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Festa della Repubblica in Toscana: "Grati a chi ci ha regalato libertà"

Le celebrazioni per i 75 anni della Repubblica sono iniziati con la deposizione di una corona di fiori al monumento ai Caduti in piazza dell’Unità a Firenze, il “simbolo di tutti i Risorgimenti”. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha ricordato valori e ideali dell’obelisco: “Identità, storia, diritti e doveri che in questi giorni, insieme a molti altri consiglieri regionali, abbiamo portato nelle scuole di tutta la Toscana per ricordare ai nostri giovani le loro radici e quanti hanno lottato e creduto nell’uguaglianza e nel rispetto reciproco”. “Continuerò nei prossimi giorni e nelle prossime settimane ad incontrare i ragazzi perché gli stimoli che sto raccogliendo, con la loro grande voglia di esserci nella vita pubblica, alimentano e amplificano il mio impegno come presidente dell’assemblea legislativa della Toscana. Sto anzi pensando di scrivere una legge dedicata alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi per accompagnarli nella costruzione del loro futuro. La contaminazione è una grande risorsa e non possiamo permetterci di disperderla” ha aggiunto.

“Come ci ricorda il Presidente Mattarella, dobbiamo essere grati a chi ha contribuito a dare vita alla nostra Repubblica democratica e il mio ringraziamento va anche a tutti i militari di ogni ordine e grado e al personale civile per il loro costante apporto al bene comune” ha dichiarato Mazzeo. “C’è tanta voglia di ripartenza e diversamente dalla scorsa estate, con i vaccini e le cure con gli anticorpi monoclonali ci stiamo pian piano riappropriando delle nostre libertà. Ma alle cittadine e ai cittadini della Toscana voglio ancora mandare un messaggio di prudenza. La fine del tunnel è vicina ma continuiamo a mantenere comportamenti rigorosi, nel rispetto di chi in questi lunghi mesi ha lavorato con abnegazione per la salute di tutti e delle tante persone che sono venute a mancare".

Mazzeo ringrazia anche operatori e operatrici della sanità

“I nostri operatori sanitari hanno messo a rischio la loro stessa vita per salvaguardare e curare quella altrui. A questi professionisti che operano con abnegazione e passione negli ospedali, nelle farmacie, nelle Rsa, nelle ambulanze, nei distretti, nel mondo del volontariato va il nostro forte ringraziamento”.

Così il presidente Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, a margine della cerimonia per il conferimento delle onorificenze “Firenze 2020” a medici, infermieri, tecnici sanitari, operatori e tutti coloro che hanno lavorato in prima linea all’interno degli ospedali fiorentini e nei reparti Covid.

Mazzeo ha ricordato “l’insegnamento che occorre trarre da questo anno di pandemia: il valore profondo, insostituibile, del principio costituzionale del diritto alla salute come diritto che va garantito in maniera universale e trasversale”. “Dobbiamo – ha continuato - sostenere con forza tutte quelle azioni che rafforzano ulteriormente il nostro sistema sanitario pubblico, dichiarando con grande chiarezza che le risorse che andremo a stanziare per questo settore non dovranno essere viste come ‘costi da tagliare’ ma piuttosto come un grande investimento sul nostro futuro e su quello dei nostri figli”.

Per il presidente questo significa "costruire sempre più una sanità di prossimità e diffusa sul territorio, in grado di rispondere al meglio ai bisogni del cittadino. E per poterlo fare - ha concluso - un ruolo centrale potranno giocarlo anche la ricerca e l’innovazione tecnologica, campi su cui la Toscana, anche in questa pandemia con lo sviluppo degli anticorpi monoclonali, ha dimostrato di essere davvero all’avanguardia".

Le parole di Giani

"È tempo di avvicinarsi. Non di allontanarsi. È tempo di riunirsi. Non di dividersi. E di ritrovarsi insieme dalla stessa parte della storia. Dalla parte dei diritti e delle libertà. Perché il 2 giugno 1946, proprio scegliendo la Repubblica sulla Monarchia e votando la Costituente dopo un ventennio senza elezioni, iniziò la ripresa e il rilancio del Paese. Che oggi sia una nuova rinascita, allora".

Montemurlo festeggia e ricorda Sabri e Luana

Nonostante le restrizioni per la pandemia ancora in corso, il Comune di Montemurlo ha celebrato questa mattina il 2 giugno, Festa della Repubblica, in piazza della Libertà. Una cerimonia a cui hanno partecipato anche una ventina di neo maggiorenni montemurlesi ai quali il sindaco Simone Calamai ha donato una copia della Costituzione: «Spero che la leggerete con attenzione e che ne trarrete quei i valori e quei i principi che vi potranno formare come cittadini forti e consapevoli, pronti ad affrontare le sfide dell’età adulta per costruire un mondo migliore», ha detto rivolgendosi ai ragazzi. Una festa della Repubblica nel ricordo di Luana D'Orazio, la 22enne morta un mese fa in un'orditura di Oste e del suo coetaneo Sabri Jaballah, il giovane morto il 2 febbraio in una ditta di Montale. «Se vogliamo costruire un Italia migliore, dobbiamo ripartire dall’articolo 1 della Costituzione: “Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.Un’ Italia che oggi, attraverso il lavoro e le risorse del Recovery Fund, dia nuova fiducia e prospettive reali di futuro ai propri giovani, alle donne, ai più fragili.- ha detto il sindaco Calamai- Una promessa purtroppo tradita nel caso di Luana e di Sabri, e con loro tutte le vittime del lavoro, che ci chiedono di non voltarci dall’altra parte, ma di impegnarci per reclamare un lavoro buono e sicuro, che sia fonte di vita e di emancipazione, non di morte. Un lavoro che garantisca diritti e tutele di tutti i lavoratori senza distinzione di nazionalità, di età, di sesso». Il sindaco Calamai ha poi voluto dedicare un lungo applauso per ricordare i due giovani operai morti.

