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Smaltimento fanghi conciari, Sce: "Risposta al di sotto delle necessità"

Il coordinamento regionale di Sinistra Civica Ecologista, di fronte alla gravità dei problemi emersi dall’indagine sulle infiltrazioni criminali in Toscana e sullo smaltimento illegale dei fanghi conciari, ritiene che la risposta politica e istituzionale sia finora del tutto al di sotto delle necessità.

A seguito delle notizie dell'indagine abbiamo manifestato la piena fiducia nel lavoro della magistratura e l'auspicio di un sollecito chiarimento sulle responsabilità dei reati, questo insieme alla necessità che si avviasse subito anche una seria riflessione politica, perché a prescindere dagli aspetti penali questa vicenda ha messo in evidenza seri problemi sia sul piano politico e sociale che su quello delle prospettive economiche di un intero distretto produttivo.

Con questo spirito abbiamo seguito il dibattito che si è sviluppato in alcuni Consigli Comunali e nel Consiglio Regionale, e allo stesso tempo abbiamo seguito la discussione promossa in più incontri dai nostri coordinamenti territoriali nel Valdarno Inferiore e nell’Empolese/Val d’Elsa.

E’ evidente che questa indagine, per la portata dei problemi che vengono alla luce, rischia di minare alla radice la credibilità delle istituzioni insieme a quella delle rappresentanze degli imprenditori e può avere effetti pesanti sull'economia e sul lavoro in una parte importante della Toscana. Da questo punto di vista sono pienamente condivisibili le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Ecco perché avvertiamo l'esigenza che la politica, nell'azione dei partiti e dei propri rappresentanti nelle istituzioni, affronti in modo più chiaro e trasparente i problemi che emergono dall’indagine e dai fatti denunciati e descritti, senza chiusure o fughe dalla realtà. Questa è la prima condizione per recuperare la credibilità incrinata e affrontare in modo costruttivo il tema della tutela dell'ambiente e della salute nell’ambito di una economia circolare effettiva, sostenibile sul piano ecologico.

È dunque necessario dare un segnale impegnativo e concreto nella direzione di una correzione di rotta rispetto alle politiche e alle relazioni portate avanti in questi anni sui temi dello smaltimento dei fanghi e delle ceneri inquinanti, e a nostro parere è anche opportuna una analisi approfondita sull’insieme dello smaltimento dei rifiuti industriali nella nostra regione.

Su questi problemi si deve sviluppare un dibattito adeguato a livello politico e amministrativo, sulla situazione e soprattutto sulle cose da fare per recuperare un contesto di governo credibile, in grado di affrontare con la sensibilità necessaria anche il tema delle infiltrazioni nelle attività economiche della criminalità organizzata. L’obbiettivo deve essere quello di un allargamento della partecipazione dei cittadini come fattore di responsabilizzazione e di controllo sociale.

Da parte di Sinistra Civica Ecologista del Valdarno Inferiore sono venute proposte puntuali per fronteggiare le difficoltà e aprire una strada positiva alla soluzione dei problemi nella zona. Il confronto è possibile ma è indispensabile che innanzitutto sia sgombrato il campo dalle responsabilità che soprattutto nell’Associazione Conciatori hanno determinato una gestione inaccettabile delle problematiche ambientali.

Inoltre si impone l'urgenza, insieme a un programma dettagliato di accertamenti sui rischi di inquinamento nelle aree interessate, di un piano per il potenziamento quantitativo e qualitativo del sistema dei controlli attraverso un visibile rafforzamento dell’Arpat.

Infine crediamo sia essenziale e inderogabile riportare il tema delle relazioni fra la politica e i soggetti economici e sociali su un terreno di chiara distinzione dei ruoli, delle funzioni e delle responsabilità.

Per tutte queste considerazioni chiediamo alla maggioranza di governo della Regione e in particolare al PD di farsi carico dell’assoluta esigenza di aprire la strada ad un confronto largo e aperto, capace di parlare a tutta la società toscana e di riattivare un processo di fiducia partecipativa per fare fronte alle sfide di cambiamento che abbiamo dinanzi.

Fonte: Ufficio Stampa

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