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Flash mob di Noi per San Pantaleo, la Diocesi: "Protesta strumentalizza le cresime"

La protesta del comitato

Ieri, 16 maggio 2021, dalle ore 8,45 alle 9,10 si è svolto presso la Chiesa parrocchiale di Lazzeretto un piccolo presidio silenzioso nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, a sostegno dell’iniziativa del Comitato Fai Noi per San Pantaleo 2020 per la tutela e la salvaguardia della Valle del Vincio e, come dichiarato dai partecipanti con dei grandi striscioni, per la restituzione “alle comunità di San Pantaleo e Apparita della chiesa di San Pantaleone Martire, patrimonio della Città di Vinci”.

In calce alla dichiarazione d’intenti dei partecipanti era ricordato il secondo comma dell’articolo nove della Costituzione per cui la Repubblica “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

L’occasione è stata l’arrivo e la presenza a Lazzeretto del Vescovo di San Miniato, nella cui diocesi si trova la Chiesa di San Pantaleone Martire, per celebrare le cresime ai ragazzi del posto, compreso quelli di Apparita e di San Pantaleo.

Una manifestazione ordinata, che non voleva in alcun modo interferire con le funzioni religiose, silenziosa, che ha visto la partecipazione di oltre venti persone, con molti rappresentanti di associazioni di Vinci e Cerreto Guidi, a sostegno della parrocchia e della gente di San Pantaleo e Apparita per contribuire a dare una nuova rinascita al luogo simbolo della Valle del Vincio, da storici e ambientalisti definito come il paesaggio “materno” di Leonardo da Vinci.

Una manifestazione che il comitato locale Fai interpreta di carattere esclusivamente propositivo, di ausilio per la realizzazione di un progetto condiviso con la popolazione che possa finalmente restituire al luogo l’attenzione che merita. Non è stata una protesta bensì un appello e una richiesta accorata alle istituzioni ecclesiastiche e civili perché sia conservata la natura originaria del luogo, la chiesa di San Pantaleone Martire simbolo della Valle del Vincio, per l’alto valore identitario che rappresenta per la comunità e la città di Vinci. Dopo una campagna firme conclusa nel dicembre scorso e sostenuta esclusivamente con strumenti informatici, l’appello invito del Comitato Fai di San Pantaleo si è finalmente concretizzato nella presenza, ordinata e contingentata di alcuni rappresentati delle oltre 2000 persone che hanno sottoscritto la proposta di candidatura a Luogo del Cuore 2020.

Come Comitato Fai, sorto in una piccola frazione del Comune, in tempo di pandemia, non ci aspettavamo di raccogliere oltre 2000 firme a sostegno della nostra iniziativa. Dopo il Castello di Sammezzano e l’Ambrogiana di Montelupo Fiorentino, San Pantaleone è il terzo luogo della provincia di Firenze e tra i quattordici della Toscana ad avere superato la prima selezione che consente ai proprietari del bene la partecipazione ai Bandi Fai per i Luoghi del Cuore.

Nel giorno in cui si celebrano in tutta Italia le Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano, consideriamo l’odierna manifestazione come un invito generale a non essere semplicemente spettatori dei luoghi più belli della nostra Nazione ma esserne protagonisti, essere costruttori di una nuova bellezza per un progetto di rinascita che necessariamente parta dalle radici più profonde del nostro essere cittadini.

Come comunità cristiana consideriamo San Pantaleone un po’ il nostro San Damiano, nei tempi della chiesa di Francesco un simbolo, per cui dalle rovine e dall'isolamento che caratterizza questo momento storico ci possiamo riscattare e rinascere, insieme!

San Pantaleo, la risposta della Diocesi di San Miniato

In merito alla protesta inscenata domenica 16 maggio fuori dalla chiesa di Lazzeretto e alle notizie diffuse dal Comitato Fai “Noi per San Pantaleo” a mezzo stampa e web, la Diocesi di San Miniato precisa che il passaggio dei beni di San Pantaleo (chiesa, canonica, compagnia) all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero è stato richiesto espressamente e a più riprese, negli anni passati, dalla Parrocchia, vista l’impossibilità oggettiva da parte di quest’ultima di restaurare l’intero complesso di sua pertinenza. La Diocesi è quindi venuta incontro a una necessità della Parrocchia.

La Diocesi e il Vescovo hanno sempre manifestato attenzione e ascolto nei confronti del Comitato Fai “Noi per San Pantaleo” e gli uffici di Curia hanno sempre dato risposte, anche tramite il Parroco.

Si fa presente, inoltre, che esiste un progetto di recupero e valorizzazione del complesso storico di San Pantaleo e si smentisce recisamente che ci sia alcuna intenzione di vendere chiesa e canonica per “monetizzare”.

Si rileva infine che la manifestazione svoltasi con l’esposizione di striscioni fuori dalla chiesa nell’imminenza della celebrazione delle Cresime, strumentalizzando così, senza alcun rispetto dei bambini e delle loro famiglie, un momento che avrebbe dovuto essere di festa e di serenità, è stata assolutamente sconveniente e inaccettabile.

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