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Più parti della Toscana alla Biennale di Venezia: in mostra le "Comunità resilienti"

La Regione Toscana partecipa, su invito dell’architetto Alessandro Melis curatore della mostra presso il Padiglione Italia della 17a Biennale di Architettura di Venezia, all’esposizione dedicata alle “Comunità resilienti”, che si svolge a Venezia dal 22 maggio al 21 novembre .

Sono protagoniste dell’esposizione 16 realtà italiane, città e territori ritenuti dalla curatela esempi virtuosi per azioni e politiche di gestione del patrimonio pubblico alle diverse scale di intervento, impegnate attivamente sui temi della bellezza, della sostenibilità e della resilienza delle comunità e dei territori.

"La Toscana- spiega l'assessore alle infrastrutture e al governo del territorio Stefano Baccelli- è l’unica realtà regionale presente. La testimonianza della Regione, rappresentata con un breve video che utilizza modalità espressive coerenti con il contesto della mostra, è tesa a raccontare quell’approccio ormai consolidato e distintivo della Toscana nella cura e nella valorizzazione del territorio e del paesaggio, quali espressioni materiali e visibili della cultura, della storia e dell’identità regionale, fatta di tante realtà locali diffuse e radicate nel territorio"

Il video accompagna l’osservatore in un breve viaggio attraverso paesaggi rurali e naturalistici tra i meno noti della Toscana, per arrivare ai margini urbani e poi dentro le città. Il filo conduttore è il valore del patrimonio territoriale toscano, riconosciuto come bene comune costitutivo dell’identità regionale e posto a fondamento dei due strumenti cardine delle politiche di governo del territorio, ovvero la legge regionale n.65/2014 ed il Piano Paesaggistico. "Questi due strumenti - prosegue Baccelli- ci mettono in grado di proseguire un lavoro importante messo in atto con grande impegno sia da parte della Regione che delle amministrazioni locali, con politiche di pianificazione efficaci per la riduzione del consumo di suolo, che favoriscono il riuso e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, garantendo così una corretta gestione del territorio e delle risorse disponibili"


Pisa alla Biennale di Venezia con il progetto Urbanology

C’è anche un po’ di Pisa alla biennale alla Biennale di Architettura di Venezia 2021. Il Comune ha concesso il proprio patrocinio a “Urbanalogy”, il progetto realizzato dall'architetto pisano Massimo Gasperini e dalla fotografa volterrana Irene Taddei.

«Il progetto – dichiara l’assessore Massimo Dringoli - ha lo scopo di rappresentare, mediante gli strumenti del disegno e della fotografia, i rapidi mutamenti di un mondo segnato dagli effetti della globalizzazione. La narrazione di questo mondo viene affidata alla comparazione tra disegni e fotografie posti a rappresentare l'idealità e la realtà, come in un viaggio attraverso la storia dell'architettura e quindi dell'umanità. Ad ogni disegno di Massimo Gasperini corrisponde un'immagine fotografica di Irene Taddei in una relazione tra esperienze artistiche diacroniche secondo interpretazioni inaspettatamente riconducibili all'unico tema del rapporto tra narrazione e testimonianza. Si ha così la percezione di quanto la conoscenza del passato, se collegata alla coscienza del presente, sia capace di esprimere mutamento senza i timori che potrebbero essere indotti dalla velocità delle trasformazioni che stiamo vivendo. Una variante narrativa del progetto Urbanalogy è costituita dal progetto “Pinocchio Architetto, rilettura delle Avventure di Pinocchio” interpretandole con disegni e fotografie che riescono a rendere reali gli episodi ed i paesaggi immaginati da Carlo Lorenzini».

