Toscana Pride, parata a Livorno rinviata al 2022
Liberiamo i diritti per una Toscana ancora più rainbow. Questo il claim dell’edizione 2021 del Toscana Pride che anche quest’anno - causa Covid - non potrà svolgersi con la tradizionale parata prevista a Livorno. Ma a differenza dello scorso anno, le 14 associazioni che compongono il Comitato organizzatore hanno deciso di dare vita a manifestazioni di piazza diffuse, in cui rispettando le regole di distanziamento sociale e indossando la mascherina, le persone potranno scendere in strada insieme per celebrare la festa dell’orgoglio LGBTQIA+.
Domenica 27 giugno in 6 città toscane: Arezzo, Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Siena si tornerà ad essere visibili nella lotta con i propri corpi, per affermare che per la comunità LGBTQIA+* toscana ci sono due priorità irrinunciabili: l’approvazione del DDL Zan subito e senza tagli e la realizzazione di un Patto per l’inclusione con la Regione Toscana che la impegni in azioni concrete a sostegno e a tutela delle persone lesbiche, gay, bisex, trans*, queer, intersex e asessuali.
Nel corso delle manifestazioni sono previsti flash mob, reading, performance artistiche. L’elenco completo delle città sarà disponibile sul sito: www.toscanapride.eu. Ma c’è di più, nella settimana dal 21 al 26 giugno, sono previsti talk sui diritti LGBTQIA+* in diretta FB, in cui il Toscana Pride si confronterà con i rappresentanti della Regione sui temi chiave del suo documento politico: autodeterminazione, contrasto alla discriminazione, educazione alle differenze, famiglie e affettività e salute e benessere, chiedendo all’amministrazione regionale di prendere impegni concreti.
“La risposta dell’assessora Alessandra Nardini è arrivata immediatamente. Siamo ancora in attesa delle disponibilità del presidente Giani e degli altri assessori ma siamo fiduciosi del fatto che non si sottrarranno al dialogo con una realtà come il Toscana Pride che in questi anni, ha portato in piazza più 60.000 persone - ha dichiarato Luca Dieci portavoce del Comitato - si possono fare molte azioni concrete sul piano amministrativo per migliorare la vita delle persone LGBTQIA+*: una legge efficace contro l’omo–lesbo–bi-trans-a-fobia, la misoginia e l’abilismo è quanto mai necessaria, ma sappiamo che da sola non basta a combattere la deriva d’odio a cui stiamo assistendo da mesi. Abbiamo la responsabilità di agire su un piano culturale e di sensibilizzazione, facendo formazione, creando spazi accoglienti e sicuri, riconoscendo diritti ed opportunità. E in questo lavoro quotidiano, vorremmo che le istituzioni fossero al nostro fianco”.