Sicurezza Arno, al via i lavori del lotto 2 della cassa di espansione ‘Pizziconi’
Ancora un passo avanti verso la realizzazione del sistema di laminazione di Figline, uno dei principali a difesa dal rischio alluvioni per la città di Firenze. Oggi sono stati inaugurati i lavori del secondo lotto della cassa di espansione ‘Pizziconi’ che si trova nel Comune di Figline e Incisa Valdarno. Un intervento da quasi 23 mln di euro, la conclusione del quale è prevista entro il 2022.
I lavori per la cassa di espansione ‘Pizziconi’ rientrano nell’Accordo di programma Stato-Regione del novembre 2015, il soggetto gestore è la Regione Toscana, attraverso il Genio Civile Valdarno Superiore. L’importo stanziato per il II lotto ammonta a 11 mln 650 mila euro (pari circa alla cifra utilizzata per il I lotto, i cui lavori si sono già conclusi a luglio 2019). Grazie a paratoie elettromeccaniche, in caso di evento alluvionale, le acque di piena dell’Arno verranno convogliate all’interno della cassa di espansione (collaudata a dicembre 2020) sottopassando l'autostrada A1 e la linea dell’Alta Velocità. Secondo le previsioni il completamento della cassa avverrà entro la metà del 2022. Un volta completato anche il II lotto, la cassa ‘Pizziconi’ potrà invasare un volume di circa 3,1 milioni di metri cubi.
Il sistema di laminazione di Figline si compone di varie casse di espansione: oltre a ‘Pizziconi’, include anche Restone, Prulli e Leccio (in quest’ultimo è compresa anche la cassa di Burchio) per un totale di oltre 132 mln di euro. Tutti elementi di un sistema di interventi coordinati e finalizzati a mitigare il rischio idraulico lungo il fiume Arno. Obiettivo primario del sistema è ridurre le massime portate del fiume che attraversano Firenze, affinché possano essere contenute in alveo. Il sistema di casse avrà una capacità di laminazione molto importante per il capoluogo, contenendo circa 25 mln di metri cubi d’acqua, per un evento estremo e raro come quello di piena dell’Arno che ha un tempo di ritorno di 200 anni.
Diamo un’occhiata alla situazione dei lavori delle altre casse del sistema di laminazione di Figline.
Cassa di Restone (34 mln euro): è in corso di realizzazione, si compone anche in questo caso di due lotti. Il primo, per un importo di 1,8 mln di euro, è un intervento funzionale alla cassa e prevede l’adeguamento delle sezioni e delle opere di contenimento idraulico a protezione dell'abitato di Figline, lungo il Torrente Cesto, che separa la cassa di espansione dall'abitato. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. Per il secondo lotto, la cassa vera e propria, è stato approvato ad inizio anno il progetto definitivo ed è in fase di verifica quello esecutivo (32,4 mln di euro). Una volta ultimata (entro il 2024), la cassa avrà una capacità di invaso di 5,7 metri cubi.
Cassa di Prulli (47 mln euro): anche in questo caso ci sono due lotti in fase di realizzazione. I lavori del primo lotto (362 mila euro) sono chiusi e collaudati e sono consistiti nella realizzazione di opere propedeutiche al secondo lotto, con le quali è stato stabilizzato il fondo del Torrente Gagliana per bloccarne l’erosione e realizzata una briglia sul Torrente Chiesimone per regolarne il trasporto di materiale. Riguardo al lotto 2 (quasi 47 mln di euro), è in fase di affidamento il progetto esecutivo. Al termine dei lavori (entro il 2023) la cassa avrà una capacità di laminazione di circa 7,2 mln di metri cubi.
Casse di Leccio e Burchio (24 mln euro): il progetto preliminare è attualmente in fase di integrazione per essere sottoposto a verifica di assoggettabilità a VIA. Al momento non c’è copertura economica e l’importo indicato è in fase di aggiornamento perché il Genio Civile sta aggiornando il progetto preliminare redatto a suo tempo dal Comune di Figline, precedente ente attuatore. Le risorse a disposizione in questo momento (circa 350 mila euro) serviranno per aggiornare la progettazione preliminare, per la verifica di screening di VIA e per la progettazione definitiva. L’opera completata avrà una capacità di laminazione di circa 8,2 mln di metri cubi.