«La qualità espressiva delle opere raccolte – conclude Dringoli - è tale da essere state selezionate per un video da presentare all'esposizione Comunità Resilienti nel Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia 2021 in programma dal 22 maggio al 21 novembre 2021 nella sezione Italian Best Practice, ma per una maggiore diffusione ed essere meglio conservate saranno raccolte in un Catalogo che potrà accompagnarle nella Mostra itinerante che, a partire dal 2022, toccherà varie realtà territoriali».

 

Peccioli come "Comunità resiliente" alla Biennale

Dalla Valdera arriva alla Biennale di Venezia anche l'esperienza di comunità resiliente di Peccioli. Il borgo pisano è presente con "Laboratorio Peccioli".

"Laboratorio Peccioli" alla Biennale di Venezia: discarica come installazione artistica

Dalla provincia di Siena, Radicondoli ha un suo spazio nel Padiglione Italia

Radicondoli, comunità resiliente, si racconta dal 22 maggio alla Biennale di Architettura a Venezia in uno spazio del Padiglione Italia curato da Alessandro Melis e dedicato alle comunità resilienti. Insieme a sedici realtà in tutta Italia, tra cui in Toscana solo Prato e Calenzano e la stessa Regione, Radicondoli sarà protagonista nell’ambito di una mappa curata con Paolo di Nardo e Francesca Tosi che indaga come la cultura del progetto possa fare la differenza quando si parla di programmazione e progettazione urbana.

“E’ per noi davvero un onore essere all’interno di questo progetto molto prestigioso della Biennale di Architettura di Venezia che ringraziamo per aver accolto la nostra realtà – dice Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli – La rigenerazione urbana e la resilienza presentate all’interno del Padiglione Italia sono quella di città dense di ecologia e sostenibilità, dove si promuove la qualità della progettualità e il senso di comunità. Radicondoli, con gli interventi di valorizzazione della residenza e di contribuzione per l’acquisto della casa o l’affitto, il sostegno alle imprese, ai pendolari con i rimborsi per le spese sostenute, l’attenzione alla formazione dei giovani, il valore della cultura come comunità, la sostenibilità del tessuto urbano entra a far parte perfettamente di questo scenario. Non a caso nel materiale per la Biennale c’è anche il progetto per il parco del Poggio. Ci siamo noi, dunque, il calore della nostra gente, le scelte che stiamo facendo contenute all’interno della progettualità di WivoaRadicondoli”.

Il concept con cui Radicondoli partecipa si chiama Il “Calore” della terra e il “Calore”della gente a Radicondoli e Belforte. E’ stato trasformato in un video che sarà proiettato all’interno del percorso di Città resiliente: Padiglione Italia - Biennale di Venezia. “Il “Calore” è una fonte presente da sempre in questi luoghi. Riscalda le case, le serre, genera energia elettrica - fa notare il sindaco – Ma il calore è una qualità innata nelle persone che va alimentata. Il calore accogliente delle piccole comunità lo si percepisce entrando nei locali e nelle botteghe quando si è accolti con il sorriso e non ci si sente semplici clienti. Lo si avverte camminando per i vicoli. Calore geotermico e calore umano: due energie positive, sostenibili, naturali e forti”.

“Il calore è anche quello che tiene vive associazioni e spazi di cultura e confronto – aggiunge il sindaco – Ed è il calore umano che fa scegliere di vivere a Radicondoli, paese “resiliente”, dove da sempre, nei momenti di difficoltà e nelle fasi di cambiamento, sono attivate energie diverse per invitare nuovi amici a venire a far parte della comunità̀”.

“Il ringraziamento per questo progetto, che ha il patrocinio della Provincia di Siena – conclude Guarguaglini - va alle persone che hanno collaborato con noi, che abitano qui o ci sono vicine e vivono con calore la nostra realtà”.

Il progetto

Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.

Principale obiettivo del Padiglione Italia sarà quello di far riflettere in modo inedito i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.

Comunità Resilienti pone al centro dell’esposizione la questione del cambiamento climatico e le impegnative sfide che interpellano l’architettura. In particolare, intende sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.

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