofari, è uno strumento innovativo ed il prossimo 24 luglio sarà dichiarato dichiarato lo standard nazionale per l’autonomia personale della Unione Italiana Ciechi e ipovedenti.
E sabato, per la prima volta, nel parco antistante la sede della Federazione Regionale delle Misericordie della Toscana, a Pistoia, c’è stata una simulazione pratica coi volontari che hanno aiutato le persone non vedenti o ipovedenti ad orientarsi con il nuovo supporto del sistema bastone-radiofaro.
“Grazie alla collaborazione con UICI – spiega l’assessora alla Protezione civile Monia Monni- mettiamo in campo una sinergia straordinaria che ci dà la possibilità di creare modelli operativi avanzati che mettano in grado le persone fragili, in questo caso i non vedenti, di poter orientarsi nei campi di assistenza alla popolazione che normalmente vengono allestiti in caso di eventi calamitosi. Il mondo del volontariato – prosegue Monni- è un pilastro della Protezione civile; è ciò che ci permette di essere efficienti e di dare il massimo. Anche in questo caso sono le forze dei volontari che ci aiutano a mettere in pratica idee e progetti”
I volontari che hanno preso parte al progetto appartengono alle associazioni del CORV (Comitato operativo regionale del volontariato) e quindi Anpas, Croce Rossa, Misericordie e VAB.Prima della simulazione pratica di sabato 12 Giugno, si era svolto un webinar proprio sui temi dell’emergenza e della fragilità al quale hanno partecipato rappresentati della Protezione civile regionale, del Volontariato e dell’UICI.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa