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Circoli Arci dell'Empolese: "Noi discriminati, ripartire da cultura e socialità"

Chiara Salvadori, presidente Arci Empolese Valdelsa

Con l’Italia quasi tutta ‘in giallo’ si apre una settimana decisiva per le indicazioni sulla ripresa di alcune attività ancora ferme. Riteniamo un grave errore culturale e politico pensare che si possa uscire da questa fase drammatica stabilendo priorità legate esclusivamente a questioni economiche. Come Arci abbiamo detto sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria che occorre “curare la socialità” e che “la cultura è la cura”, perché siamo convinti che non si possa superare questa crisi senza la presenza di presidi sul territorio così importanti come le nostre basi associative.

L’ultimo decreto sulle riaperture, pur confermando la possibilità della somministrazione da parte dei Circoli, ha però lasciato bloccate e sospese le attività, anche se analoghe a quelle di altre realtà che hanno invece riaperto. Un controsenso inspiegabile considerato che, al contrario degli spettacoli pubblici, l’attività verso i soci tramite il controllo tessere e l’anagrafe sociale può garantire un tracciamento più efficace.

I Circoli Arci, e in generale i luoghi che nel DPCM del 2 marzo 2021 sono definiti “Centri culturali, centri sociali e ricreativi”, vedono ancora “sospese” le proprie attività, in base all’art. 16 comma 1 dello stesso DPCM. Non è di questo che c’è bisogno per uscire dalla crisi. C’è bisogno invece di far ripartire al più presto i luoghi di socialità e diffusione della cultura, con le stesse regole e gli stessi protocolli di sicurezza, sostenendo con fondi ad hoc la ripartenza degli eventi di tutti gli operatori.

È necessario che il decreto “sostegni” allarghi gli strumenti di accesso al credito per gli enti del Terzo Settore e preveda per le associazioni di promozione sociale lo sblocco del fondo ristori ripartito alle Regioni ed il suo rifinanziamento.

L’aver ottenuto la possibilità di riapertura dell’attività di somministrazione al pari delle attività commerciali ci permette in alcuni contesti una prima ripartenza che non è però sufficiente.
Chiediamo al Governo di mettere in campo ogni iniziativa legislativa per far sì che possa riprendere l'attività ricreativa e culturale dei Circoli e che si sblocchino i fondi del decreto Ristori bis di novembre per l'associazionismo di promozione sociale. Inoltre si chiede che vengano previste ulteriori risorse per il sostegno delle nostre basi associative,oltre ad un ampliamento delle forme di accesso al credito garantite dallo Stato.

Nel frattempo, data la situazione attuale dei Circoli ai quali è consentita solo la somministrazione all'aperto, chiediamo alle Amministrazioni del nostro territorio di potere concedere straordinariamente il suolo pubblico anche ai Circoli, così come viene fatto per i pubblici esercizi, per potere garantire a tutti, anche a quelli che non hanno spazi all'esterno, di sopravvivere.

Crediamo che oggi più che mai, dopo un anno di chiusura forzata delle attività dei nostri circoli e le relative difficoltà economiche intervenute, sia necessario l'aiuto di tutti.

Per questo motivo il Comitato Territoriale Arci Empolese Valdelsa APS ha lanciato la campagna “Tiramisù”per la raccolta del 5x1000 e 2x1000 per salvare i Circoli Arci in difficoltà nel nostro territorio.

E' sufficiente inserire negli appositi campi nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale del Comitato Arci : 82003050489.

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