La cerimonia si è conclusa con una dedica a tutti i giovani che si affacciano all'età adulta:«Per voi, cari ragazzi, vorrei un mondo fatto di opportunità.- ha detto il sindaco Calamai- Vorrei un mondo e un Paese più uniti, incentrati attorno ai valori dell'umanità, della solidarietà, dell'equità, della giustizia e della fiducia. Un mondo dove il “noi” prevale sull' “io”». E quindi il sindaco ha citato le parole di Don Lorenzo Milani, che sulle pareti della sua scuola a Barbiana aveva fatto scrivere in inglese “I care”, cioè me ne preoccupo, mi interessa. « Questo l’augurio più grande che faccio a tutti noi: prenderci cura gli uni degli altri, preoccuparsi del bene comune, dell’ambiente, dei più deboli tra noi, dei nostri vicini».

Due dei neo maggiorenni presenti Diego  Caffarella e Asia Luongo hanno letto alcuni brani tratti dal Discorso di Piero Calamandrei agli studenti di Milano nel 1955 e di Liliana Segre ai maturandi nel 2020. Questi i nomi dei diciottenni che hanno ricevuto la Costituzione dal Sindaco e che erano presenti in piazza Bargiotti Alice, Biondi Lorenzo, Caffarella Diego, Coppini Vittorio, Del Vecchio Fabio, Luongo Asia, Masiani Maria Mercedes, Nocentini Sara, Paganucci Flavio, Pezzoli Matilde, Poli Gabriele, Puggelli Andrea e Taiuti Greta.

Celebrazioni in Prefettura a Firenze

Le celebrazioni per il 75° anniversario della Repubblica Italiana sono iniziate stamattina in piazza dell’Unità Italiana con la deposizione della Corona in onore ai Caduti, alla presenza delle principali autorità cittadine. Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il Prefetto di Firenze, Alessandra Guidi, nel proprio intervento, ha sottolineato lo sforzo congiunto che questi mesi di pandemia hanno richiesto a tutti gli attori del territorio a tutela di beni fondamentali come la sicurezza personale e collettiva, le libertà individuali, la legalità e i diritti civili e sociali.

“Penso alle donne, ai minori ed ai giovani in generale -ha evidenziato il Prefetto-, ai lavoratori e alle lavoratrici, a tutti i soggetti che condizioni oggettive di bisogno e difficoltà possono esporre a più forte rischio di compromissione della sfera dei diritti fondamentali di salute, di sicurezza, di rispetto della dignità umana. E so di dirlo in un territorio che ha fatto di questi diritti la propria cifra distintiva”.

Successivamente in Prefettura si è svolta la cerimonia di consegna delle onorificenze, in assenza di pubblico e nel rispetto delle norme anti Covid.

Sono state consegnate ai familiari degli insigniti 4 Medaglie d’Onore, che il Presidente della Repubblica concede ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti.

I festeggiamenti a Lucca

Il sindaco Alessandro Tambellini e l'assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina hanno consegnato la medaglia della Città di Lucca a Giovanni Maffei, quale rappresentante della famiglia Maffei. Il riconoscimento è stato attribuito in segno di riconoscenza per aver accolto e sottratto alle persecuzioni naziste, mettendo a repentaglio la propria incolumità, la signora Rosa Rosenthal vedova Reinhold con la figlia Lilli e il marito di questa Ugo Brandini, nel periodo maggio-settembre 1944.

Subito dopo nel giardino di Palazzo Orsetti, in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Lucca tre alberi storici sono stati intitolati ad altrettante donne, giuste, arricchendo il Giardino delle giuste e dei giusti, uno spazio verde ideale diffuso in tutta la città che ricorda, promuove e fa conoscere la storia e le azioni di persone che hanno dedicato l'intera esistenza a ricercare la verità, a fare giustizia, a tutelare i diritti di chi diritti non aveva.

Le tre donne sono: Agnes Heller, filosofa ungherese, studiosa dei totalitarismi. Costretta a lasciare il suo paese perché inossidabile voce di dissenso verso il regime comunista, è stata successivamente, fino alla sua scomparsa (2019), critica implacabile dei risorgenti nazionalismi; Felicia Bartolotta, vedova Impastato, madre del giovane Peppino, il coraggioso giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Alla figura di Felicia si sono interessati anche cinema e fiction televisiva; Yusra Mardini, siriana. Cresciuta in mezzo alle devastazioni e alle violenze della guerra, in fuga nel 2015 e profuga in Germania, Yusra diviene atleta olimpionica di nuoto e attivista e testimone per i diritti dei rifugiati.