Infine, nell’ambito degli interventi finanziati con l’Accordo di programma del 2015 rientra anche l’adeguamento statico, sismico, idraulico e stradale del ponte sull'Arno in località Pian dell'Isola (comuni di Figline e Incisa Valdarno e Rignano sull'Arno) che collega le aree delle casse di Leccio e Burchio. Costo dell’opera 4,6 mln di euro. La gara dei lavori è prevista entro giugno 2021 con completamento dei lavori entro il 2023.
Giani: "‘Pizziconi’ tappa fondamentale per difesa di area importante lungo il fiume”
Un’altra spinta decisa verso la messa in sicurezza definitiva del bacino dell’Arno dal rischio alluvioni. L’hanno impressa Regione (attraverso il Genio Civile Valdarno Superiore), Rfi, Autostrade ed i Comuni dell’area interessata (Figline e Incisa Valdarno, Rignano sull’Arno e Reggello), con l’inaugurazione, dopo il collaudo della cassa vera e propria, Pizziconi 1, avvenuta a dicembre 2020, dei lavori del secondo lotto, Pizziconi 2. Quelli per la realizzazione della ‘presa’ che servirà a convogliare le acque, in caso di piena, nella cassa stessa.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Eugenio Giani, accompagnato dall’assessora all’ambiente Monia Monni, dai sindaci della zona e dai rappresentanti di Rfi e Autostrade. “Pizziconi – ha detto Giani - è, nella storia del percorso che sta portando alla messa in sicurezza dell'Arno, una tappa fondamentale. Abbiamo già visto la sua efficacia nel corso del collaudo avvenuto pochi mesi fa. Un lavoro reso possibile attraverso la collaborazione che si è venuta a creare tra Regione, Rfi e Autostrade, senza tralasciare le amministrazioni comunali che insistono sull'area. La fluidità di scorrimento dell'acqua attraverso i sottopassi che stanno per essere creati sotto i due assi di trasporto, ferroviario e stradale, garantisce una rapidità di utilizzo della cassa nel momento in cui dovessero venire a crearsi situazioni critiche estreme”.
In termini di opera fondamentale si è espressa anche l’assessora Monia Monni. “Con il lotto 2 vengono realizzati i sottoattraversamenti dell'autostrada e della linea dell'AV, ovvero le opere di presa dell'acqua che sarà quindi convogliata nella cassa, che ha una capacità di 3,1 mln di mc. Un pezzo di un sistema che comprende altre opere idrauliche, la maggior parte delle quali sono in corso di realizzazione. Un sistema che, una volta ultimato, metterà in maggior sicurezza non soltanto l'area circostante, ma tutto il corso del fiume compresa tutta l’area metropolitana di Firenze. Grazie ad un investimento, 132 mln di euro, davvero rilevante”. “I lavori lungo l'Arno – ha aggiunto - proseguono. Di recente abbiamo inaugurato anche i lavori della cassa di espansione dei Renai che interessa anche il Bisenzio ma soprattutto l'Arno. A questi si aggiungono anche opere di riqualificazione che puntano a rendere l'Arno non solo più sicuro ma anche più vivibile e utile dato che, attraverso lavori avviati grazie al project financing, saranno ristrutturate le briglie lungo il fiume e realizzati impianti per la produzione di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 20 mila famiglie”.
“Ringrazio la Regione per l'attenzione alla messa in sicurezza idraulica del nostro territorio, che rappresenta una priorità per l'amministrazione comunale – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai -. L'incontro di oggi è stato, inoltre, un'occasione per rifare il punto non solo sugli interventi in corso sulla cassa Pizziconi, ma anche sulle altre casse di espansione che ricadono sul nostro territorio comunale e cioè Prulli, Leccio e Restone. A questo proposito, ho sottoposto alla Regione la necessità di accelerare soprattutto sulla realizzazione della cassa di Restone, indispensabile per la messa in sicurezza sia dell'abitato figlinese sia della sua area industriale, il cui sviluppo è al momento limitato appunto dal vincolo idrogeologico”.
Fonte: Regione Toscana