ArteOrto, gite digitali in Toscana
Da Firenze a Sansepolcro con un clic: anche le gite di istruzione, al tempo del Covid-19, diventano digitali. È grazie all’accordo tra i Musei Civici Fiorentini, MUS.E e Aboca Museum che viene presentato oggi alle scuole, tuttora impossibilitate a spostarsi per le consuete visite d’istruzione primaverili, il percorso educativo digitale ArteOrto. Arte e natura tra Firenze e Sansepolcro - partecipazione gratuita, posti limitati, prenotazione obbligatoria didattica@musefirenze.it – grazie al quale le classi saranno accompagnate in un affascinante viaggio virtuale fra arte e natura in Toscana.
"Qui è […] il Borgo a S. Sepolcro, per il quale ho fatto Arcadio pellegrino, che dicono essere stato fondatore di quel luogo; […] appresso gli ho fatto il fiume del Tevere con la lupa che allatta Romulo e Remo; similmente il corno pieno di frutti, e di qua e là Sòvara, fiume."
Così Giorgio Vasari, nei suoi Ragionamenti, ci invita a porre la testa all’insù per osservare il dipinto che rappresenta Sansepolcro, collocato sul soffitto del Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio; perché, in effetti, il meraviglioso palco dipinto è una sofisticata e simbolica mappa della Toscana, unificata e governata dal Duca Cosimo I de’ Medici, dove trovano posto le allegorie delle principali città della regione. Ed ecco che, mentre osserviamo il soffitto, come per incanto da Firenze ci ritroviamo proprio lì, a Sansepolcro. Semplicemente con un clic.
ArteOrto. Arte e natura tra Firenze e Sansepolcro è un dialogo a più voci - a Firenze i mediatori MUS.E, a Sansepolcro gli educatori Aboca - che restituisce ai ragazzi, grazie al potere delle immagini e della narrazione, la passione che i Medici riservavano alle erbe e agli elementi naturali nel rapporto con la storia della farmacopea e delle proprietà curative delle piante.
In un gioco virtuale tra Firenze e Sansepolcro, in un botta e risposta tra i fasti di Palazzo Vecchio e i segreti di Aboca Museum, sarà così possibile apprezzare le meraviglie naturali raffigurate dagli artisti del Rinascimento e comprendere come il legame fra l’uomo, le piante e la natura sia nello stesso tempo antichissimo e contemporaneo. "Amat Victoria curam", recitava l’iscrizione a corredo del simbolo personale di Francesco I de’ Medici, costituito da una donnola con un ramoscello di ruta in bocca: le bellezze e le virtù della natura erano e sono, ancora oggi, gli elementi fondamentali per vivere con saggezza il nostro rapporto con il mondo.
Fonte: Ufficio Stampa