Le parole della sottosegretaria Bini

In occasione delle celebrazioni per il 75° anniversario della Repubblica italiana, la Sottosegreteria ai Rapporti con il Parlamento, la Senatrice Caterina Bini, ha preso parte – in rappresentanza del Governo – alla cerimonia presso la cornice del parco di Villa Puccini, a Pistoia.

La cerimonia, propiziata con il solenne momento dell’alzabandiera è poi proseguita con la Sottosegretaria che, accompagnata dal Prefetto e dal Comandante del 183° Reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia, ha deposto una corona di alloro alla lapide dedicata alle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale.

Nel corso della cerimonia la Sottosegretaria ha dichiarato:

“Da quel giugno del ‘46 in cui i cittadini e le cittadine (per la prima volta alle donne fu riconosciuto il diritto di voto) scelsero la Repubblica, iniziò un percorso di ricostruzione importante nel nostro Paese.

Dovevamo partire dalle regole. E da lì nacque, nel 1947, la nostra Costituzione, con i valori della nuova Italia, quella non più di guerra e violenza, ma di convivenza civile e libertà di pensiero e di espressione, quella dei doveri ma anche e soprattutto dei diritti.

Pensiamo a quanti valori sanciti nella Costituzione e base della nostra Repubblica democratica sono quotidianamente disattesi, talvolta senza accorgercene… Colpa nostra come governanti certamente! Ma nessuno di noi, di voi, deve abbassare la guardia quando vede un diritto o una libertà calpestata, perché quel diritto e quella libertà sono frutto del sangue di molti nostri concittadini.

Dovevamo anche ricostruire un paese dilaniato dalla guerra e dalla crisi e anche oggi abbiamo una prova simile: la guerra e il nazifascismo sono il virus terribile che ci ha colpito. La Repubblica, la Costituzione sono il piano vaccinale e il governo che unisce le forze più disparate per provare a farcela insieme.

Oggi, festeggiando i 75 anni della nostra Repubblica italiana, festeggiamo anche la forza di un Paese che non si è mai arreso nelle difficoltà e che a testa alta, con rispetto e dignità, ha sempre trovato il coraggio di farcela. Il mio augurio, la mia convinzione, anche oggi, è questa.

Buona festa della Repubblica a tutte e tutti voi. Viva l’Italia democratica.”.

All’iniziativa, svolta nel pieno rispetto delle norme per il protocollo anti-Covid, hanno preso parte una ristretta delegazione delle autorità locali e i cittadini del comune pistoiese, intervenuti spontaneamente e rimasti in ascolto, distanziati, per l’intera durata della cerimonia.

Festa con giovani a Fucecchio

Una Festa della Repubblica per i giovani e con i giovani. Con i ragazzi delle scuole medie, rappresentati dalla 1a H e dal bel progetto realizzato insieme al Teatrino dei Fondi, con il gruppo giovanile FucecchioèLibera e con tante associazioni e cittadini che sono intervenuti alla celebrazione in Piazza XX Settembre. La cerimonia che si è tenuta questa mattina a Fucecchio, di fronte al Monumento ai Caduti, ha visto il sindaco Alessio Spinelli ricordare l'importanza storica del 2 giugno 1946, la prima volta delle donne alle urne e l'esito che il referendum ebbe in Italia ma anche a Fucecchio dove addirittura il 94,3% dei cittadini si recò alle urne per eleggere l'Assemblea Costituente e per votare in grande maggioranza (68,2%) a favore della Repubblica.
I giovani, come detto, questa mattina sono stati i principali protagonisti dell'evento: i ragazzi delle scuole medie hanno dato la loro personale interpretazione del concetto di libertà sulle orme della celebre canzone di Giorgio Gaber e concludendo il progetto realizzato insieme a Claudio Benvenuti del Teatrino dei Fondi. Poi è stato il turno dei ragazzi di FucecchioèLibera che anche oggi, come avviene a Fucecchio da anni in tutte le celebrazioni, hanno portato il proprio contributo a favore dei valori della democrazia e della libertà. Insieme al sindaco Spinelli, che oltre a ricordare alcuni passaggi storici ha sottolineato l'importanza di una rinascita alla quale tutti dobbiamo contribuire in questo particolare momento storico per superare la pandemia, era presente anche la Giunta Comunale al completo - la vicesindaco Emma Donnini, gli assessori Valentina Russoniello, Daniele Cei, Fabio Gargani e Emiliano Lazzeretti - e alcuni consiglieri comunali sia di maggioranza che opposizione: Federica Banti (Orgoglioso Fucecchiese) Alberto Cafaro (Partito Democratico), Raffaella Castaldo (Partito Democratico), Sabrina Ramello (Forza Italia), Simone Testai (Forza Italia), Lorenzo Toni (Partito Democratico).

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa

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