Le api trovano casa a Grassina: nel parco urbano arrivano gli alveari
I parchi e i giardini pubblici di Bagno a Ripoli daranno una nuova casa alle api e ai loro alveari. Stamani, alla vigilia della Giornata mondiale delle api, al parco di Grassina lungo l’Ema è stato inaugurato il primo tassello del progetto di apicoltura urbana ideato dal Comune per promuovere tra la popolazione e i bambini delle scuole la conoscenza di queste piccole creature fondamentali per l’ecosistema e la sua sopravvivenza con il loro instancabile lavoro di impollinazione.
Una grande teca trasparente e priva di copertura da ora in poi conterrà al suo interno due arnie, pensata appositamente per consentire a tutti di osservare da vicino il comportamento e l’attività di questi piccoli insetti laboriosi. Un’iniziativa, tra le prime nel suo genere nell’area fiorentina, realizzata in collaborazione con l’Associazione regionale dei produttori apistici (Arpat), che in Toscana riunisce 1000 soci e ben 29mila alveari, e con il supporto degli apicoltori locali che da qui in avanti gestiranno l’alveare, con tanto di produzione del “miele di Bagno a Ripoli”.
All’inaugurazione, accanto al sindaco Francesco Casini e all’assessore all’ambiente Enrico Minelli, erano presenti il presidente di Arpat Duccio Pradella, una delegazione di apicoltori tra cui Luca Baldini che si occuperà delle arnie, i rappresentanti della ditta Lam Ambiente e della Bottega delle Api che hanno, rispettivamente, realizzato la speciale teca trasparente e donato le arnie. Presenti inoltre i bambini della IV A della scuola primaria Marconi di Grassina, a cui gli apicoltori hanno dato una prima dimostrazione pratica di come prendersi cura delle api e fornito materiale informativo. I bambini, che proprio in queste settimane stanno svolgendo con i loro insegnanti percorsi didattici sulle api, hanno esposto i loro disegni e i cartelloni colorati dedicati ai piccoli e laboriosi insetti.
L’alveare “a cielo aperto” è stato collocato in prossimità della pista ciclabile, in una posizione compatibile con l’attività del giardino e in assoluta sicurezza. La struttura è predisposta per ospitare due arnie, garantendo il passaggio di aria e luce per il massimo benessere delle api. Ogni arnia, a seconda della stagione, potrà ospitare al suo interno dalle 60mila alle 80mila api. Le postazioni diventeranno meta di visite organizzate da Arpat che coinvolgeranno in particolare gli studenti del territorio con un approccio sperimentale alla didattica, all’aria aperta e in mezzo alla natura.
“Agli alveari di Grassina – spiega l’assessore Minelli - faranno seguito, nelle prossime settimane, altre dieci arnie che saranno collocate in prossimità dell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema, nello spazio verde adiacente al nuovo parcheggio. L’apiario sarà dotato di particolari sensori che consentiranno di monitorare l’attività delle api, quanto miele produrranno, e attraverso la sua composizione, come si evolve la situazione ambientale e la biodiversità nell’area circostante gli alveari”.
“Si tratta di un progetto a cui teniamo moltissimo – spiega il sindaco Francesco Casini – che va a creare dei luoghi protetti per le api, una forma di tutela per queste piccole ma essenziali creature che con l’attività di impollinazione sono una chiave per la vita sul nostro pianeta, e che oggi sono messe a rischio da molti fattori inquinanti. Le api sono un vero e proprio termometro dell’ambiente che le circonda. Purtroppo l’uso crescente di biocidi e i cambiamenti climatici stanno segnando il declino di questi insetti, è quindi quanto mai necessario invertire la rotta e sensibilizzare la cittadinanza, in particolare le giovani generazioni, verso la loro importanza" .
“Dobbiamo tutti molto alle api e agli insetti impollinatori - spiega il presidente di Arpat, Duccio Pradella - è grazie alla loro presenza che le piante si riescono a riprodurre , l’ambiente e la biodiversità si possono mantenere. Più dell’80% dei prodotti alimentari che si trovano sulle nostre tavole sparirebbero senza le api. È importante sottolineare che oggi, complice una stagione climatica molto difficile, le api ci sono perché accudite costantemente dagli apicoltori".
"È necessario che la cittadinanza capisca l'importanza delle api e ci aiuti a tutelarle - conclude Pradella -. Spesso le persone mi chiedono cosa possono fare per aiutare le api io dico sempre evitate di usare insetticidi e diserbanti nei vostri giardini e orti e soprattutto consiglio di consumare miele, miele italiano. Il miele un alimento dalle eccezionali qualità nutraceutiche. Consumando miele si aiutano api e apicoltori. Un ringraziamento al Comune di Bagno a Ripoli, alla ditta Lam Ambiente e alla Bottega delle api per la realizzazione dell'apiario didattico-dimostrativo."
Fonte: Comune di Bagno a Ripoli - Ufficio stampa