Elezioni regionali 2020: una legge per i rimborsi ai comuni
La situazione eccezionale in cui si sono svolte le elezioni regionali del 2020, sia per l’emergenza sanitaria, sia per la concomitanza con altre consultazioni elettorali (referendum e, in alcuni casi, elezioni amministrative comunali) ha determinato una sovrapposizione dei procedimenti di rimborso statale e regionale delle spese sostenute dai comuni. Da qui la necessità di intervenire per fissare un termine adeguato agli atti di impegno e liquidazione da parte della Regione.
La proposta di legge licenziata a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), indica tale termine in tre mesi, che decorrono da quello fissato per la presentazione dei rendiconti dei comuni. La Giunta potrà fissare termini diversi, fino ad un massimo di nove mesi, in relazione ai tempi necessari per la verifica di coerenza dei rendiconti presentati.
La norma a carattere generale si applicherà alle elezioni del 2020, per le quali sono necessari anche altri interventi. I punti più critici riguardano il diverso tetto massimo assunto dallo Stato e dalla Regione per i rimborsi ai comuni e la sequenza temporale che impone alla Regione di attendere l’esito dell’istruttoria statale, o meglio delle dieci diverse istruttorie fatte dalle prefetture competenti.
Le norme proposte risolvono tutte le questioni aperte e due emendamenti presentati nel corso dei lavori dal presidente della commissione Giacomo Bugliani, precisano, da un lato, le indicazioni sulle spese che la Regione deve sostenere per l’attività degli uffici centrali circoscrizionali e dell’ufficio centrale regionale, dall’altro consentirà di rimborsare ai comuni con risorse regionali anche spese ammissibili che erroneamente sono state indicate tra quelle di esclusiva competenza regionale.
Marco Casucci (Lega) e Francesco Torselli (FdI) hanno annunciato il voto di astensione.
Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa