Cinghiate agli operai sfruttati, arrestata coppia in una pelletteria del Pratese
Sfruttamento in una pelletteria di Poggio a Caiano gestita da una coppia di coniugi cinesi. La guardia di finanza di Prato ha scoperto, dopo una denuncia alla Camera del lavoro Cgil, che 18 operai, in prevalenza di origini cinesi, venivano sfruttati con turni fino a 15 ore per 6 giorni a settimana, con stipendi miseri da 800 euro a nero. Nessuna garanzia sindacale, nessuna possibilità di chiedere permessi per malattia, riposi settimanali, tredicesima e ferie. In più i macchinari non erano conformi alla normativa sulla sicurezza e pericolosi per i lavoratoi. A fianco dell'unità di produzione vi erano i dormitori sovraffollati e con condizioni igienico-sanitarie precarie.
Come se non bastasse, erano inflitte anche punizioni corporali: in almeno tre circostanze la donna titolare di fatto dell’impresa avrebbe percosso con schiaffi e cinghiate sulle mani uno dei lavoranti africani, responsabile - a suo dire - di un lavoro eseguito non a regola d'arte.
Oltre all'arresto dei due cinesi (trasferiti ai domiciliari) per sfruttamento lavorativo e dell’omessa presentazione di dichiarazioni fiscali, sono stati denunciati anche due imprenditori italiani che subappaltava forniture alla pelletteria per borse e accessori per conto di una nota griffe della moda straniera, quest'ultima risultata estraneae alle indagini. I titolari e la prestanome della pelletteria sono stati denunciati a piede libero.
Il sequestro di 902mila euro è risultato pari alle imposte sottratte all'erario. Il sequestro ha riguardato denaro contante nonché i beni riconducibili alla coppia di cinesi, tra i quali una villa ed un terreno.
Sono stati eseguiti anche sequestri aventi ad oggetto i macchinari impiegati nella Pelletteria per dare attuazione alle lavorazioni in condizioni di sfruttamento.
Il commento del sindaco Francesco Puggelli
"Un plauso alla Fiamme Gialle e agli investigatori che hanno permesso di mettere fine a un’inaccettabile situazione di sfruttamento sul nostro territorio. Fa male sapere che anche qui, a pochi passi da noi, qualcuno ha patito ingiustizie simili. Purtroppo nessun luogo è immune da questa piaga, per questo motivo è nostro dovere essere sempre in grado di accogliere la voce delle persone che hanno il coraggio di denunciare e di portare alla luce fatti simili. Ringraziamo anche il personale della Camera del Lavoro di Prato che ha permesso di dare il via agli accertamenti che hanno portato al fermo dell'imprenditrice". Questo il commento del sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli in merito all'arresto della titolare di una pelletteria di Poggio, accusata di sfruttamento del lavoro.